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Eugenio Galli

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Inserito da Eugenio Galli il 20 Dic 2007 - 15:59
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E’ uscito ilRapporto sulla ciclabilità delle stazioni lombarde RFI

Della serie: “quando il posto per la bicicletta è un miraggio

 

Nelle stazioni dei treni lombarde servirebbero almeno 34'000 nuovi posti bici e una ciclostazione in ogni città

 

Il 19 dicembre è stato presentato il “Rapporto sulla ciclabilità delle stazioni lombarde RFI” predisposto da Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB), Legambiente e WWF.

 

Le stazioni dei treni della Lombardia necessitano di 34010 nuovi posti bici e di 77 ciclostazioni: sono questi i numeri della proposta contenuta nel “Rapporto sulla ciclabilità delle stazioni lombarde RFI”, il dossier di Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB onlus), Legambiente, e WWF che le associazioni hanno consegnato alle Ferrovie dello Stato.

 

Le associazioni hanno battuto a tappeto tutte le 288 stazioni lombarde scattando una fotografia di quei luoghi dove la bicicletta incontra il treno, e portando alla luce tutta la fatica dell'impavido ciclista che deve parcheggiare il proprio mezzo a due ruote nei pressi di una stazione. 

 

Attualmente le stazioni RFI della Lombardia dispongono di 9441 posti di parcheggio dedicati  alle biciclette, sono invece pressoché assenti le ciclostazioni: poca cosa - fanno sapere dalle sedi di Fiab, Legambiente e WWF - se si vuole veramente investire nel mezzo di trasporto meno inquinante che esista: la bicicletta.

 

Se si considerano le singole stazioni, Milano non offre certo un grande servizio ai ciclisti, le due stazioni principali del capoluogo meneghino infatti, Centrale e Porta Garibaldi, dispongono rispettivamente di 60 e 40 posti per le bici, ma non se la passa meglio Como con i suoi 30 posti peraltro poco sicuri e Lecco che non possiede un posteggio dedicato alle bici. Mantova, città amica della bicicletta, offre ben 320 posti-bici in stazione, ma per le associazioni si tratta ancora di un numero insufficiente che andrebbe più che raddoppiato, oltre ad essere affiancato ad una ciclostazione che troverebbe facilmente posto all'interno di un vecchio magazzino abbandonato di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Triste l'offerta per la ciclabilità anche nelle stazioni di Varese e Pavia che dispongono di 60 e di 80 posti.

 

Ma qualcosa nell'ultimo periodo si muove per i coraggiosi ciclisti: a Bergamo infatti, dove secondo Legambiente e Fiab servirebbero 300 nuovi bici-parcheggi è stata fondata da poco  l'associazione Pedalopolis con lo scopo proprio di creare e gestire una ciclostazione. Un altro esempio di impegno verso la promozione della bicicletta arriva dalla stazione ovest di Treviglio (Bg) dove l'amministrazione comunale si sta apprestando a realizzare nuovi posti bici oltre ad una ciclostazione in cui verranno gestiti progetti di bike-sharing.

 

“La bicicletta è il miglior alleato delle stazioni ferroviarie - dichiarano Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, Luigi Riccardi, direttore di Fiab e Paola Brambilla, presidente WWF Lombardia -, ne rappresenta il 'feeder', consentendo di raccogliere passeggeri entro un raggio di diversi chilometri senza generare traffico automobilistico né richiedere costose viabilità e parcheggi. Esiste una naturale reciprocità tra i due mezzi di trasporto, per questo è stupefacente che le stazioni accusino una così generalizzata mancanza di attrezzature per dare accoglienza ai pendolari bici-muniti”.

 

Il dossier delle associazioni ambientaliste ha dunque tratteggiato con precisione lo stato delle infrastrutture nelle stazioni lombarde con il preciso intento di favorire gli spostamenti 'bici più treno'.

 

Lo sforzo che le associazioni chiedono alle Ferrovie, ma anche agli enti locali, è  quello di un miglioramento sostanziale dell'offerta rivolta ai pendolari che raggiungono in bici le stazioni. Un altro intervento necessario a rendere più 'permeabili' le stazioni  alle biciclette è quello relativo al superamento delle barriere architettoniche, che richiede il posizionamento sulle rampe di scale di 'canaline' necessarie a spostare i velocipedi senza doverli sollevare di peso: anche in questo caso si tratta di un dispositivo assente nella quasi totalità delle stazioni ferroviarie e dei relativi sottopassi. Nel loro dossier  Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Legambiente e WWF mettono in luce che l'intermodalità ferro-bici è in grado di espandere notevolmente il bacino di raccolta di viaggiatori di ciascuna stazione ferroviaria, raggiungendo quasi l'intero territorio regionale lombardo: una miglior accoglienza delle bici da parte delle stazioni è in grado di aumentare (si stima tra il 50 e il 70%) il numero di viaggiatori serviti dalle ferrovie regionali.
In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 6 Gen 2007 - 14:07
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