.: Discussione: Le bici e i marciapiedi: la convivenza è possibile

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Eugenio Galli

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Inserito da Eugenio Galli il 26 Maggio 2007 - 23:48
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Più targhe per tutti 

In attesa che anche la Nasa e la Fiat, giustamente, dicano la loro in
fatto di circolazione di biciclette, ci permettiamo di muovere alcune
osservazioni sulla recente uscita di Achille Colombo Clerici, presidente
di Assoedilizia (l'associazione milanese della proprietà edilizia, fondata
nel 1894, come ricorda il sito web), di applicare una targa alle bici,
come in Svizzera, con la motivazione che “non è accettabile che i
ciclisti, che sono diventati una legione, si considerino degli intoccabili
solo perché non inquinano”.

Da ciò desumiamo innanzitutto, e non senza stupore, che, per poter
considerare una persona soggetta alle regole del Codice della strada e
dunque alla sua applicazione, se necessario anche con sanzione comminata
dalla polizia municipale, pare sia indispensabile una targa. Niente targa,
niente contravvenzione: strano concetto di legalità, ma tant’è. Speriamo
che a qualcuno non venga in mente di targare anche i pedoni.

Secondo. E’ vero che una targhetta esiste in Svizzera, ma lì ha una
finalità innanzitutto assicurativa: infatti chi va in bicicletta, in
Svizzera, deve avere un'assicurazione di responsabilità civile e la cd.
“vignetta” risponde a questo scopo, è valida dal 1° gennaio al 31 maggio
dell'anno successivo ed è trasferibile. Corrisponde a una sorta di tassa
di circolazione, tant’è che si rinnova di anno in anno. Una targhetta per
le bici esisteva anche in Italia, fino agli anni Cinquanta del secolo
scorso.

Non v’è chi non veda, peraltro, che lo scopo sotteso alla targhetta per
bici esistente in Svizzera (e in nessuna altra parte d’Europa) è
totalmente travisato nella dichiarazione di Assoedilizia.

Aggiungiamo altresì che, a parte riferimenti che suonano pretestuosi, in
Svizzera le biciclette sono oggetto di un’attenzione che non ha alcun
termine di paragone proponibile, neppure pallido e lontano, con la
situazione italiana e ancor meno con quella milanese.

Mentre qui da noi ancora si discute, con proposte talora irragionevoli e
miopi (o strabiche), su come multare chi va in bici, in tutta Europa,
Svizzera inclusa, da anni, si dà strada alla mobilità ciclistica, che non
ingombra, non inquina e non fa rumore. Auspichiamo proposte di buon senso
e ragionevolezza su questi temi e non una rincorsa a chi la spara più
grossa.

Diamo anche un’informazione, che magari può sfuggire: i soci di Fiab
CICLOBBY beneficiano, da anni, di una polizza assicurativa per la
responsabilità civile del ciclista, attiva 24 ore su 24, nel caso in cui,
con la bici, provochino danni a terzi. Se i danni li subiscono la
questione si fa più complessa, perché si tratta di capire se il
danneggiante è assicurato... Né si dimentichi che, se il ciclista viene
derubato della sua bici, esperienza assai frequente nella nostra città,
non esiste ad oggi la possibilità di una copertura assicurativa.

Ecco dunque: se la targa è volta a rendere riconoscibile la bicicletta
garantendo così anche la possibilità di assicurarla contro i furti,
parliamone: ma molto meglio, in tal caso, la sua marchiatura. Se viceversa
tale targa è intesa al solo scopo di assoggettare le bici alle norme del
codice della strada, essa appare del tutto superflua, in quanto le norme
già esistono e sono applicabili anche ai ciclisti, come nessuno si è mai
sognato di contestare.

Colgo l’occasione per segnalare che sarebbe viceversa assai interessante
che Assoedilizia intervenisse, con la sua autorevolezza e competenza
istituzionale, sul tema del parcheggio delle bici nei cortili
condominiali, visto il persistere a tutt’oggi di una forte ostilità in
molti casi: sono infatti ancora numerosi i condomini e i regolamenti
condominiali che si oppongono a dare accesso alle bici, in palese
dispregio dello spirito e della lettera dell’art. 51 del vigente
Regolamento Edilizio del Comune di Milano e dell’art. 6 Legge regionale
38/1992.
Vogliamo targare anche i condomini?

Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus)

In risposta al messaggio di Eugenio Galli inserito il 22 Maggio 2007 - 11:20
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