Gentile Signore,

Le posso rammentare che il grattacielo, torre o palazzina che dir si voglia, che si vorrebbe costruire in un cortile interno di appena 2500 metri quadrati, in prossimità di una scuola, è alto 39.90 metri, ovvero più del doppio del palazzo di via Romagnoli 1, una volta e mezza i palazzi di via Lorenteggio 30 e 34 e comunque ben più alto dei palazzi della zona.

E chiaro che, in termini assoluti, un edificio alto 40 metri non può essere considerato "grattacielo"; lo diventa però nel cuore e nella mente di coloro che ne dovranno subire l'ombra e la presenza a poche decine di metri di distanza dalle loro attuali abitazioni (appena 18 metri per l'edificio di via Lorenteggio 30).

Per questo motivo crediamo, e se questa non è l'impressione ce ne dispiaciamo, di non aver preso in giro nessuno.

Se vogliamo parlare di presa in giro dovremmo forse parlare di chi pubblicizza questa costruzione in maniera riduttiva, definendola "palazzina" (vedi tabellone dell'ufficio vendita sito in via Lorenteggio 32).

Le faccio poi una proposta: dato che Lei è sempre in giro per Milano (capitando spesso nei pressi delle vie dove manifestano cittadini che legittimamente e pacificamente esercitano i loro diritti di manifestare pubblicamente), si faccia una passeggiata in via Romagnoli 1 dove ci si potrà incontrare per parlare veramente di cose importanti, ad esempio del fatto che la futura costruzione:

- ha un carattere altamente invasivo (i condomini di via Lorenteggio 30 si troveranno murati vivi, quelli di via Romagnoli 1 non avranno più luce);

- è stata progettata con una D.I.A. (dichiarazione inizio attività, ovvero con la stessa pratica che Lei utilizzerebbe per alzare un muretto di 1 metro a casa sua);

- è ritenuta un'opera di ristrutturazione (?!), applicando la legge regionale 12/2005 (gioia dei costruttori) che permette di demolire un magazzino di 2 piani e, a parità di volumetria, costruirlo in verticale facendo 13 piani senza l'obbligo di rispetto della vecchia sagoma, in contrasto con la legge nazionale in materia.

In ultimo si aggiunga che, secondo la ns. modesta opinione,  il Comune di Milano non ha ottemperato, nei 30 giorni dalla presentazione della D.I.A. (così come previsto dalla legge), ai suoi obblighi di controllo riguardo la regolarità e l'opportunità del progetto.

Cordiali saluti,

Francesco Rossi
Presidente del Comitato Lorenteggio-Romagnoli