.: Discussione: La sinistra a favore dei ROM a casa di altri

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 30 Apr 2007 - 15:58
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Pubblico un ulteriore contributo sul tema, da parte di un cittadino che ha assisisto alla riunione e che non è riuscito a concludere il suo intervento.
Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano

Lettera Aperta

alla maggioranza del Consiglio di Zona 3

Quando un piccolo gruppo di nomadi, vittima di violenze e sopraffazione da parte di cittadinilombardi, è stato accolto in una struttura comunale, nessuno di voi, consiglieri della maggioranza di
centrodestra, ha spiegato ai cittadini della Zona che il Centro Ambrosiano di Solidarietà (CEAS) di

don Colmegna nel Parco Lambro è una comunità di accoglienza e recupero sociale, e non un campo

nomadi; non avete neppure informato i cittadini che i Rom lì ospitati hanno costituito una

cooperativa, lavorano, e seguono corsi professionali; né spiegato in cosa consiste il “patto di

legalità” che tutti si sono impegnati a rispettare, pena l’espulsione dal Centro.

Avete rifiutato di organizzare un incontro tra i cittadini e don Colmegna, o di convocare riunioni

pubbliche per chiarire la situazione e combattere l’intolleranza.

Avete invece istigato e guidato manifestazioni contro l’insediamento, senza fermarvi a riflettere che

una manifestazione contro persone fisiche (quaranta adulti e 35 bambini), che amplifica i pregiudizi
contro di loro, e identifica come obiettivo il luogo fisico in cui sono ospitate, ne fa un bersaglio per

azioni violente, come quelle che i vostri colleghi di Opera hanno avallato e guidato contro le stessepersone indifese: vi siete, per un solo istante, preoccupati della loro sicurezza?
Volevate rivendicare più coinvolgimento della Zona e del suo Consiglio nelle scelte del Comune?

Potevate manifestare davanti a Palazzo Marino, senza intimidire uomini donne e bambini; agendo in

questo modo avete invece perso ogni residua credibilità come classe dirigente moderata.

E poi, davvero pensate che i grandi Parchi Pubblici della città, che spesso sconfinano in altri

Comuni, possano essere considerati affare privato dei residenti nelle immediate vicinanze, come se

fossero giardinetti di quartiere?

Durante il Consiglio di Zona straordinario che si è svolto il 19 marzo su questo tema, una donna di

etnìa Rom ha tentato di aprire un dialogo con voi e con i cittadini: ha spiegato di avere, come molti

altri Rom e Sinti, un lavoro regolare, ha rifiutato di essere trattata da ladra, vi ha chiesto di superare

i vostri pregiudizi. Il suo intervento è stato sopraffatto dalle urla dei vostri seguaci: “sta’ zitta!” “va’

a casa tua!” “spranghe, spranghe!” “siete tutti ladri!”, mentre il presidente Viola si preoccupava solo

di controllare, come un notaio, che l’intervento non superasse i tre minuti concessi; tutta la riunione,

anche durante gli interventi dell’assessore ai servizi sociali Moioli, è stata scandita dagli stessi

slogan - senza che dai vostri banchi si levasse una sola voce critica.

Ci sono principi etici che dovremmo avere in comune; possiamo ricavarli, per esempio, dai Vangeli,

che costituiscono una delle basi della nostra cultura, non solo per i Cristiani: ci insegnano,

nell’episodio in cui Pietro rinnega per tre volte Gesù, che l’errore, anche ripetuto, non va confuso

con l’intera persona; ci ricordano, nel racconto della nascita in un ricovero di fortuna, una stalla

occupata abusivamente, che la debolezza e il bisogno ci accomunano tutti, che tra i diritti

fondamentali della persona c’è un luogo in cui rifugiarsi, che quel ricovero è sacro.

Come hanno potuto allora proprio quei politici sempre pronti a ergersi a scudo della vita e della

famiglia, sobillare e guidare manifestazioni così contrarie allo spirito cristiano, alla famiglia, al

diritto alla vita degli ospiti di don Colmegna? Gradirei una risposta pubblica.

Spero che qualcuno dei Consiglieri di centrodestra si renda conto del terribile errore commesso, e

lavori ora per spegnere l’incendio che ha appiccato: perché gli incendiari non hanno posto nella vita

politica di una democrazia, sono solo un problema di ordine pubblico.

Carlo Ippolito

info@arianuovainlombardia.it

www.arianuovainlombardia.it

In risposta al messaggio di Alberto Farina inserito il 29 Apr 2007 - 14:00
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