.: Discussione: Sicurezza: l'Ulivo ha incontrato il Prefetto

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Rosario Pantaleo

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Inserito da Rosario Pantaleo il 2 Maggio 2007 - 12:27
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Come stabilito il giorno 27 aprile 2007 una delegazione dell'Ulivo cittadino e della Zona 7 ha incontrato il Prefetto di Milano, dott. Lombardi.
La rappresentanza era formata dal consigliere comunale Marco Cormio, dai consiglieri di zona Ivano Grioni e Rosario Pantaleo, dal sig. Ostelio Poletto (anche in rappresentanza del comitato di quartiere di Figino).
Non era presente il Consigliere Comunale Aldo ugliano in quanto impegnato in altra incombenza istituzionale.
All'ordine del giorno vi era la sottolineatura di alcune problematiche legate al tema della sicurezza nei quartieri di Quinto Romano, Figino e Muggiano.
Si è parlato anche di Baggio le cui problematiche, però, sono molto particolari e delicate in quanto trattasi di criminalità che possiamo definire come "non manifesta". 
Il Prefetto si è dimostrato molto attento alle indicazioni presentate dalla delegazione, ha dimostrato di essere a conoscenza della situazione che abbiamo riassunto come segue:
Su Quinto Romano esistono due tipologie di problemi: la prima dovuta allo spaccio di droga, che si manifesta in particolare verso sera nell’area di Via Caldera 85, nelle adiacenze del campo di calcio della società sportiva “Vercellese”.
Questo luogo è scelto in quanto, percorrendo un vialetto che porta verso il Parco delle cave nell’area della cava Ongari-Ceruti, chiusa per oridanza del Sindaco e in predicato di interventi da parte dell’Amministrazione. 
Altrasituazione “in sofferenza” è quella relativa alla prostituzione, in particolare da ragazze dell’Est.
Recentemente in consiglio di zona 7 abbiamo deliberato per la costituzione di un tavolo di lavoro, per monitorare le situazioni di Quinto e Figino e per sollecitare la messa in opera sul territorio di postazioni mobili delle forza di polizia.
Sono da tempo richiesti, e pendenti, interventi di natura viabilistica (creazione di rotonde, controllori di velocità, collegamento bus 64 con Baggio).
Altra segnalazione sulla necessità di incrementare l’illuminazione negli spazi in cui oggi è rilevata come insufficiente (Via Caldera, 85 e Piazza Giosia Monti).
 
Per quanto riguarda Figino abbiamo esposto il problema della linea automobilistica 72 (che esiste anche a Quinto Romano ma qui è più marcato) che trasporta i tossicodipendenti nella piazza della Chiesa.
Questi poi si incamminano verso via Ponte del Giuscano inoltrandosi nei campi dove ci sono gli spacciatori (i quali sono “coperti” da opportune vie di fuga).
Un particolare problema viene creato ai residenti e coltivatori della cascina Seveso (non vorrei sbagliare il nome) che spesso si trovano nel cortile comune personaggi poco raccomandabili (viados e tossicodipendenti, anche questi con consumo di eroina).
Il problema della 72 nasce anche dal fatto che questo è l’unico mezzo pubblico che porta a Figino ed è utilizzato, ovviamente, dai ragazzi che vanno (non c’è problema)/tornano da scuola (c’è il problema), in particolare nelle ore del tardo pomeriggio.
Sulla via Silla, a senso unico, vi è poi abbondanza di prostituzione (visti i prezzi popolari di 20 euro ci si può immaginare il via vai) in particolare viados che hanno il loro apice verso Via Novara.
Anche qui il mercato è suddiviso: prostituzione/droga.
Anche in questo ambito sono stati posti in essere interventi istituzionali chiedendo la presenza della Polizia Locale e di Stato ed è stato sviluppato (con promessa di realizzazione) un progetto viabilistico e di sistemazione delle carreggiate in Via F.lli Morelli, tutt’ora prive di marciapiedi ed in altri ambiti del quartiere.
 
Per quanto concerne Muggiano, l’area è soggetta, da anni, alle conseguenze della presenza dei nomadi.
Non tanto (o non solo) di quelli che vivono nel campo comunale di Via Martirano, bensì di coloro che hanno acquisito aree nella zona adiacente la cascina Guascona e/o che hanno costruito case su terreno non edificabile o, comunque, senza averne titolo.
La presenza di queste persone, da anni, ha creato problemi di convivenza a causa della prepotenza che taluni manifestano nei confronti dei residenti e degli occasionali visitatori dei luoghi in cui essi vivono.
Da non dimenticare, inoltre, l’utilizzo di molte aree agricole come deposito di auto rubate (e depredate).   
 
Per concludere: abbiamo ribadito che questi quartieri non sono il bronx in quanto non esiste, o quasi, delinquenza endogena perchè il problema arriva da fuori (tossicodipendenti, spacciatori, prostitute e clienti) ed in quanto esiste anche un buon tessuto sociale.
La Polizia di Stato, i Carabinieri, la Polizia Locale fanno gli interventi di competenza (routine ed a seguito di indagini mirate), ma è necessaria una presenza costante che scoraggi l’utilizzo del territorio da parte delle bande ivi presenti.

 Il Prefetto ci ha fatto comunque presente che:

 - l'attuale quadro legislativo che non ritiene la prostituzione un reato mette le forze di polizia in una pozsizione di debolezza rispetto alla possibilità di reprimere questa modalità di "espressione". Infatti il reato punibile è lo sfruttamento della prostituzione pertanto  gli autori del reato sono praticamente imprendibili mentre le prostitute le si può solo "disturbare" nel proprio lavoro e nulla più.
- altro probleme è la legge Turco inerente la quantità minima di droga che si può detenere. Questa legge, infatti, redne difficile l'arresto di eventuali piccoli spacciatori perchè questi riescono sempre a dimostrare che la quantità di droga posseduta è per uso personale.
- a breve partirà un grosso progetto che renderà possibile istituire intorno alla città una sorta di cintura costituita da portali di telecamere che, grazie ad un apposito software, registreranno le auto rubate in ingresso nella città.
- è in corso anche una verifica degli organici di pubblica sicurezza per una migliore dislocazione sul territorio. Il Prefetto ha ricordato che nel 1982 Milano aveva sul proprio territorio circa 3.000 stranieri. Oggi questo numero è di 380.000 unità con i problemi che ne conseguono.
 - è stato siglato un patto per la sicurezza che vedrà operanti il prefetto, il Comune,la Polizia Locale,le forze di pubblica sicurezza, che dovrà monitorare la situazione della sicurezza in città al fine di intervenire e se possibile prevenire le situazioni di disagio e di pericolo per la cittadinanza.
 
L'incontro, iniziato alle ore 12.00 si è concluso alle 12,45 lasciando a chi scrive la sensazione di avere avuto un incontro proficuo.
 
Rosario Pantaleo,
capogruppo dell'Ulivo in Zona 7