.: Discussione: e la nuova Biblioteca di via Valvassori Peroni ?

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Feb 2008 - 15:49
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Da CHIAMAMILANO:

LA BIBLIOTECA INFINITA
La biblioteca di via Valvassori Peroni avrebbe dovuto aprire quattro anni fa. Se ne parlerà, se tutto va bene, nel 2009. Intanto i costi sono raddoppiati e non ci sono bibliotecari

Fare e disfare, è tutto un lavorare, scriveva Dino Campana in alcuni dei più celebri versi di inizio Novecento.
Parole che, decontestualizzate dal quadro letterario e trasposte nel più proasico campo edilizio, ben si adattano alla situazione della biblioteca di Via Valvassori-Peroni, a nord est della città.
Sono circa 7 anni infatti che da quelle parti è tutto un “fare e disfare”. Vale la pena di riavvolgere la pellicola e ricostruire la “leggenda” di una biblioteca vasta e all’avanguardia che avrebbe dovuto sorgere nel lontano 2002 a poca distanza dal Politecnico.

I fatti.
Nel febbraio 2001 il Comune sottoscrive con l’impresa bolognese “La Sorgente” del Consorzio Emiliano Romagnolo tra le Cooperative di Produzione e Lavoro un contratto dell’importo di 3.084.974,23 euro per la costruzione di una nuova Biblioteca in via Valvassori Peroni.
I lavori vengono svoltI in maniera non corretta e approssimativa, sotto quello che dovrebbe essere l’occhio vigile di un direttore dei lavori incaricato dal Comune. Così nel 2003, a pochi mesi dall’inaugurazione, ad arredi già scelti e a concorso per il personale avviato, l’edificio rivela importanti difetti di struttura che ne rendono impossibile l’apertura.
Com’è possibile, si chiedono in molti, che il direttore dei lavori non si sia accorto dell’incompetenza dei costruttori e abbia continuato a firmare gli statini di avanzamento del cantiere?
E, soprattutto, perché ha autorizzato il pagamento di sette rate per un totale di oltre 2,5 milioni di euro all’impresa costruttrice ben prima del termine dei lavori?
Il Comune prende le distanze dalla condotta del supervisore. Nel corso della seduta di Commissione Consiliare del 15 ottobre 2004 il vice Sindaco Riccardo De Corato spiega che il direttore dei lavori non è un dipendente dell’amministrazione ma, come stabilito da una delibera del Consiglio Comunale, è stato estratto a sorte da un elenco di 2.800 architetti e ingegneri che hanno inviato il proprio curriculum. Contro di lui, assicurava De Corato, “è già stata avviata un’azione penale dalla Procura della Repubblica per accertarne le responsabilità”.
Il Comune a quel punto non può che rescindere il contratto con l’impresa bolognese. Ma oltre il danno c’è la beffa: la risoluzione, stabilita con la delibera n.442 del 17 giugno 2003, viene impugnata dal Consorzio Emiliano Romagnolo davanti al giudice ordinario, con annessa la richiesta di 1.553.473,30 euro a titolo di risarcimento.
In seguito ad una perizia del 14 aprile 2004 che riconosceva la responsabilità della ditta nella cattiva esecuzione dei lavori, il Comune chiedeva a sua volta alla ditta 2.200.000 euro di risarcimento danni.
Lo stato di fermo cantiere in via Valvassori Peroni si protrae per lungo tempo, durante il quale il Comune paga una società di vigilanza privata che tuteli l’edificio da eventuali atti di vandalismo.
Risale al 15 febbraio 2005 la delibera comunale che approva il nuovo progetto per il “recupero ad idonea funzionalità delle strutture e degli impianti” per l’importo di 2.207.742,50 euro. Di questi,557.934,32 euro sono recuperati dal Bilancio 2000 in quanto resi liberi a seguito della risoluzione del contratto con La Sorgente; i restanti 1.649.808,18 euro sono finanziati con prestito obbligazionario dal Comune.
Il provvedimento è dichiarato immediatamente eseguibile, al fine di poter rendere presto agibile l’attesissima biblioteca.
Ma, come spesso accade quando si parla di lavori pubblici, il concetto di “immediatezza” assume contorni piuttosto indefiniti.

Epilogo… per ora
La ristrutturazione inizia solo nel marzo 2007. Da allora ruspe e trattori lavorano quotidianamente per il ripristino dell’edificio. Nonostante il cartello esposto dall’impresa costruttrice indichi come data di consegna marzo 2008, pare che prima di giugno i lavori non saranno completati. “Successivamente si dovrà procedere al collaudo e alla messa in norma, al bando per la fornitura degli arredi e a quello per il reperimento del personale” fa sapere il Presidente del Consiglio di Zona, 3 Pietro Viola, a seguito di un incontro con il Direttore del Settore Cultura e Biblioteche Aldo Pirola.
Ad essere ottimisti, come l’Assessore ai lavori pubblici Bruno Simini, la biblioteca aprirà all’inizio del 2009 (ascolta l'intervista).
Ad essere pessimisti –se non realisti– nuovi ritardi si profilano all’orizzonte. Per quanto riguarda la gara di appalto per gli arredi, bisogna sempre calcolare il rischio che una società concorrente faccia ricorso contro l’assegnazione dell’appalto.
Questione ancora più complessa quella del personale: secondo recenti disposizioni, il Comune non può disporre nuove assunzioni. È d’altro canto evidente che una biblioteca necessiti di personale qualificato e competente, non recuperabile da un qualsiasi altro settore dell’amministrazione, ma da un comparto quantomeno attinente a quello culturale. Bisognerà così attingere al già carente serbatoio dei bibliotecari di Milano, impresa che potrebbe richiedere diversi mesi.
Sul versante giudiziario, sia il contenzioso con il delegato ai lavori, sia quello con l’impresa bolognese, sono tutt’ora in atto.
Intanto, proprio la settimana scorsa, la Corte dei Conti ha evidenziato “l’ingente danno erariale subito dal Comune di Milano, quantificato in circa 1 milione e 400 mila euro, a cagione dei gravissimi errori e delle negligenze accertate nella gestione dell’appalto”.

I costi
Ma quanto ha speso il Comune in tutti questi anni per “regalare” alla zona 3 una biblioteca?
L’importo saldato con la fallimentare impresa La Sorgente ammonta a 3.012.382,13 euro mentre il contratto stipulato con la nuova ditta costruttrice porta la cifra di 2.207.742,50 euro. Per quanto riguarda gli arredi acquistati in previsione dell’apertura del 2003, purtroppo, non possiamo sapere né quanto sono costati, né che fine abbiano fatto: il Direttore del Settore Cultura e Biblioteche Aldo Pirola ci ha fatto sapere di aver informato i settori competenti dell’Amministrazione e di non avere quindi nulla da riferire alla stampa. Stesso motivo per cui non ci è dato sapere in che modo e con quale tempistica verrà avviata la ricerca del personale necessario.
La vigilanza 24 ore su 24 è un’altra sostanziosa voce in capitolo; circa 500 euro al giorno, e per diversi mesi. I conti li ha fatti con esattezza Luca Prini, consigliere di Zona 3, che ha seguito la travagliata vicenda da vicino in tutti questi anni.
"La Biblioteca di via Valvassori Peroni –dice Prini– è la rappresentazione plastica di una Amministrazione incapace e che sperpera denaro pubblico. Almeno otto anni di lavori, un costo di oltre 6 milioni di euro, importi saldati ad "avanzamento lavori" quasi per intero: ho chiesto alla Avvocatura Comunale con una interrogazione di sapere se qualcuno pagherà per questo scempio ed esigo una risposta chiara". Anche i milanesi.

Giulia Cusumano

In risposta al messaggio di Armando Zanzo inserito il 11 Maggio 2007 - 11:48
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