.: Discussione: Nomadi a Milano: che fare?

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Paolo Ramella

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Inserito da Paolo Ramella il 11 Gen 2007 - 12:34
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Sbrigativa, è vero, ma qui occorre anche fare chiarezza. Un nomade nasce da qualche parte, dovrà pur venire registrato. Da qui inizia il suo percorso. Nessuno contesta l'essere nomade, ma, come tutti gli altri cittadini, deve rispettare le regole che una comunità si è data. Se vengo a casa tua e non vuoi che indossi le scarpe.... pare semplice, no? La forzatura dei campi nomadi sta in questo, nel dover agire per evitare che il nomadismo si trasformi in qualcosa che nuoccia alla 'nostra' società. Troppo spesso, infatti, il nomadismo, i nomadi, sono percepiti come parassiti della nostra società per il loro modo di vivere o di comportarsi. Certamente non sarà così per la maggioranza di loro che ha scelto (liberamente?) di fare quella vita, ma tanti, troppi esempi di cronaca riermpiono la nostra memoria. Il fatto stesso che 'noi' evoluti pretendiamo che bambini e donne siano più tutelati, la dice lunga come in realtà i problemi dei nomadi non sono l'essere nomadi, ma il più delle volte l'essere vicini a vere e proprie angherie (spesso da parte dei maschi) nei confronti dei più deboli della loro società.
In risposta al messaggio di Enrico Vigo inserito il 10 Gen 2007 - 21:18
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