In risposta alla lettera al Corriere della Sera dei presidenti di zona vorrei dire loro che  più che rammarico ci sia tanta rabbia nel vedere organismi creati, per essere vicini alla gente e risolvere i problemi quotidiani e non solo, siano lasciati gestire l'ordinaria- si fa per dire-amministrazione senza che nessuno, a destra come a sinistra, abbia avuto il coraggio di impremere una vera svolta.Alla destra, che oramai governa la città da oltre 15 anni, rimprovero il fatto di aver voluto lasciare che i Consigli di Zona non avessero quei reali poteri che la legge 142 assegna, decentrando personale e risorse, ma soprattutto vere deleghe. Vuol dire cedere una parte di "potere".Alla sinistra rimprovero che in tutti questi anni si sia battuta poco o niente per fare della riorganizzazione e potenziomante dei Consigli di Zona una questione prioritaria e fondamentale per la democrazia partecipativa. Gli eletti nei CdZona, chi più chi meno, si impegnano per far funzionare questi organismi ma spesso il nostro lavoro è vanificato dalle scelte dell'amministrazione centrale che non tiene conto dei nostri pareri in quanto solo consultivi. Così come gli interventi oggetto di mozioni e/o interrogazioni spesso si scontrano con la burocrazia e i tempi si allungano.I Consigli di Zona non possono limitare ad esplicarsi attraverso i Cam, i Cag, ma devono essere il tramite tra il cittadino e l'Amministrazione. quindi dovrebbero avere più deleghe che nel regolamento Lucchini erano state fissate ma che non sono mai state attuate perchè dimenticato in un cassetto. Ora si sa che stanno lavorando ad un nuovo regolamento - così disse anche l'allora assessore al decentramento Gallera - che noi consiglieri non conosciamo. L'impegno a trsformare i CdZona non può essere solo a parole o lo slogan di un programma elettorale, dimenticato il giorno dopo le elezioni, ma ci vuole la volontà per far decollare il decentramento.A.Valdameri, consigliere zona 6 Lista Fo