.: Discussione: L'enorme fabbricato di Piazzale DATEO: un ghetto?

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 9 Maggio 2007 - 19:55
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Gentile Sig. Aliprandi,

non sempre la soluzione apparentemente più semplice è quella applicabile e, inoltre, molte volte si confonde il sintomo con la causa.

20 anni di vendite osteggiate: premesso che bisogna saper vendere (e il Comune di Milano è stato "bacchettato" dal Giudice Amministrativo per ben due volte, in primo e in secondo grado, in quanto stava violando le leggi in materia), quale alternativa sarebbe stata offerta alle persone che hanno diritto alle case di edilizia pubblica? quasi nulla da parte del Comune di Milano! e questo non è accettabile.

Lei suggerisce di vendere i fabbricati comunali vetusti: va bene; ma a chi? Agli inquilini che lì vi abitano o ai soliti immobiliaristi (scelga Lei: Gabetti, Pirelli RE ecc.)?
Ma perché gli immobili soso stati lasciati decadere in maniera vergognosa? Forse per indurre gli inquilini in immobili in zone centrali ad andarsene per l'invivibilità dei loro alloggi?
E alle persone che non si possono permettere l'acquisto di una unità abitativa vogliamo comunque riconoscere il diritto a una locazione a un canone non gonfiato dalla speculazione?
L'ente pubblico non persegue uno scopo di lucro e quindi è il soggetto che può e che deve -anche per i valori e i principi della nostra Costituzione- perseguire obiettivi di giustizia sociale.

Quindi, anche in Milano, gli immobili per edilizia sovvenzionata devono continuare ad esistere. In altri Paesi (v. ad esempio in Francia, nell'Ill de France) è stata definita la percentuale di edilizia pubblica che deve essere presente in ogni nuovo progetto di sviluppo edilizio (non mi ricordo se è il 10 o il 20% del totale).
A ciò si deve aggiungere anche una quota di edilizia convenzionata (v. cooperative di edilizia sociale), perchè non tutti nascono fortunati e ricchi.

"Vendere": se vendo, dove costruisco?
Non ritengo, che gli immobili destinati a edilizia pubblica o sovvenzionata debbano essere solo in periferia, anche se -personalmente- non ci tengo a vivere in centro a Milano, nel centro di questa Milano.
Insisto nel ritenere che la mixité sociàle sia l'unica risposta valida a livello sociale (a meno che non vogliamo ridurci come in Sud Africa, in Brasile ecc.: ghetti lussuosi per ricchi, con tanto di cancelli e muri e guardie armate agli ingressi e.......... ghetti invivibili per tutti gli altri).
Gli enti locali, come il Comune, che hanno il governo del territorio non possono abdicare ai loro doveri anche in materia di programmazione urbanistica. Milano in questo caso è un terribile e spaventoso buco nero!!!

Giustamente, come rileva Lei, gli immobili devono essere a misura d'uomo (e aggiungerei anche di persona disabile, dato che molte case popolari sono prive dell'ascensore o, se esistente, esso è spesso fuori uso, e di bambino, dato che spesso mancano luoghi di gioco/tempo libero all'interno dei cortili e/o di altri spazi condominiali che possano favorire la socializzazione non solo tra i bimbi, ma anche tra le famiglie e così ricostituire quelle relazioni di vicinato e di solidarietà che con gli anni si sono perse, a tutto vantaggio dell'individualismo e della solitudine anche all'interno di grandi complessi edilizi).

Lei stesso inoltre afferma che alcuni immobili sono "ingovernabili": ma possibile che il Comune di Milano e gli altri enti pubblici non sappiano governare neanche uno stabile?!?!
In realtà, non c'è la volontà per farlo e quindi anche negli immobili nuovi si ripeterebbe la stessa storia di abusivismo, degrado ecc.!!!
Infatti, non è la vetusta dell'immobile che lo rende governabile o no; non è la zona/ il quartiere in cui insiste l'immobile (in centro o in periferia) che lo rende governabile o no.
E' la volonta di gestire con efficienza, controllare con serietà e costanza e perseguire le violazioni e gli abusivi che rende "governabile" un immobile, così come una città.
Invece, nel comune di Milano
- vi sono migliaia di abusivi negli stabili comunali e dell'ALER e non succede nulla e, soprattutto, nessuno grida allo scandalo e i responsabili degli enti rimangono ben seduti sulle loro poltrone;
- vi sono appartamenti sfitti non da mesi, ma da ANNI negli immobili comunali e dell'ALER e non succede nulla!!!!

E Lei, giustamente, si lamenta dei costi spropositati per la collettività; ma possibile che l'ente pubblico non sappia evitare gli sperperi e l'inerzia che provoca dei mancati incassi (v. canoni di locazione degli appartamenti sfitti)?!?! e mantenere gli immobili costa!!! inoltre se non si fa la necessaria manutenzione ordinaria, mese dopo mese, anno dopo anno, alla fine i costi di manutenzione aumentano in maniera esponenziale con la inevitabile manutenzione straordinaria.

Gli appartamenti di edilizia pubblica non vengono dati in affitto o vengono affittati dopo ingiustificati e inaccettabili ritardi (un costruttore privato, se operasse con la logica del Comune di Milano e dell'ALER fallirebbe miseramente!).
Alcuni sindacati di inquilini hanno denunciato alla Corte dei Conti lo spreco che la politica abitativa di Palazzo Marino ha provocato. I sindacati stimano in UN MILIONE DI EURO per i mancati canoni!!
Anche l'immobile di piazzale Dateo è ultimato da almeno 2 anni ed è ancora sfitto per la gran parte dei 170 alloggi e dalla sua ultimazione ad oggi è stato in gran parte privo della necessaria manutenzione.
In compenso, poche settimane fa sono stati stanziati 6 MILIONI DI EURO per vigilare che gli appartamenti sfitti rimangano VUOTI, tenendo lontani eventuali abusivi per TRE ANNI!!!

EH, Sì, HA RAGIONE QUESTI COSTI PER LA COLLETTIVITà SONO PROPRIO SPROPOSITATI!!

Questi, secondo me, sono i veri torti fatti alla collettività.
Le vere cause del degrado e dell'ingovernabilità è la mancanza di governo, la mancanza di gestione della cosa pubblica con senso di responsabilità e con la necessarie efficienza, la mancanza di progettazione e programmazione.

Spero, gentile Sig. Aliprandi, di aver meglio espresso il mio punto di vista e quelli che, secondo me, sono i veri problemi che richiedono una soluzione, al fine del corretto utilizzo del denaro pubblico.

Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliere di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano

In risposta al messaggio di Giancarlo Aliprandi inserito il 8 Maggio 2007 - 16:39
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