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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Lunedì, 15 Gennaio, 2007 - 14:33

Car sharing: rivoluzione graduale per la mobilità

Si parla molto di parcheggi, di modi per eliminare autovetture posteggiate per strada per liberare la città da veicoli ingombranti e ingorganti. Direi che la finalità è giusta, ma l'equazione più parcheggi meno auto presenti non sempre risulta equilibrata e centrale: molto spesso più parcheggi non pertinenziali in città è sinonimo di più auto che si spostano per raggiungere questo o quel centro commerciale, intasando maggiormente le strade della città, apportando inquinamento aereo e acustico, delineando una concentrazione di macchine dove dovrebbero essere attivi solo bus, merzzi pubblici, biciclette e, soprattutto, cittadine e cittadini passeggiatori.
Come potere diminuire la presenza di automobili in città: occorre una rivoluzione culturale, ci suggerisce giustamente l'associazione Mamme contro lo smog, autrice di un interessante decalogo delle cose da fare per un'amministrazione nel caso in cui viviamo di forte presenza di una mobilità insostenibile a livello sociale, in quanto un'autovettura costa come mezzo privato di mobilità, a livello umano, in quanto l'utilizzo dell'autovettura in senso individuale e visto come oggetto pertinenziale al possesso di una macchina è alquanto incompatibile con la possibilità di ritornare a impadronirsi del proprio terrtiorio pubblico, a livello ecologico, in quanto più autovetture significa più inquinamento e maggiore presenza di polveri sottili, deleterie per il nostro organismo. Una soluzione, adottata già in molti paesi europei ed extraeuropei, come negli Stati Uniti dove 35.000 utenti condividono oltre 1000 auto a New York, Washington, San Francisco mentre in Asia, in particolare a Singapore e in Giappone, i quasi 5.000 utenti usano numerosi veicoli tecnologicamente all’avanguardia, con sistemi di propulsione elettrici o ibridi; oppure
in Europa, dove i cittadini associati sono circa 150.000, con oltre 5.000 veicoli disponibili in più di 600 città tra Svizzera, Germania, Austria, Olanda, Francia, Gran Bretagna e Scandinavia.
Il Ministero dell'Ambiente, diretto dal Ministro Pecoraro Scanio, ha definito con le associazioni del settore e alcune municipalità, un percorso virtuoso atto a stimolare e incentivare l'istituzione di tale servizio, disponendo anche risorse economiche e finanziarie: è un passo in avanti verso il concepimento culturale di una nuova mobilità possibile e di un uso collettivo dell'automobile, non più vista come oggetto di posesso, sinonimo di mobilità deleteria e insostenibile. Un'auto viene utilizzata in un arco di tempo, su prenotazione del soggetto interessato, che si arreca al parcheggio e che può muoversi senza spendere soldi, in quanto per il carburante viene tutto predisposto in bilancio dall'amministrazione comunale. Le automobili predispongono, nella maggioranza dei casi, motori a energia rinnovabile e sostenibile: il lato positivo è quello di utilizzare l'autovettura solamente per il periodo di tempo in cui si necessita, senza costi, e, soprattutto, condividendola con altre persone, utenti del servizio: questi presupposti influiscono positivamente sull'ambiente, determinano un abbassamento del numero di macchine presenti in città, e diminuiscono in termini di tempo l'utilizzo della macchina, considerando quest'ultima come mezzo, quindi strumento da utilizzare con ragionevolezza e senso di responsabilità civile, non come possesso da forgiare in ogni angolo della metropoli, intasando e inquinando ulteriromente l'aria, dato l'uso eccessivo della macchina.
Attivare un procedimento che comprenda questo servizio è utile e interessante, un modo graduale per definire un cambiamento culturale della concezione di mobilità cittadina: non si priva totalmente la cittadinanza della possibilità di utilizzare l'automobile, ma se ne contingenta l'utilizzo sia in termini temporali, sia in termini economici.
Una nuova idea per portare Milano a essere città a misura di pedone e non di automobile.

Alessandro Rizzo