.: Discussione: Polo Soderini: il vecchio progetto ha un senso?

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Giovanni Tucci

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Inserito da Giovanni Tucci il 30 Gen 2007 - 13:34
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Comitato Vivaio Soderini
Prima valutazione del tavolo di lavoro sul Polo Soderini (25 gennaio 2007).
Attenzione: questa valutazione è volta semplicemente a fotografare la situazione di fatto, limitando i giudizi al raffronto tra quanto promesso a suo tempo e quanto affermato, invece, il 25 gennaio.

Il giudizio del Comitato Vivaio Soderini sull’’incontro del 25 gennaio è negativo. Per tre motivi:
a)      la Camera di Commercio, nonostante la partecipazione promessa al Presidente dl Consiglio di zona, non ha mandato alcun rappresentante. Non esistono quindi sicurezze a proposito del mancato insediamento del Palazzo dell’Innovazione della CCIAA; nonostante il fatto che durante la riunione si sia ritenuto quasi come un fatto scontato;

b)      c’è stata la trasparente volontà, da parte della Provincia a non dare troppo peso al tavolo di lavoro, inviando rappresentanti che sin da subito si sono presentati come” tecnici”, ed evitando la presenza di quelli “politici” (il presidente Penati o l’assessore Casati,per esempio). In particolare,oltre al dottor Correra (direttore centrale della presidenza della Provincia), erano presenti gli architetti Gallinella e Cò, inevitabili sostenitori del progetto così com’è, in quanto estensori dello stesso, che hanno svolto un ruolo di “muro” rispetto a ogni possibile apertura;
c)      cosa più importante di tutte, c’è stato un evidente passo indietro rispetto alle proposte enunciate dal presidente Penati il 21 dicembre: si è di fatto ritornati alla posizione di chiusura “blindata” del progetto, sostenuta, per esempio, a settembre 2006, con alcune correzioni di tiro che disinnescano ogni elemento di novità o propositivo nelle dichiarazioni fatte a suo tempo dal presidente della Provincia.
Quest’ultima affermazione ha bisogno di documentate prove, che noi forniremo qui di seguito.

In sostanza il dottor Correra ha più volte accusato la Camera di Commercio di assumersi una grossa responsabilità se decidesse di non trasferirsi in Soderini, secondo l’Accordo di Programma a suo tempo firmato dalle parti. Ciò contrasta in modo lampante con le affermazioni di Penati che più volte aveva dichiarato che era una scelta della Provincia chiedere alla Camera di Commercio di non insediarsi in Soderini. Ne diamo conto nella trascrizione letterale di una parte del suo intervento del 21 dicembre che, in questo come in altri passaggi (tutti registrati e disponibili a ogni controllo) aveva affermato cosa affatto diversa.

Non solo: il dottor Correra ha fatto chiaramente capire che l’eventuale disponibilità dell’area - dove era previsto l’insediamento della Camera di Commercio - prevede un concambio di carattere economico importante (già, peraltro, fatto intuire da un passo della lettera di Penati al presidente del Consiglio di Zona, in cui si parlava di cessione “ad analoghe condizioni”). Ha poi detto che, da tecnico, si sentiva di sconsigliare che l’area fosse ceduta ad altri e che essa poteva trovare un riuso all’interno del progetto provinciale.

Ora, poiché l’area era stata proposta alla Camera di Commercio per circa 4,9 milioni di euro, crediamo sia evidente che tale importante cifra (che ha un qualche senso come corrispettivo di terreno per la fabbricazione di un grattacielo) non possa essere accettabile, se lo scopo è, ad esempio, edificare un asilo. Del resto dalle parole di Penati il 21 dicembre nessuno, mai e poi mai, avrebbe potuto credere che la condizione sine qua non fosse l’incasso da parte della Provincia di detto importo (anzi si era parlato, addirittura, di finanziamenti da parte della Provincia stessa per la realizzazione di asili). Anche di questo diamo conto nella trascrizione letterale della registrazione.

Sfidiamo da parte nostra chiunque a mettere in dubbio quanto ora affermato: chi non ci crede non ha che sentire la registrazione fatta dal dottor Correra stesso (che ci ha tenuto ad avvertirci che la stava facendo…). In mancanza, ci sono le nostre…
 Ecco la registrazione dell’intervento conclusivo di Penati del 21 dicembre, trascritta fedelmente:

PRESIDENTE PENATI: Vediamo se possiamo arrivare a un punto fermo della questione. Mi sembra che sia questo: la prima cosa è la condivisione che si vada veramente alla convocazione di un tavolo di lavoro. Chi deve convocarlo? Qualora non ci sia altra scelta siamo disponibili a convocarlo noi. Se questo non viene visto come uno scavalcamento o come altro…Però che non sia una cosa conflittuale. Noi riteniamo che debba essere la zona a doverlo fare. Se ci sono opinioni diverse, sappiate che ci faremo parte attiva per convocare il tavolo.

Secondo problema. A seguito dell’incontro noi ci presenteremo, diremo che si debba approfondire il tema della presenza dell’edificio della Camera di Commercio facendo tutti gli sforzi possibili perché esso sia localizzato da un’altra parte. Quindi già è anticipata la posizione della Provincia per lo spostamento. Gli spazi che si libereranno, che non sono strettamente necessari alla realizzazione del progetto della formazione professionale possono, potranno essere utilizzati, anche con l’approvazione della Provincia stessa, per le priorità definite dal quartiere rispetti ai servizi pubblici. Siccome qualcuno ha sollevato il problema dell’asilo nido in una posizione impropria, tra l’altro qui ci sarebbe l’opportunità, se quella fosse una delle priorità, da parte della Provincia un contributo fino al 50% di quello che si realizza. C’è un bando che si aperto, abbiamo stanziato 15 milioni di euro come primo stanziamento del triennio, per quelli che fanno le strutture dell’infanzia. Se il Comune decidesse che quella struttura, l’asilo nido, non va bene, dovesse spostarla, potrebbe ottenere anche il 50% dell’investimento nella struttura e fino al 10-20% per i primi tre anni nella gestione. Quindi, ci sono dei soldi per questo problema specifico e si possono trovare forme di collaborazione per questa cosa. Quindi disponibile per approfondimenti sul problema di cosa metterci dentro e se ci sono funzioni che lì sono organizzate che si possono mettere a servizio del quartiere. Questa è la posizione che noi potremmo formalizzare in una lettera che manderemo al presidente del consiglio di zona e, per conoscenza, ai capigruppo che erano qui presenti, per conoscenza al sindaco Letizia Moratti e per conoscenza al presidente della Camera di Commercio, Sangalli.

Sullo spostamento da via Soderini della Camera di Commerciò c’è, a quel che ho capito, un atteggiamento disponibile da parte de Comune a volerlo fare. Non ho capito bene l’atteggiamento della Camera di Commercio se resiste o se è favorevole a spostarsi in Bovisa però credo che l’idea dello spostamento non trovi contraria l’amministrazione comunale. Quindi non è che facciamo qui una cosa che va sulla testa di qualcun altro, che non avrebbe nessun senso. Per quanto mi consta, io so che la posizione della (repubblica ?) è quella favorevole allo spostamento del Palazzo dell’Innovazione.

Nota: Sono disponibili altri “passi” degli interventi di Penati (come quello in cui invitava il Comitato a fare proposte sull’area liberatasi o quello in cui garantiva la disponibilità della Provincia a dare tutte le informazioni riguardanti le volumetrie e le funzioni del Polo)
Ps. L’architetto Gallinella, alle nostre richieste di avere informazioni concrete e dettagliate sul progetto, ha risposto (crediamo e speriamo con un’affermazione incauta, che esce del tutto dalle sue competenze ) che la Provincia risponde solo ad enti istituzionali come il Consiglio di Zona e non risponde ai cittadini e ai comitati che li rappresentano, i quali avevano ricevute informazioni più che a sufficienza. Anche ciò contrasta nettamente con le affermazioni di Penati, ma anche con la logica, che è come dire che i cittadini e l’opinione pubblica in generale non hanno diritto di essere informati rispetto agli scopi, alle funzioni e all’investimento economico necessario per un’opera pubblica. Secondo l’arch.Gallinella, per esempio, un cittadino di Legnano (o un quotidiano come il Corriere della Sera o il Giornale), dovrebbe presentare un’istanza al consiglio di zona 6 perché si faccia parte diligente nel sapere perché diavolo il Polo Soderini deve essere edificato, perdipiù almeno in parte su un’area verde. Come si evince dalle domande (in parte diffuse in rete e in parte in preparazione) del Comitato, comunque, l’informazione sul progetto è estremamente lacunosa e insufficiente.


In risposta al messaggio di Giovanni Tucci inserito il 22 Gen 2007 - 12:12
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