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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 11 Feb 2010 - 16:21
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Da milano.corriere.it:

Emarginati: Una guida per i senzatetto realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio

La Curia al Comune: collaboriamo, ma fermate gli sgomberi d’inverno

«Offrite alternative ai rom». Via Vaiano Valle: lasciate in strada 120 persone tra cui 50 bambini

MILANO - La sintesi è di don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana: «Mi rendo conto che esiste una certa contraddizione almeno apparente nelle cose... Ma bisogna cercare di essere positivi: per questo siamo qui». All’indomani del duecentesimo sgombero rom siglato dal Comune, che per un verso ha spianato martedì le baracche di via Vaiano Valle e per l’altro ha lasciato in strada 120 persone tra cui 50 bambini, il sindaco Letizia Moratti ha presentato formalmente ieri la nuova «guida » di Milano per i clochard: opuscolo realizzato da quella stessa Comunità di Sant’Egidio che proprio sulla questione rom — compreso l’ultimo episodio di Vaiano Valle — si era ritrovata su fronti opposti al Comune. «Ma qui—dice il portavoce della comunità Ulderico Maggi — è diverso: è la dimostrazione che quando si vuole collaborare si può». «Almeno però—si appella don Davanzo al Comune—fermate gli sgomberi durante l’inverno».

Torniamo alla guida. Si tratta di un opuscolo che raccoglie tutti gli indirizzi in cui trovare da «mangiare, dormire, lavarsi» a Milano: dalle mense per i poveri alle docce pubbliche, dagli ambulatori ai distributori di vestiti. A parte uno specifico sportello del Comune, sarà distribuito ai clochard dalle varie associazioni di strada. Letizia Moratti e il suo assessore Mariolina Moioli lo hanno presentato al dormitorio appena ristrutturato di viale Ortles, che quotidianamente dà riparo a oltre 500 senzatetto: «Da parte nostra — ha detto il sindaco — l’impegno a fare sempre di più per chi ne ha bisogno non verrà mai meno». Per altri versi, ha aggiunto, il Comune «non può fare da solo e ha bisogno della collaborazione di tutti». In effetti seduto di fianco al sindaco c’era ieri proprio don Davanzo, il quale ha esordito riconoscendo che i «segni di positività ci sono: a cominciare da questo dormitorio, che ho conosciuto quando era messo molto peggio di com’è oggi».

Appena un’ora prima di arrivare lì, il direttore della Caritas aveva affidato al sito della Diocesi un editoriale sul caso dei rom sgomberati per esprimere «dolore e preoccupazione» in toni piuttosto espliciti: «Mi chiedo—ha scritto riferendosi ai bambini che andavano a scuola — quale fiducia nelle istituzioni potrà avere quel ragazzino che mentre preparava la sua cartella ha visto uomini in divisa ordinare ai suoi genitori di sbaraccare». Il rischio, dice, è che «questi interventi finiscano per annullare gli sforzi di chi tenta un seppur timido processo di integrazione». Certo, aggiunge: la legalità. Ma esiste anche un «modo». Prevedere un «percorso» per il dopo-sgombero: o si è ogni volta daccapo. «E infine vorremo auspicare — conclude — che gli sgomberi si fermassero almeno durante l'inverno. La sensibilità del Comune che propone un piano per l'emergenza freddo sta a dire che in questa stagione esiste una questione umanitaria. Ovviamente vale anche per i rom».

Paolo Foschini
11 febbraio 2010
In risposta al messaggio di Enrico Vigo inserito il 30 Dic 2006 - 10:59
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