.: Discussione: Stare a Milano e non scappare nel weekend

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 22 Feb 2007 - 07:09
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Esattamente, quello che dichiara il Dott.Valdmeri è l'esatto spaccato sociologico della città di Milano, sono in atto processi molto violenti e pericolosi di involuzione, e quindi non ci si deve meravigliare se Milano si svuota ed aumenta il pendolarismo quotidiano, la domanda di mobilità si impenna mentre le istituzioni lente, goffe ed impacciate, pur percependo il problema, non riescono a soddisfare i nuovi bisogni che vengono generati con virulenza inaudita.

Le ragioni sono molteplici:

1. la mancanza di un soggetto istituzionale adeguato (Area metropolitana);
2. l'arretratezza culturale (urbana) italiana rispetto all'Europa evoluta e al nord America;
3. troppi anni di politiche di soluzionamento delle emergenze con pochi investimenti strutturali.

Ed allora prendiamo finalmente atto che è proprio perchè la città deve essere necessariamente vissuta meglio, sempre da più persone, che bisogna migliorarla, ma non solo. Aggiungo che molte altre città continentali d'Europa hanno curato meglio la vivibilità e si è consoldata meno l'esigenza (di quelli che possono economicamente) di fuggire nel weekend. E questo grazie all'aver realizzato città qualitativamente più gradevoli, capaci di offrire diffusamente occasioni, cultura, piscine, parchi attrezzati sicuri e gradevoli, zone pedonali d'eccellenza, srade alberate, panchine, frescura d'estate ed aree per il tempo libero gestite con cura, professionalità e fantasia, per anziani, bambini, famiglie.

Lo sforzo massiccio oggi va rivolto all'impianto arboreo urbano, da intensificare diffusamente con molta determinazione, lento a crescere e a dare quei risultati da investimento di medio-lungo termine per creare una città più sana nel suo complesso, capace di valorizzare quel microclima più gradevole utile a sopportare meglio i mesi caldi, capace persino di contribuire al risparmio energetico con la sua funzione di termoregolatore (minore esigenza di aria condizionata).

Non sottovalutiamo inoltre gli aspetti non secondari puramente estetici che fanno percepire scenari nettamente più salubri e gradevoli a tutto beneficio della vivibilità e della fruibilità dell'ambiente urbano.

Architetti milanesi (e Amministratori), voi che qualche colpa pur l'avete, datevi da fare e fatevi perdonare!

Enrico Vigo
In risposta al messaggio di Angelo Valdameri inserito il 18 Feb 2007 - 10:06
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