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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Giovedì, 25 Gennaio, 2007 - 13:42

Gore Vidal scrive sul futuro del nostro pianeta

Scrive Gore Vidal una lettera a Beppe Grillo: è chiara, puntuale, leggibile senza "baroccali e arcadici" termini intellettual-scientifici. Ma questa lettera e intrisa di una forza oratoriale quanto mai unica: perchè nella sua semplicità espositiva è quanto meno DIRETTA, INCISIVA, ALLARMANTE, per certi versi TERRORIZZANTE. Ci preoccupano le parole di Gore: è vero sono molto forti, dette senza filtri, senza edulcoranti perifrasi retoriche: ma non sono parole dichiarate da un pazzo visionario, magari un mitomane di turno, un personaggio alquanto eccentrico da paragonarsi a un moralista del calibro di Savonarola, con epiteti del tipo "Guai a voi", oppure "vredrete il male". Gore Vidal non è nè un moralista, nè un predicatore pazzo e solitario da Hyde Park. E' un intellettuale di buona fama mondiale che non ha altro che proposto comportamenti virtuosi e l'urgenza di unire le forze umane, dal BASSO, per generare altrettanti comportamenti ripetuti ecosostenibili, in quanto il capitale, quell'insieme di multinazionali dipinte, oserei dire giustamente in quanto le tesi che venivano delineate erano avvallate dalle scienze psichiatriche, nel film documentario di Moore come soggetti autoreferenziali e autistici fortemente propensi ad azioni di stampo crimonoso e dalla mente perversa, quindi se esseri umani sarebbero come pazzi pericolosi da isolamento, non ha NESSUNA REGOLA se non quella del gioco DOMANDA E OFFERTA, quindi del mero PROFITTO, a scapito di ogni valore, non solo legge di convivenza civile, come viene definita nel contratto di Rousseau. E questi comportamenti folli generano niente altro che conseguenze drammatiche per la nostra salute, la nostra sopravvivenza, la tutela delle risorse presenti nel mondo, la loro distribuzione equa, la tutela della terra e della sua esistenza, permanenza. L'ONU ha dichiarato che nel 2050 il mondo è in SCADENZA: visto il tasso di crescita del genere umano e vista la sovrapopolazione in atto accadrà che tra qualche anno, mantenendo lo stesso livello di consumo irresponsabile, dovremmo avere ben 3 mondi per poter soddisfare minimamente la domanda pressante della popolazione. Il mondo è in SCADENZA! E noi ancora consumiamo materiali inutili, li gettiamo senza riciclarli, noi continuiamo a inquinare, continuiamo a spendere senza pensare le terribili conseguenze derivanti dalla nostra scelta di consumo, continuiamo ad avere impianti termoelettrici inquinanti, continuiamo a usare automobili che vanno a pertolio. Domandavano a Gore:"Sai qual'è la risorsa materiale più preziosa?" Trovandosi in Russia Gore Vidal risponde sorridendo:"La vodka". Rsiposta errata! L'acqua. Anche questo elemento naturale, come considerava Eraclito, fondamentale pertanto per la vita di noi tutte e tutti è limitato. Ma viene ancora sprecata, viene inquinata, viene addirittura considerata come fonte di profitto, con il processo di privatizzazione dilagante. Rendiamoci conto, leggendo la lettera di Vidal, di quello che stiamo andando incontro: tra 20 anni massimo noi saremo moribondi. E le future generazioni quale futuro avranno se non potranno neppure esistere e sopravvivere? Un po' di responsabilità, un po' di razionalità, un po' di scrupoloso sentimento civile e sociale non nuoce. Chi cerca il profitto fine a sè stesso si uccide con le proprie mani, oltre a uccidere i propri simili e l'ambiente. Noi siamo parte integrante della natura, non voglio essere considerato un panista, ma lo siamo: se la natura soffre e giunge al suo declino noi giungiamo al declino insieme a essa. Senza alcun tipo di "appello": essa è matrigna implacabile nella sua ira, nelle sue manifestazioni, nei suoi fenomeni. Gli Indios d'America la temevano, oltre al considerarla come madre divina: sapevano bene che nostri comportamenti individualisti ed egoreferenziali potevano scatenare fenomeni naturali dalla potenza indomabile e non preventivabili. Noi, invece, non la temiamo, nè la consideriamo PATRIMONIO VITALE. Gore dice che per cambiare qualcosa occorrerà rispondere alla reazione violenta del grande capitale, che è fonte di questo pericolo ormai chiaro ed evidente, e che certamente non sarà disposto a tollerare controlli nei propri movimenti senza regole: ma se dal basso la spinta unitaria e la risposta alternativa si va a creare qualcosa è possibile scalfire, come tante guttae quae cavant lapidem.

Alessandro

LA LETTERA DI GORE VIDALE
http://www.beppegrillo.it/index.html

Caro Beppe,
l’umanità – e con essa il mondo intero – è a un bivio. Dobbiamo cominciare ad agire ora, perché se non cambiamo rotta vi sono buone probabilità che non ci sarà un mondo di cui preoccuparci tra dieci o quindici anni. E noi saremo morti, o moribondi. E la cosa più triste è che questo non accadrebbe a causa di un destino ineluttabile, ma per semplice mancanza di volontà politica...
Vi è bisogno di un impulso primitivo, di uno spirito di sopravvivenza, di cui non vi è traccia oggi. Nel 1957 scrissi una commedia intitolata: 'Visit to a Small Planet', e tutti rimasero sconvolti. Al tempo il pianeta era ancora considerato una fonte di eterna ricchezza, e tutt’altro che piccolo. Ovviamente oggi sappiamo che non è così. Recentemente ho avuto una conversazione con Gorbaciov, che mi ha chiesto: “Sai qual è il liquido più importante della terra?” "La vodka?”, ho risposto. “Il petrolio?” “No, l’acqua”, mi ha detto. Ed è vero. Anche l’acqua è una risorsa limitata. Ma l’umanità si è sempre crogiolata nelle sue illusioni di eternità...
L’umanità – e l’Occidente in particolare – deve cambiare radicalmente il proprio stile di vita se non vuole estinguersi. E un cambio di rotta deve venire prima di tutto dagli Stati Uniti, i primi consumatori e inquinatori al mondo. Il problema è convincere il nostro governo, o meglio il governo ombra che lo controlla, che risponde solo alle leggi di un capitalismo delirante. Che, in parole povere, consistono nel creare prodotti di cui non abbiamo bisogno e trovare il modo di venderceli, incuranti delle conseguenze. Per di più, il capitalismo non può sopravvivere che nell’assenza di leggi. Non obbedisce a nessuna legge eccetto quelle fittizie che il sistema stesso ha creato, come la 'domanda e l’offerta'. È per questo che non possiamo aspettarci nessun cambiamento dall’alto, se non sotto il peso di una spinta popolare. È paradossale che molti governi, come quello degli Stati Uniti, si sentano legittimati a immischiarsi nella nostra libertà riproduttiva ma non spendano una parola sull’elettricità che consumiamo. È per questo che il cambiamento deve iniziare dal basso.
Quest’anno comincerò ad alimentare la mia casa, in California, esclusivamente a energia solare. Ma non vedo come lo possa fare il cittadino medio. È ancora molto costoso, almeno negli Stati Uniti. È per questo che l’azione individuale – per quanto importante – deve avere come obiettivo un cambiamento istituzionale. E oggi la nostra causa è sostenuta da una serie di strumenti potenti e innovativi, come Internet...
E dobbiamo andare ancora più in là nel riorganizzare le nostre vite. Ed è questa la parte difficile: rinunciare a quello che ci procura piacere non ha mai fatto parte della nostra natura. Pensate ai milioni di fumatori nel mondo. Io ho recentemente perso un carissimo amico che ha continuato a fumare fino al giorno della sua morte, nonostante sapesse che il fumo lo stava uccidendo...
La gente – anche gli americani – comincia a svegliarsi. Vi è un crescente sentimento rivoluzionario nell’aria. I governi cominciano a svegliarsi: guardo con ammirazione a quello che sta facendo Hugo Chavez, per esempio. È un’ispirazione per il mondo intero, a differenza degli Stati Uniti, che non sono un’ispirazione per nessuno, tranne per potenziali dittatori. Anche i nostri politici sanno molto bene quello che sta accadendo nel mondo, ma sono pagati per stare in silenzio. Questo non toglie che un giorno possano ribellarsi ai loro padroni. Ma vi avverto: il processo di cambiamento sarà anche un processo violento. Le élites – le corporation – non rinunceranno facilmente ai loro privilegi. Comunque, voi iniziate la rivoluzione e io sarò felice di essere il vostro Trotsky”.
Gore Vidal.