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.: Il Blog di Angelo Valdameri
Venerdì, 13 Aprile, 2007 - 14:12

La comunità cinese a Milano e le forze dell'ordine

Esprimo anch'io solidarietà alle forze dell'ordine ma anche alla comunità cinese vittima in questi ultimi tempi di veri e propri soprusi portati avanti dagli stessi che dovrebbero garantire ordine e legalità.Prima però di esprimere giudizi occorre ragionare a bocce ferme e lasciare che la Magistratura faccia il suo corso. Non paragoniamo situazioni diverse come quella dei nomadi con la comunità cinese che a Milano vive e lavora da oltre 40 anni. I giornali oggi sono pieni di foto della manifestazione di ieri e devo dire che non sono proprio edificanti per l'uno e l'altro fronte. Legalità e sicurezza devono essere coniugati con la solidarietà e l'accoglienza. Fornisco alcuni dati della comunità cinese a Milano gentilmente raccolti dall'Osservatorio di Milano. A.valdameri consigliere di Zona 6 Lista Fo
I primi cinesi sono giunti a Milano nel 1920  da  WENZHOU, un tempo centro di pesca, oggi centro commerciale che conta 800.000 abitanti. Wenzhou si colloca nel sud della Cina e dista 500 Km. Da Shangai.
Altri 2000 cinesi sono giunti dalla stessa città negli anni 60 – 80 .
Ma l’ondata maggiore si è avuta con le sanatorie degli anni ’90 in occasione delle quali sono giunti cinesi oltre che da Wenzhou anche dal Nord, in particolare da Pechino e Liaoniang.
Attualmente, degli 14.023 cinesi presenti a Milano L’85%  provengono da Wenzhou e il 15% dal nord della Cina.

Chi sono e cosa fanno
La popolazione presente è così suddivisa :
16% sono bambini e adolescenti da 1 a 10 anni.
55% lavoratori dipendenti
4% pensionati
15% commercianti
10% artigiani
Il numero dei pensionati è basso perché la maggioranza preferisce tornare al paese d’origine.
Fra le attività commerciali  troviamo ambulanti, negozianti, grossisti  e ristoratori. Questi sono il numero maggiore, 305, con una punta massima toccata nel 2000 prima della Sars con 387 unità.
Registriamo un numero alquanto ridotto di liberi professionisti ( medici, avvocati che non superano le 40 unità), 10 agenzie immobiliari e 8 agenzie di viaggi.
Non esiste, come da noi, la figura della casalinga, in quanto, ogni donna, oltre a sbrigare le faccende domestiche è impegnata in attività lavorative; Nonostante mediamente in ogni famiglia ci sia 1,83% di figli.
Dove abitano:
Gli artigiani e commercianti abitano, prevalentemente nella zona Sempione, mentre, i lavoratori dipendenti sono distribuiti sulla periferia di Milano in particolare a Quarto Oggiaro e alla Bovisa.
Condizione di salute:
Le malattie più diffuse, come per i milanesi, sono quelle dell’apparato respiratorio causato dall’inquinamento atmosferico. Inoltre un 13% di cinesi oltre i 50 anni soffre di disturbi cardiaci.
Politica e religione :
Il 92% di cinesi che vivono a Milano, concorda con la politica di  del proprio paese anche se una parte lo fa in chiave critica.
Il 62% si dichiarano atei o agnostici, il 22% aderisce alla religioni Buddista, il 16% a quella cattolica.
Complessivamente, dalle attività artigianali e commerciali praticate i cinesi a Milano ricavano un fatturato pari a circa 40.000.000 di euro.
Egregio Consigliere Valdameri,
 
mi può spiegare come fa a solidarizzare con l’aggredito e contemporaneamente con l’aggressore?
 
Quanto accaduto in via Paolo Sarpi richiede una chiara presa di posizione. Io ed altri l’abbiamo fatto: Lei, no.
 
Dopo aver liquidato con poche battute di circostanza la Sua solidarietà alle Forze dell’Ordine, ha indicato la comunità cinese come, cito testualmente le Sue parole, “…vittima di veri e propri soprusi portati avanti dagli stessi che dovrebbero garantire ordine e legalità...” muovendo così un preciso atto di accusa nei confronti delle Istituzioni.
 
Affermazioni molto gravi, specie perché formulate non da un privato cittadino ma da un Rappresentante, nella Sua qualifica di Consigliere di Zona, di queste stesse Istituzioni che Lei oggi accusa. Mi chiedo davvero come possa essere possibile. E’ forse stato spettatore di uno di questi soprusi? E se sì, perché non lo ha denunciato? O forse, elevare una contravvenzione sulle basi di una precisa inosservanza, è per lei una forma di sopruso? Lei è un Consigliere di Zona e questo mi fa escludere l’ipotesi che non possa non denunciare un reato compiuto sotto i Suoi occhi. Inoltre, leggo dalla Sua scheda personale che è fuor di dubbio culturalmente elevato e con ampie esperienze professionali maturate. Quindi, non può non conoscere la differenza tra un sopruso ed un’azione finalizzata al rispetto della legalità. Nel campo delle ipotesi non mi rimane molta scelta: le Sue parole, Consigliere Valdameri, sono figlie della solita demagogia albergante nell’animo di una certa sinistra radicale che, nonostante eletta democraticamente con i voti degli italiani, difende sistematicamente il peggio degli stranieri.
 
La spiegazione di quanto è successo ieri in via Paolo Sarpi va ricercata in due elementi fondamentali; primo: i cinesi non sono stupidi e come tutti gli altri stranieri intolleranti alle regole, hanno ben capito di vivere in un Paese dove non esiste la certezza della pena. Ma la musica è cambiata: le regole si rispettano anche a Milano. Spiazzati dall’iniziativa giustamente assunta dall’Amministrazione Comunale, al fine di ripristinare la legalità in una zona dove non c’era più, come tutti i delinquenti hanno reagito come abbiamo visto. Secondo: hanno capito che in Italia esiste una certa espressione politica pronta a far loro sponda con un inopportuno buonismo. E’ quella ispirata proprio dalla sinistra radicale. Del resto, a darmi ragione, sono proprio i dati che Lei ha voluto fornire: il 92% di cinesi che vivono a Milano concorda con la politica del proprio Paese d’origine: la politica di un regime comunista. A questo punto, mi pare ovvio che non può non esistere una certa simpatia tra i comunisti italiani e quelli cinesi. Ma la domanda, come diceva un famoso giornalista, nasce spontanea: se dicono che lì è Bengodi, qui che ci sono venuti a fare?
 
Antonio Marino
 
 

Commento di Antonio Marino inserito Ven, 13/04/2007 17:28
Certamente 'la Magistratura deve fare il suo corso' come si suol dire spesso, ormai.(salvo poi essere solo parole; ne converrai:-)
 Fiducia alla Magistratura.
Non sono d'accordo nel complesso con la tua posizione sugli eventi di ieri a Milano/ Sarpi, che mi hanno estremamente e negativamente colpito per la incredibile reazione di centinaia di persone, reazione motivata - sembrerebbe - da una multa contestata. Anche se questa multa fosse stata la classica goccia di un risentimento collettivo montante, (giustificato?) giustifichi tu il  pandemonio che si e' scatenato, le bandiere, le macchine rovesciate?...
Sentivo stasera alla radio che si sono interpellati residenti cinesi che hanno partecipato alla rivolta di ieri; e alla domanda se potrebbe ripetersi una cosa similesi e'risposto che sì :"se gli altri si nuovono certamente anche io"- ha risposto un giovane
Tu dici di soprusi nei confronti della comunità cinese, puoi fare esempi? Le vessazioni sono le multe? O altro?
Immagina che in una manifestazione organizzata da un gruppo che so..per chiedere che l'acqua rimanga pubblica, che ci siano maggiori tutele del lavoro, che si faccia qualcosa contro l'inquinamento, che un pezzo di bosco in citta'sia protetto dalle ruspe...i vigili si avvicinino e diano una multa per manifestazione non organizzata o altra scusa. Giustificheresti che ci si ribellasse con la violenza, Come ieri?
Ma il discorso qui si allargherebbe..La vicenda della vita della comunita'  cinese in citta'  andrebb serenamente e attentamente conosciuta e valutata. Certamente io non ne sono in grado ora. Volevo esprimere il mio pensiero nei confronti di quanto hai detto.
Ciao

Commento di Germana Pisa inserito Ven, 13/04/2007 20:47