.: Discussione: Ex area Link-Belt, via Val Bavona: cosa succede?

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Angelo Valdameri

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Inserito da Angelo Valdameri il 22 Nov 2007 - 09:58
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INCONTRO CON ASSESSORE MASSEROLI  21-11-2007

 

 

Egregio Assessore, egr.Presidente, egr.Consiglieri
permettetemi di iniziare ricordando brevemente quanto inserito dal Sindaco Moratti sul sito PartecipaMi.it il 27 gennaio 2006 sotto il titolo “Vi spiego perchè mi candido”; cito testualmente:
 

Milano più bella, più sicura, più amica!
Milano deve rinnovare il suo splendore...
Una Milano che integri  pianificazione del territorio, architettura, arredo urbano. Una Milano che offra più strutture per lo sport e più ampi spazi di verde.
Una Milano capace di affrontare sul piano urbanistico il problema delle sacche di declino e di insicurezza, facendo delle periferie un’opportunità di crescita per l’intera Città.
Una Milano bella e vivibile è una città che valorizza il patrimonio pubblico di pregio nel centro e che risana i quartieri più degradati. E’ una città che fa delle immense zone agricole inutilizzate all’esterno della Città, della rete dei parchi e delle aree dismesse un grande polmone di difesa ambientale.
 

Inoltre si indicava la necessità di investire per “ridurre la grave congestione del traffico urbano
 

Questo programma, certamente condivisibile nei suoi obbiettivi, si è tradotto per il nostro quartiere nel suo esatto contrario.
 

In Via Val Bavona, su un’area industriale dismessa, a ridosso di case di non più di 4 piani, alcune addirittura semplici villette, sorgerà un complesso ad uso terziario con tre edifici alti 40, 54 e 62 metri, per un totale di quasi 150.000 mc.
 

Un gigante, od un mostro come preferiamo chiamarlo noi, che sovrasterà le abitazioni esistenti, togliendo aria e luce ai residenti, e che porterà un flusso di 2000 persone ed almeno 1200 auto, senza contare l’indotto, in una zona ove si affacciano una piscina comunale, un parco pubblico, un plesso scolastico, un centro sportivo, con conseguenze disastrose sul traffico, sull’inquinamento, sulla sicurezza non solo dei residenti, ma anche degli utenti delle strutture pubbliche citate.
 

Nel nostro vagare quasi disperato tra la burocrazia amministrativa e politica, alla ricerca di documenti, spiegazioni, garanzie - peripezie che ci hanno confermato quanto politica, pubblica amministrazione e cittadini siano tragicamente distanti – in questo nostro vagare per uffici ed assessorati, dicevo, abbiamo raccolto qualche dato importante, ma soprattutto ci siamo ritrovati con molti dubbi e diverse domande senza risposta.
 

Perchè, nonostante i pareri dubitativi, se non addirittura negativi, del competente Settore Comunale, è stato concesso il passaggio da industria a terziario senza attuare una più corretta procedura di variante di PRG?
Perchè, in cambio di superfici a standard, il Comune ha acquisito dalla proprietà alcune aree all’interno del Parco Forlanini, cioè dall’altra parte della città, e quindi di nessuna fruibilità per i cittadini della zona?
Perchè è stato concesso alla proprietà di presentare con lo strumento della DIA una variante al permesso a costruire che, pur non modificando le cubature, snatura completamente il progetto inizialmente approvato dal Comune (2 torri da 90 metri)?
Perchè non esiste (o non si riesce ad avere, nemmeno con l’aiuto dei funzionari del suo Assessorato) uno studio recente sulla viabilità nella zona Inganni-Lorenteggio-Bisceglie, che tenga nella dovuta considerazione le grandi variazioni di traffico prodotte dall’apertura del nuovo ponte sul naviglio e dall’enorme sviluppo del quartiere terziario Kuliscioff-Bensi, posto immediatamente ad Ovest della via Bisceglie?
 

Questo studio dovrebbe essere fondamentale, visto che tra gli oneri di urbanizzazione del nuovo insediamento è prevista la realizzazione del prolungamento della Via Val Bavona sino alla Via Bisceglie!
Per un tale intervento, in una zona che ha subito così grandi trasformazioni negli ultimissimi anni, non può certo bastare un semplice riferimento ai vecchi piani regolatori di parecchi anni fa!
 

Dunque, se non otterremo la modifica del progetto, ci ritroveremo in Via Val Bavona e nelle vie limitrofe, tutte vie non certo dimensionate per il grande traffico, un flusso di un migliaio di auto relativo al nuovo insediamento (che ha gli ingressi carrai proprio sulla via Val Bavona) a cui inevitabilmente si sommeranno i numerosissimi automezzi che vorranno evitare la via Lorenteggio ed i tre semafori presenti agli incroci Bisceglie, Inganni e Primaticcio.
Infatti il prolungamento di Via Val Bavona creerà lungo la direttrice Giacinti-Val Bavona un naturale scolmatore del traffico che oggi grava su via Lorenteggio, da via Primaticcio a via Bisceglie!
E ricordo che in via dei Giacinti si affacciano un plesso scolastico con scuola materna, elementare Narcisi e Liceo Marconi, un centro anziani, un oratorio e, nelle immediate vicinanze, la parrocchia del quartiere.
 

Ma portare il traffico all’interno delle zone residenziali non è in controtendenza rispetto alle politiche urbanistiche più moderne?
A Londra, Berlino, Monaco ed in molte altre città europee si preferisce incanalare il traffico lungo alcune direttrici principali, al limite esterno delle aree residenziali, all’interno delle quali il traffico è sì consentito, ma obbligato a ridurre drasticamente la velocità con dispositivi viabilistici fissi e concreti, quali strettoie, dossi, diversificazione del manto stradale, ecc.; attuando cioè le cosiddette Zone 30.
 

Bene signor Assessore, i cittadini non ci stanno.
Non ci stanno a vedersi oscurato l’orizzonte da una colata di cemento, siano essi residenti che guardano dalle finestre delle proprie abitazioni o semplici abitanti del quartiere che passeggiano nel parco, giocano a calcio, nuotano in piscina.
Non ci stanno a sopportare un ulteriore degrado della vivibilità del quartiere, a causa dell’inusitato aumento dell’inquinamento atmosferico ed acustico in una delle pochissime aree verdi, ricreative e sportive di cui possono usufruire.
Non ci stanno a vedere la loro incolumità quotidianamente minacciata dai pericoli di un traffico sempre più invadente e prepotente.
Non ci stanno a veder abbattere gli alberi e devastare il giardino della piscina per lasciar posto ad un assurdo raccordo stradale.
 

Eppure alcune soluzioni possono essere a portata di mano, senza stravolgere l’intero progetto:
 

·        rivedere gli accessi del nuovo insediamento, sostituendo l’ingresso carraio da Via Val Bavona con ingressi carrai da Via Lorenteggio (attualmente è già previsto un ingresso pedonale) e/o da Via Bisceglie
·        rinunciare al prolungamento di Via Val Bavona sino a Via Bisceglie, salvaguardando così anche le piante ed il giardino della piscina
·        salvare dalle ruspe il bellissimo cedro dell’Atlante situato al confine est della proprietà
·        utilizzare durante la fase di cantiere l’esistente ingresso su Via Lorenteggio, anzichè quello di Via Val Bavona, per evitare l’inquinamento acustico ed atmosferico indotto dall’andirivieni degli automezzi di cantiere e per tutelare l’incolumità dei cittadini, seriamente minacciata dal transito frequente di mezzi pesanti, poco adatti ad una viabilità secondaria come quella che caratterizza la Via Val Bavona e le vie adiacenti.
 

Su queste proposte ragionevoli crediamo di poterci confrontare con l’Amministrazione Comunale e con la Proprietà; ma quest’ultima, più volte da noi contattata, non si è mai degnata di rispondere.
Le chiediamo, Signor Assessore, di intervenire presso la proprietà per promuovere questo incontro.
Le chiediamo, Signor Assessore, di ascoltare i cittadini e di prendere in considerazione le nostre proposte.
 

Grazie
 

 

                        Dario Merlotti
                 Comitato Val Bavona
In risposta al messaggio di Angelo Valdameri inserito il 16 Nov 2007 - 10:41
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