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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Giovedì, 15 Marzo, 2007 - 15:55

contro le truffe

http://criminology.meetup.com/44/

E’ la nostra salvezza contro le truffe perpetrate dalla
multinazionali, dalla banche, dallo Stato, dalle compagnie
telefoniche, dalle compagnie petrolifere. E’ semplicemente un’azione
legale condotta da uno o più avvocati (studi legali) nell’interesse di
diversi soggetti che sono incorsi nel medesimo problema. Esempi?
Cirio, Parmalat, TangoBond, truffe miliardarie verso i cittadini.

Ma come dovrebbe essere una Class Action efficace?
- Prima di tutto dovrebbe avere le stesse potenzialità di quella
americana, filtrata dei possibili abusi che la stessa ammette.
- Ogni cittadino può farsi promotore della Class Action.
- La Class Action deve essere richiesta per qualunque atto illecito,
omissione, inadempimento contrattuale che ha arrecato danni a un
alto numero di cittadini. Tipici sono gli ambiti degli investimenti
finanziari, assicurativi, telecomunicazioni, energia, salute, ecc.
- Prevedere una verifica preliminare da parte del giudice.
 - Al fine di garantire che le proposte transattive siano compiute
nell’esclusivo interesse della classe e non di quella degli studi
legali che la seguono, le transazioni, per essere valide, devono
essere votate dagli iscritti alla classe.
- In caso di transazione o di sentenza favorevole è previsto un
meccanismo automatico di risarcimento gestito da un “curatore
amministrativo” nominato dal giudice. Tutti i cittadini appartenenti
alla definizione di classe (stabilita dal giudice) possono iscriversi
per ottenere il risarcimento entro sei mesi dalla sentenza.
- Prevedere la possibilità di condannare l’azienda che ha commesso
un illecito plurioffensivo non solo in rapporto al danno direttamente
procurato, ma anche in rapporto al vantaggio economico ottenuto
dall’azienda stessa.
- In caso di soccombenza della classe, nulla è dovuto agli avvocati
che hanno avviato la class action, in caso di vittoria, la parcella è
calcolata come percentuale dei risarcimenti ottenuti nella misura
massima del 10%.
Cosa sta combinando il Governo?
Prodi, Bersani, Rutelli, in varie occasioni su TV e giornali ci hanno
già preannunciato che non vogliono una Class Action all’americana, che
tradotto vuol dire che non vogliono sentir parlare di proposte di legge
presentate da Pedica (IdV), Poretti (RnP), Fabris (UDEUR), ma vogliono
far approvare il ddl Bersani-Schioppa-Mastella che è una porcheria
all’italiana perchè prevede:
1) il diritto di avviare la Class Action è riservato alle associazioni
riconosciute dal Governo, cioè quelle che fanno parte del CNCU (cioè
pagate dallo Stato, le famose 16 sorelle). In questo modo si andrebbe
a limitare il potere di questa legge, concedendo la facoltà di avviare
la Class Action ad un’associazione che non ha intenzione di avviare
una causa contro chi gli versa i contributi pubblici. Tradotto, una
Class Action controllata e filtrata dallo Stato. Non deve essere
l’associazione a filtrare le Class Action ma deve essere il giudice.
2) Dopo aver vinto la Class Action, il singolo cittadino dovrà
mettere mano al portamonete e avviare un’azione giudiziaria per
avere il risarcimento che gli spetta.
Mi chiedo allora, a che serve la Class Action?
Insomma, stanno preparando una legge che tutelerà le famose forze
occulte del Governo, cioè coloro che ci han truffato e continueranno a
farlo.
Approvando una delle tre Proposte di legge elencate prima avremo una
legge forte, che farà ripensare diverse volte una multinazionale prima di
truffarci, che non ci farà spendere soldi in avvocati e che spingerà
gli avvocati a dare il massimo dato che la loro parcella sarà il 10%
del valore della causa. Invece il nostro Governo vuole l’opposto.
Cosa occorre fare?
Scrivete ai politici chiedendo di approvare una Class Action in linea
con il PDL 1834 Pedica, PDL 1443 Poretti e il PDL 1330 Fabris.
E naturalmente firmare la petizione (http://www.petitiononline.com/cait2006/petition.html).
Ed iscriversi al Reset Class Action Group (http://criminology.meetup.com/44/).
Ma occorre soprattutto far girare la voce.
Riusciremo questa volta a non farci fregare come per l’indulto?
 
Antonio Imperi