.: Discussione: Nomadi a Milano: che fare?

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Paolo Ramella

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Inserito da Paolo Ramella il 7 Set 2007 - 14:18
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Non essendoci una vera politica sulla immigrazione o sulla integrazione, questi sono i risultati. Da un lato si tollerano situazioni di illegalità (erano due campi rom abusivi, non scordiamolo) dall'altro si vorrebbe continuare il meritorio lavoro di tante persone per integrare le persone. Si dice che "il pesce puzza dalla testa" ed è così. Fintanto che si varano leggi che, di fatto,  non vanno oltre il mero problema numerico e non si fanno carico di comprendere un fenomeno quale quello dell'immigrazione intra ed extraeuropea, la vedo dura.  I Rom sono passati da circa 700 unità a 6000 e rotti in circa 10 anni sul territorio milanese. Per come si propongono al nostro modello di società questo può essere un problema, inutile nasconderselo, lo capisce anche il pensionato che va a fare il volontario alla festa dell'unità. Ora, senza necessariamente dire che si perseguitano le persone (giammai!), all'interno di alcune comunità esistono problemi seri di integrazione e accettazione delle nostre leggi (ivi comprese quelle grandissime conquiste di libertà individuali e civili). Certo non è lo sgombero che fa recuperare tutto questo, ma se non ci si siede ad un tavolo e si decide una buona volta come affrontare un fenomeno epocale (immigrazione sud-nord + intraeuropea) ogni città si regolerà a modo suo. D'altronde se anche una parte del centrosinistra, es. Penati, sottolinea che certe questioni non possono essere lasciate così è segno che il problema c'è ed è serio. Pensa come diventa serio per un cittadino che ha di fronte un bombardamente televisivo di un modello di società e poi si vede circondato da una massa di poveracci senza niente da perdere.
In risposta al messaggio di Germana Pisa inserito il 6 Set 2007 - 15:30
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