.: Discussione: Mobilita' e edilizia sostenibili

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Paolo Ramella

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Inserito da Paolo Ramella il 18 Gen 2007 - 15:16
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Vedi, noi sappiamo che l'inquinamento, per sua natura, non può essere affrontato in chiave locale: l'aria non conosce confini e se ne frega assai dei colori e interessi politici che guidano il suolo. Noi sappiamo anche che se vuoi ottenere risultati interessanti devi "affondare la lama" e non avere troppa paura di fare scelte impopolari; in fondo anche le tasse sono impopolari eppure ci tocca pagarle. Il comune denominatore dei due problemi, inquinamento e traffico, è che fino ad ora le Istituzioni, chi deve decidere, sono rimaste sostanzialmente ferme o per ignoranza o per opportunità. Londra insegna, dici, ma ci sono anche altre città europee che insegnano. Anzi, per certe cose dovrebbe essere l'Unione Europea ad erigere veri e propri divieti 8ad esempio il non ingresso e/o circolazione all'interno del territorio UE per i veicoli inquinanti (Euro 0...camion compresi...ruspe comprese). Si tratta di stabilire una tempistica, mica dobbiamo fermare tutto domattina. diciamo che in 5 anni tutti i mezzi più inquinanti devono essere messi in grado di non nuocere troppo (ad esempio convertendoli dove possibile) o addirittura di vietare loro la circolazione, anche se si tratta di mezzi da lavoro o navi. L'aria gira. Il ticket è una delle misure che una città deve prevedere per limitare il traffico, ma certamente non può essere il toccasana o il miracolo. Il ticket dentro la città, magari a crescere in funzione della zona che si intende "visitare", può davvero disincentivare almeno un 30% di veicoli (non sono pochi) senza vietare nulla a nessuno. Milano non ha grandi spazi, ma Milano è più o meno in continuità territoriale con i Comuni dell'hinterland (i famosi 19 Comuni dell'area omogenea). Chi decide? Boh! Io spazi per creare parcheggi di corrispondenza in aree 'abbandonate' ne vedo altri, evidentemente, no. Pensa solo agli spazi che ci sono prima di arrivare allo stadio Meazza, o vicino a Linate, o tra Milano e Corsico. Insomma, manca la volontà di fare un passo verso una serie di soluzioni 'avveniristiche' che devono modificare radicalmente l'uso e abuso che facciamo tutti del mezzo privato (ma non solo). Mancano i soldi? No, o meglio, forse mancano anche, ma per partire bastano poche cose. Meglio avere bus-navetta (magari elettrici) che girano sulle tangenziali (in attesa magari di una sorta di metro circolare provinciale) che si collegano con altri bus-navetta che si dirigono verso la città in alcuni nodi per iniziare.  Ma per Milano, l'Italia, i veti hanno sempre la meglio. I nostri politici sono quanto meno miopi e a noi ci tocca camminare col bastone. La mobilità sostenibile inizia dai marciapiedi per i pedoni (magari con l'innesto di qualche pista ciclabile) e finisce col tornare a casa a Cormano alle 2 di notte del sabato con un mezzo non privato.

 Alla prossima, ciao.

In risposta al messaggio di Alessandro Rizzo inserito il 18 Gen 2007 - 14:22
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