Egregi lettori,
                     aspettavo risposte adeguate dall'Assessore Simini che, se non erro, aveva proposto proprio il cavalcavia Bussa, come allocazione ideale per il mercato scoperto. Ha forse cambiato idea oppure ha dovuto cambiare idea? Una risposta sarebbe veramente opportuna. Comunque l'idea è veramente buona..........................portiamola avanti............non esistono tutte queste  vecchiette che non possono accedere al cavalcavia, non è vero che il ponte potrebbe crollare da un momento all'altro, il vento non porterebbe via le bancarelle e gli ombrelloni, e ho grandi dubbi che il cavalcavia sia " una zona non commerciale",  non solleviamo infine il problema della regione. Il cavalcavia pottrebbe divenire un ottimo e originale mercato coperto con innumerevoli vantaggi per gli Ambulanti ed i Residenti. Gli ambulanti, per la disastrosa situazione attuale danno giustamente la colpa al Comune, il Comune giustamente da colpa alla Zona e la zona 9, giustamente addossa le colpe ai "voleri delle associazione locali" ed ai residenti che "vogliono il mercato sotto casa". Non raccontiamo storie. Chi frequenta i mercati.................e sopratutto i cittadini che hanno "il mercato sotto casa"...............sa benissimo che la "gente" è VERAMENTE STANCA e da molti anni sta lottando per cambiare questa situazione da terzo mondo. Lasciamo perdere infine il problema sociale.......... ultima "voce che circola in questo funesto periodo". Se il mercato "deve essere visto" come un problema sociale, non è giusto che  gravi esclusivamente ( deprezzamento del 10/15% della propria abitazione oltre ai disagi di parcheggio, viabilità, rumore, sporcizia.....) dei Residenti che lo ospitano, ma di tutta la comunità Milanese o di quartiere. Cose ne direste pertanto di un appropriato risarcimento annuale corrisposto ai singoli Residenti? Penso che la "vecchietta" per 2000/3000 Euro all'anno, sicuramente troverebbe la forza di "avventurarsi molto volentieri " sul cavalcavia Don Eugenio Bussa" Parliamone........e......buona meditazione, Giorgio