.: Discussione: Mobilita' e edilizia sostenibili

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 31 Gen 2007 - 15:22
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e intanto il sindaco Moratti dichiara ...

Il tema della difesa della qualità dell'aria e della mobilità è uno dei temi, se non il primario, più importanti da affrontare a Milano. Io ho lanciato nel mio intervento ultimo su questa problematica un appello alle forze politiche istituzionali a prendere seriamente in considerazione una convergenza produttiva e proficua che si inserisca nella costituzione di un rapporto serio, sinergico e propositivo per trovare insieme soluzioni alla grave piaga, in attesa, se ricordate, del discorso che il sindaco "in comune" avrebbe pronunciato il 30 a Palazzo Marino. A risposta data e pubblicata sul sito del Comune, come riportato in partecipami da Oliverio, non posso fare altro che prendere le dovute conseguenze politiche.
Un impegno serio e costruttivo avevo chiesto, ma ancora non vedo forti proposte che sappiano realmente identificare un cambiamento di strategia politica nell'ambito della mobilità: ossia vedo dichiarazioni a effetto che non sono contornate da opportune misure chiare, speficiche e, soprattutto, puntuali, metodologie e procedure da intraprendersi e funzionali a dare risposte efficaci. Non ne vedo, mi dispiace. Vedo solo frasi certamente condivisibili, dichiarazioni d'intenti che, però, polkiticamente sono da considerarsi come scarne, prive di contenuto e di prospettive, di indicazioni delle linee ee dei percorsi che dvorebbe ero essere considerati come strumenti per raggiungere determinati obiettivi. Leggo con attenzione il Progetto incompleto che la Moratti ha illustrato in seduta consiliare e confronto le politiche che, non solo nel presente blog, non solo in altri contesti associazionistici di Milano, da tempo impegnati sulla questione di un'altra mobilità possibile, aggiungo necessaria, non solo da parte di urbanisti e di ambientalisti, sono state delineate, ma che hanno caratterizzato il programma di amministrazione dei sindaci di altre grandi città, più grandi e complesse di Milano, in Europa, Londra, Barcellona, Parigi, in Italia, Roma per esempio. Credo che lo sforzo, seppure iniziale, della Moratti sia alquanto insufficiente: non siamo certamente ai livelli dell'autoritario commissariamento del traffico del sindaco in mutande, Albertini, ma siamo ancora molto lontani da un progetto complessivo e ben strutturato, corroborato da provvedimenti chiari e ben definiti, non suscettibili di interpretazioni varie, fumose, alquanto contraddittorie in molti punti. Quando si parla di certezza della linea politica si parla di un progetto chiaro e ben formulato, specifico e puntuale: altrimenti tutto viene meno.
Dice il sindaco: "Il nostro programma pone al centro l'importante grande tema: la salute come elemento imprescindibile della nostra qualità della vita".
Ma come non essere concordi su questo aspetto? E' chiaro, ma dovevamo attendere un inverno caldo per accorgecene che qualcosa in ambito di mobilità, di produzione di energia, di sistema di riscaldamento e in materia di trasporto e traffico non funzionava?
Meglio tardi che mai? Non è sempre così.

Prosegue la Moratti: "per garantire le sinergie tra gli interventi è da sottolineare che il territorio comunale di Milano, con i suoi 182 kmq e con 1,3 milioni di abitanti rappresenta solo una parte dell’area metropolitana, ma costituisce un polo di attrazione della mobilità, che si estende alla Provincia, alla Regione e alle Province extraregionali contigue".

qui si evidenzia la contrapposizione tra questa constatazione, giusta, corretta, con la politica e la metodologia, il metodo che finora sono stati caratterizzanti della linea intrapresa in campo amministrativo dal sindaco in comune: il provvedimento dei ticket è stato considerato e proposto, come un fulmine a ciel sereno, come una boutade di fine estate, senza ascoltare le altre realtà, come se Milano fosse una città della Siberia, lontana da ogni altro centro abitato di cospicua portata. Alle intenzioni seguiranno comportamenti conseguenti e coerenti?
Il Progetto prevede quattro linee d'azione
Le azioni per il potenziamento del trasporto pubblico prevedono l’incremento dei servizi, della frequenza e degli orari di esercizio. In particolare, nella prima fase, verranno potenziate: le linee tranviarie di penetrazione (1-2-4-7-12-14-15-16-24-27), le linee tranviarie e filoviarie circolare (linea 29/30 e 90(91) e alcune linee automobilistiche di forza (50 – 54 – 57 – 61) e circolari (linea 94); saranno sviluppate le corsie riservate a supporto della regolarità del servizio e dell’incremento della velocità commerciale, sia con interventi strutturali, che saranno inseriti a bilancio quest’anno, sia con il potenziamento della video-sorveglianza. 
Niente viene evidenziato, gentile sindaco, sulla questione più urgente, ossia l'assoluta necessità di garantire la precedenza in ogni ambito urbanistico del passaggio dei mezzi di trasporto pubblico rispetto a quelli privati; niente viene detto riguardo a un progetto complessivo di ammodernamento dei mezzi pubblici, ossia riconversione degli attuali motori inquinanti, come ha fatto a Londra il sindaco Livingstone, che ha rottamato i mezzi inquinanti e li ha sostituiti con sistemi maggiormente compatibili con l'ambiente e motiri a idrogeno o elettrici. Ma che cosa ha indicato circa i rapporti con le forze sindacali, circa la gestione fallimentare dell'ATM, la mancanza di fondi per le lavoratrici e i lavoratori per gli incrementi derivanti da una giusta e corretta intensificazione del servizio? E che cosa ha proposto circa l'esigenza di sfoltire la presenza sovrabvbondante e nociva, ingorgante e intasante di mezzi pesanti nella città, che si postano in doppia fila, inquinano all'inverosimile e, soprattuttto, intasano il traffico e la viabilità, soprattuttto dei tram e dei mezzi pubblici? Ma che cosa ha detto, infine, in merito ai parcheggi, ossia al progetto che era stato avanzato di revisione degli attuali progetti di realizzazione dei parcheggi nella città, eredità pesante della gestione fallimentare del commissario in mutande, ossia dei provvedimenti che dovrebbero mettere a soqquadro intere strade e vie, per apporre delle autorimesse non pertinenziali in zone centrali e semicentrali, niente altro che punti di richiamo di ulteriori autovetture nel contesto urbano, inquinante e congestionante. Ma che dire della proposta, forse l'unica che disincentivi l'utilizzo del mezzo privato e possa rendere i mezzi pubblici come competitivi all'uso dell'autovettura, di convertire intere aree dismesse della cintura periferica milanese in parcheggi non pertinenziali, serviti dalla presenza di una navetta che possa trasportare continuativamente gli automobilisti che abbandonano la propria macchina nel posteggio all'interno della città, usufruendo di agevolazioni tariffarie per l'utilizzo giornaliero, che possa corpire tutto il servizio. Ma, infine, soprattutto i fondi per incentivare le corse dove possono essere reperiti: l'idea di abbattere l'ICI rimane ancora aperta, gentile sindaco? Tesi che lei aveva sostenuto con grande passione e fermezza nella sua ultima campagna elettorale: è un provvedimento ancotra valido? Oppure è una semplice dichiarazione propagandistica e plebiscitaria, come credo che sia?

Niente viene evidenziato, gentile sindaco, sulla questione più urgente, ossia l'assoluta necessità di garantire la precedenza in ogni ambito urbanistico del passaggio dei mezzi di trasporto pubblico rispetto a quelli privati; niente viene detto riguardo a un progetto complessivo di ammodernamento dei mezzi pubblici, ossia riconversione degli attuali motori inquinanti, come ha fatto a Londra il sindaco Livingstone, che ha rottamato i mezzi inquinanti e li ha sostituiti con sistemi maggiormente compatibili con l'ambiente e motiri a idrogeno o elettrici. Ma che cosa ha indicato circa i rapporti con le forze sindacali, circa la gestione fallimentare dell'ATM, la mancanza di fondi per le lavoratrici e i lavoratori per gli incrementi derivanti da una giusta e corretta intensificazione del servizio? E che cosa ha proposto circa l'esigenza di sfoltire la presenza sovrabvbondante e nociva, ingorgante e intasante di mezzi pesanti nella città, che si postano in doppia fila, inquinano all'inverosimile e, soprattuttto, intasano il traffico e la viabilità, soprattuttto dei tram e dei mezzi pubblici? Ma che cosa ha detto, infine, in merito ai parcheggi, ossia al progetto che era stato avanzato di revisione degli attuali progetti di realizzazione dei parcheggi nella città, eredità pesante della gestione fallimentare del commissario in mutande, ossia dei provvedimenti che dovrebbero mettere a soqquadro intere strade e vie, per apporre delle autorimesse non pertinenziali in zone centrali e semicentrali, niente altro che punti di richiamo di ulteriori autovetture nel contesto urbano, inquinante e congestionante. Ma che dire della proposta, forse l'unica che disincentivi l'utilizzo del mezzo privato e possa rendere i mezzi pubblici come competitivi all'uso dell'autovettura, di convertire intere aree dismesse della cintura periferica milanese in parcheggi non pertinenziali, serviti dalla presenza di una navetta che possa trasportare continuativamente gli automobilisti che abbandonano la propria macchina nel posteggio all'interno della città, usufruendo di agevolazioni tariffarie per l'utilizzo giornaliero, che possa corpire tutto il servizio. Ma, infine, soprattutto i fondi per incentivare le corse dove possono essere reperiti: l'idea di abbattere l'ICI rimane ancora aperta, gentile sindaco? Tesi che lei aveva sostenuto con grande passione e fermezza nella sua ultima campagna elettorale: è un provvedimento ancotra valido? Oppure è una semplice dichiarazione propagandistica e plebiscitaria, come credo che sia?
Si procede nel programma e nelle dichiarazioni:
"La priorità per lo sviluppo di mobilità sostenibile comprende, inoltre, l'incremento delle piste ciclabili: nel 2007 dagli attuali 70 km a circa 120 km, "con alcune priorità di intervento per i primi 20 km - ha proseguito il Sindaco - che si sviluppano lungo gli itinerari Centro-Parco Forlanini, Centro-Navigli, Villapizzone-Villa Simonetta-Monumentale-piazza Maciacchini, Centro-Polo Fieristico esterno, Centro-Martesana-Parco del Lambro-Monza, Centro-Corso Lodi, oltre allo sviluppo degli itinerari nel Centro Storico".

Ancora una rete a singhiozzo, ossia la mancanza di progetto complessivo di intervento atto a rendere continuativi corridoi disponibili solamente per pedoni o per ciclisti: ancora assente una prospettiva di insieme, una proposta ben strutturata e un progetto chiaro e definito di attuazione del provvedimento. Lione ha costituito dei veri percorsi che sono continuativi, senza soluzione, e che possono essere disponibili solo per i passanti o per i ciclisti, senza possibilità di essere interrotti dalla presenza di automobili o di mezzi a motore, pericolosi per la propria incolumità personale. E' un progetto futuribile, questo? Magari un po' fantascientifico alla Asimov, oppure alla Philp Dick? Non credo proprio: Lione è sulla Terra, non su Plutone.

"La tariffa sarà modulata sul differente livello di emissione delle motorizzazioni dei veicoli - ha proseguito il Sindaco - e applicata a tutti i non residenti entro l’area. Per i residenti nell’area è prevista la possibilità di acquisizione di un pass a condizioni da definire. Si svilupperanno anche i progetti di interscambio ai capolinea delle nuove linee metropolitane, con particolare riferimento a Comasina, Monza Bettola e Rho-Fiera.

Ma il resto della città? Per esempio la Paullese: viene fatta? E se viene fatta le conseguenze sono state previste sul territorio urbano? Ma ci si rende conto che i progetti di parcheggi di interscambio alla cintura devono provvedere uno sviluppo articolato su tutto il territorio urbano? Ma è possibile che non s ene parli? E', poi, possibile che manca un rifierimento all'incremento della rete metropolitana , prolungando le esistenti linee anche ai paesi esterni dal territorio comunale, ma giacenti nella Provincia. Esistono delibere di Giunta dei comuni di San Giuliano milanese e di Paullo che richiedono la presenza di fermate della Linea 3 della Metropolitana, cercando di beneficiare la cittadinanza residente con un sistema di trasporto ecologico e veloce adeguato. Si parla di bretelle autostradali che si innestano in piena città, come delle arterie che appartengono a progetti ormai obsoleti, soprassati e di impatto ambientale e urbanistico devastante. Ai residenti si provede addirittura l'opportunità di beneficiare di pass che possono essere rilasciati nei modi e nelle precisioni regolmanetari che saranno disposte più tardi: ma quando saranno disposte? E secondo quali criteri? Ma soprattuttto si beneficiano solo i residenti, mentre i poveri pendolari delle città esterne devono subire le tariffe per la propria mobilità automobilistica interna. Si parla di pullution charge: ma di car sharing non si parla. Non si parla di un provvedimento che garantisce veramente la diminuzione del tempo di utilizzo dell'automobile privata, la diminuzione e il contenimento del suo impatto ambientale, con macchine predisposte e pubbliche utilizzabili grazie a una prenotazione e a un sistema integrato di servizio presente in città, la totale diminuzione di una loro presenza numerica sulla città, ossia al fatto che viene contenuto il tempo di decorrenza della macchina nella città, specificandone l'utilizzo da parte dell'utente per commissioni specifiche e per percorsi chiari e definiti. Si disincentiva, così, ogni possibile utilizzo superfluo e direi alquanto irrazionale della macchina, magari per fare solo 300 metri.

"Il Comune, inoltre, ha realizzato il Piano Energetico e Ambientale del Comune di Milano (PEAC), un nuovo strumento volontario di governo delle attività sul territorio, mirato ad obiettivi di efficienza energetica, razionalizzazione degli usi di energia, risparmio energetico, riduzione delle emissioni inquinanti e clima alteranti."
Anche qui non si specificano gli strumenti con cui raggiungere questo obiettivo. E' possibile che non si parli di RIFORMA DEL REGOLAMENTO EDILIZIO, che data ormai da decenni e decenni, è obsoleto, soprassato, surclassato, e direi alquanto avulso dall'attuale situazione sociale, economica e politica ambientale in cui viviamo. Occorre ridurre le emissioni derivanti da vecchie metodologie di riascaldamento; occorre convertire i sistemi di riscaldamento in sistemi compatibili ecologicamente, naturali, rinnovabili, utilizzando fonti di produzione di energia e di calore al passo con la tutela del bioclima e del sistema ambientale, al passo con l'esigenza di ridurre il consumo di energia e di dispersione della medesima. I sistemi attuali di riscoaldamento e di produzione di energia e di calore sprecano l'energia stessa prodotta per i 2/3. Occorre forse riformare il regolamento ponendo come urgenti sistemi di riconversione del sistema, direi che diventa alquanto urgente. 

"È prevista, inoltre - ha concluso il Sindaco - l’elaborazione di un sistema di indicatori che consenta il raffronto tra Milano e le altre città europee, nell’ottica di un miglioramento costante nel tempo delle performance ambientali del Sistema-Città.

Non penso che siamo ancora sul passo convergente con questo obiettivo. Il confronto c'è stato con le altre esperienze europee e italiane? Non penso, non mi sembra dai preludi.

Arrivederci
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano

In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 6 Gen 2007 - 14:07
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