.: Discussione: consiglio comunale dei ragazzi

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Grazia Nitti

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Inserito da Grazia Nitti il 3 Apr 2007 - 16:19
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Faccio riferimento alla rubrica del Corriere della sera"Il caso del giorno"curata da Giangiacomo Schiavi.
Si accenna all'idea del regista Olmi di far vestire per un giorno i panni del sindaco a vecchi e bambini"...ha fatto bene il sindaco Moratti a prendere al volo la proposta e farla sua..."Concordo sulla necessità di incidere maggiormente,ma non condivido il ritenere che,al momento,i bimbi non abbiano voce in capitolo.
Hanno il dirittodi essere considerati cittadini attivi e consapevoli.
Per coinvolgere in maniera diretta i giovani nella vita del proprio territorio esistono già i Consigli Comunali dei Ragazzi(CCR) e altre forme di partecipazione.
Quest'ultima intesa come"processo di assunzione di decisioni inerenti la vita di un individuo e la comunità in cui vive"(Roger Hart).Il Consiglio dei ragazzi è un organo con funzioni consultive e propositive nei confronti dl Consiglio Comunale.Alle spese per il suo funzionamento è la stessa Amministrazione Comunale a provvedere mediante l'istituzione di un apposito capitolo di bilancio.Per la sua attività si avvale degli uffici e dei servizi comunali riunendosi,di norma,presso la sede consiliare.
I CCR sono realtà in quei Municipi  che hanno fatto propria la Convenzione dei Diritti dell'Infanzia adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 1989.
L'Art29 recita pressapoco"inculcare al fanciullo il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondaamentali".
Non ho figli e sono lontana dal mondo della scuola dove,presumo,sia vivace il dibattito.
Mi rendo conto che in una grande città sia più difficile la realizzazione di forme partecipative riconosciute rispetto ad una città più piccola.
E' anche vero però che i CCR  come momento di educazione alla partecipazione stanno nascendo anche a livello di Circoscrizione.Faccio presente che anche l'ANCI segnala la necessità di sensibilizzare le giovani generazioni perchè diventino protagoniste responsabili del miglioramento della qualità della vita per tutti anche a livello locale.
Bisognerbbe pensare all'attuazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia non solo in un ottica di benessere per i più piccoli,ma,anche,oltre ad ascoltare le loro esigenze,cercare di trasferire i loro progetti,i loro "sogni"in realtà attraverso esperienze di vita politica e sociale.
Non solo tutela,ma consapevolezza dello Stato di diritto.
Dunque troviamo il modo che la voce in capitolo ci sia.
"I bambini hanno bisogno di sviluppare competenze all'interno della propria comunità  sia tra loro che con gli adulti e non saltuariamente(...e non per un giorno),ma nella pratica quotidiana"
In poche parole potrebbero essere un incubatore,una palestra di educazione civica per sviluppare quel senso civico di cui si lamenta la mancanza.