.: Discussione: PAOLO SARPI: SOLIDARIETA' ALLE FORZE DELL'ORDINE

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Antonio Marino

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Inserito da Antonio Marino il 13 Apr 2007 - 17:25
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Egregio Consigliere Valdameri,


mi può spiegare come fa a solidarizzare con l’aggredito e contemporaneamente con l’aggressore?


Quanto accaduto in via Paolo Sarpi richiede una chiara presa di posizione. Io ed altri l’abbiamo fatto: Lei, no.


Dopo aver liquidato con poche battute di circostanza la Sua solidarietà alle Forze dell’Ordine, ha indicato la comunità cinese come, cito testualmente le Sue parole, “…vittima di veri e propri soprusi portati avanti dagli stessi che dovrebbero garantire ordine e legalità...” muovendo così un preciso atto di accusa nei confronti delle Istituzioni.


Affermazioni molto gravi, specie perché formulate non da un privato cittadino ma da un Rappresentante, nella Sua qualifica di Consigliere di Zona, di queste stesse Istituzioni che Lei oggi accusa. Mi chiedo davvero come possa essere possibile. E’ forse stato spettatore di uno di questi soprusi? E se sì, perché non lo ha denunciato? O forse, elevare una contravvenzione sulle basi di una precisa inosservanza, è per lei una forma di sopruso? Lei è un Consigliere di Zona e questo mi fa escludere l’ipotesi che non possa non denunciare un reato compiuto sotto i Suoi occhi. Inoltre, leggo dalla Sua scheda personale che è fuor di dubbio culturalmente elevato e con ampie esperienze professionali maturate. Quindi, non può non conoscere la differenza tra un sopruso ed un’azione finalizzata al rispetto della legalità. Nel campo delle ipotesi non mi rimane molta scelta: le Sue parole, Consigliere Valdameri, sono figlie della solita demagogia albergante nell’animo di una certa sinistra radicale che, nonostante eletta democraticamente con i voti degli italiani, difende sistematicamente il peggio degli stranieri.


La spiegazione di quanto è successo ieri in via Paolo Sarpi va ricercata in due elementi fondamentali; primo: i cinesi non sono stupidi e come tutti gli altri stranieri intolleranti alle regole, hanno ben capito di vivere in un Paese dove non esiste la certezza della pena. Ma la musica è cambiata: le regole si rispettano anche a Milano. Spiazzati dall’iniziativa giustamente assunta dall’Amministrazione Comunale, al fine di ripristinare la legalità in una zona dove non c’era più, come tutti i delinquenti hanno reagito come abbiamo visto. Secondo: hanno capito che in Italia esiste una certa espressione politica pronta a far loro sponda con un inopportuno buonismo. E’ quella ispirata proprio dalla sinistra radicale. Del resto, a darmi ragione, sono proprio i dati che Lei ha voluto fornire: il 92% di cinesi che vivono a Milano concorda con la politica del proprio Paese d’origine: la politica di un regime comunista. A questo punto, mi pare ovvio che non può non esistere una certa simpatia tra i comunisti italiani e quelli cinesi. Ma la domanda, come diceva un famoso giornalista, nasce spontanea: se dicono che lì è Bengodi, qui che ci sono venuti a fare?


Antonio Marino


 
In risposta al messaggio di Angelo Valdameri inserito il 13 Apr 2007 - 08:16
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