.: Discussione: Nomadi a Milano: che fare?

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Antonella Fachin

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Inserito da Antonella Fachin il 11 Maggio 2010 - 15:55
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Chiedo al Vice Sindaco De Corato e al Sindaco Letizia Brichetto Moratti:

quanti soldi pubblici sono stati spesi negli ultimi 2 anni e mezzo con quasi (o oltre?) 300 sgomberi: se i calcoli sono grosso modo esatti circa 7-9 MILIONI DI EURO (!!).

"Sorge spontanea una domanda": alla luce dei risultati ottenuti e dei soldi spesi il metodo degli sgomberi è efficace, ha avuto successo?
 
Se si vuole affrontare la questione in maniera razionale e con buon senso e non più in maniera ideologica e ottusa, la risposta non può che essere: NO, non è un metodo efficace, perché le persone sgomberate non se ne vanno, si spostano e poi ritornano e i milioni di euro spesi non sono serviti a niente e De Corato non esita neppure a spendere denaro PUBBLICO per lo sgombero di  aree PRIVATE, che sono sotto la responsabilità dei proprietari privati.

La conclusione è una sola: le uniche persone che non vivono più accampate, le persone che non sono più degli “abusivi” sono SOLO quelle che, grazie ai percorsi di integrazione abitativa e lavorativa volute da associazioni di volontariato e da cittadini oggi vivono in appartamento, di cui pagano il canone calmierato, in vista di una totale autonomia economica.
 

Il Comune
non solo continua ad essere pervicacemente e ottusamente SORDO all'avvio di processi di integrazione come in tante altre città italiane (sia di destra che di sinistra),
ma addirittura cerca di CONTRASTARE IN OGNI MODO LA SCOLARIZZAZIONE DEI MINORI E L'INTEGRAZIONE DEGLI ADULTI
con CONTINUI SGOMBERI che distruggono anche i pochi averi di proprietà delle famiglie sgomberate (o ad esse donati dai volontari o da altri cittadini), IN VIOLAZIONE delle più elementari norme civilistiche, con atti che potrebbero essere ritenuti di ABUSO DI POTERE, DI CUI PRIMA O POI POTRA' ESSERE CHIAMATO A RISPONDERE,
E CONTINUA ALTRESI' A SPERPERARE DENARO PUBBLICO.

Egregi Sindaco e Vicesindaco,
se i soldi fossero presi dalle Vostre tasche sareste senz'altro più oculati e attenti a spenderli meglio, non a buttarli via in sgomberi inutili!... oltre che DISUMANI!

Vergogna per l'inefficacia delle Vostre azioni e l'ottusità delle Vostre scelte!


... dimenticavo un'altra domanda per il Vicesindaco:
chi ha provveduto con ruspe, gru, camion ecc. a smantellare e distruggere i rifugi nei 300 sgomberi effettuati?
Sono operatori privati o pubblici?
Come sono stati scelti? con gara pubblica o per chiamata "personale"?
Che tipo di contratto hanno stipulato con il Comune?
… E quanto ci costano?


Cordiali saluti a tutte/i
Antonella Fachin
Consigliera di Zona 3
Capogruppo Uniti con Dario Fo per Milano
Facebook: Antonella Fachin 
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SGOMBERO AL CAMPO ROM DI VIA CAVRIANA
 
Stamattina il piccolo campo rom di via Cavriana ha subìto il suo decimo sgombero in dieci mesi. Il vicesindaco De Corato può orgogliosamente aggiungere un’altra tacca al suo conteggio.
 
Stamattina sul presto, quando la polizia locale ha fatto il suo “dovere”, i suoi abitanti – non più di una quindicina – erano già per la città, a lavorare e a cercare i mezzi per sbarcare il lunario; le due mamme del campo (una, incinta, con la sua bimba di 11 mesi, e un’altra con un piccolo di tre mesi) forse non sanno neanche che stasera, al loro ritorno, non troveranno più le loro baracche e le loro cose povere ma preziose; gli anziani della comunità, che non sono che cinquantenni duramente provati da una vita di stenti e dagli acciacchi che una permanenza in luoghi insicuri ha riservato loro, troveranno distrutti i beni di proprietà, come il generatore, il fornello, la bombola del gas; noi stessi, che abbiamo consegnato loro tende, coperte, alimenti e vestiti, non ritroveremo più questi beni, preziosi non per noi ma per loro.
 
Non desistiamo: proseguiremo nell’affiancamento  a queste persone, che seguiamo da un anno e mezzo. Oggi pomeriggio stiamo già raccogliendo materiale di vario tipo, tutto utile (tende, coperte, alimenti, vestiario per grandi e piccini).
 
Come abbiamo dichiarato a più riprese, anche in sedi istituzionali, ribatteremo colpo su colpo, intensificando la solidarietà e la ricerca difficile di vie per il riconoscimento di diritti come quelli a una vita decente, a una casa, a un lavoro, alla salute, confortati dall’aiuto e dallo sforzo di tanti e tante. Perché i loro diritti sono i nostri diritti.
Per chi vuole contribuire, in materiale o in fondi, l’indirizzo è
scendiamoincampo@gmail.com
 
Gruppo di sostegno Forlanini
 
mILANO, 11 MAGGIO 2010
 

In risposta al messaggio di Antonella Fachin inserito il 9 Maggio 2010 - 18:24
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