.: Discussione: Morti per Smog, a Milano

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 18 Maggio 2007 - 11:31
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da ViviMilano - caso del giorno:


Il caso del giorno

Impariamo da New York a difendere l’aria

Difesa della salute, salvaguardia ambientale e sicurezza vanno messi in cima agli obiettivi di una politica dalla parte dei cittadini

Caro Schiavi, l’ultimo numero dell’Economist racconta di alcune iniziative del sindaco di New York, Michael Bloomberg, dalle quali se fossi il sindaco Moratti prenderei qualche spunto. New York non è mai stata tanto sicura e in buono stato. La disoccupazione è ai minimi e il turismo va a gonfie vele. Oltre al fumo nei luoghi pubblici, a New York è vietato il consumo dei cosiddetti transfats, una categoria di grassi saturi molto nociva per la salute. Perché non fare altrettanto quanto meno nelle nostre mense scolastiche? Ma non basta. Bloomberg ha messo in opera un progetto di sviluppo sostenibile per i prossimi 25 anni. Fra le misure più ambiziose vi sono la riduzione delle emissioni di gas-serra del 30% e il via al congestion pricing con un progetto pilota di tre anni: entrare a Manhattan costerà 8 dollari. Un progetto politicamente coraggioso, che servirà a incoraggiare la gente a usare il trasporto pubblico, migliorando così l'aria, la salute e la qualità della vita. Il piano di Bloomberg prevede un totale di 127 iniziative su acqua, aria, suolo, energia e trasporti, fra le quali spiccano la costruzione di piste ciclabili, un milione di alberi e l’apertura al pubblico dei cortili e dei campi giochi delle scuole. Se la signora Moratti lo andasse a trovare, tornerebbe con molte buone idee.

Lisa Vozza


Gentile signora, dagli altri c’è sempre da imparare ma ogni tanto sarebbe opportuno anche fare da soli, creare senza copiare come abbiamo fatto nella moda o nel design, per fare un esempio. New York con i suoi 9 e passa milioni di abitanti non è paragonabile a Milano ma visto che laggiù si fa qualcosa di buono perché non importarlo, dice lei. Sono d’accordo: difesa della salute, salvaguardia ambientale e sicurezza vanno messi in cima agli obiettivi di una politica dalla parte dei cittadini. Ci conceda il rimpianto per le tante occasioni perdute, il tempo sprecato e i traguardi mancati. Un inutile chiacchiericcio in questi anni ha ostacolato ogni tentativo di far indossare a Milano una maglia da leader nell’ecologia e nella vivibilità: si è pensato solo ai soldi, al mercato, a creare bisogni e a soddisfarli, dietro pagamento. Cominciamo pure dal traffico e dal piano per il risanamento dell’aria di cui dovremmo essere pionieri da almeno vent’anni, da quando cioè nel 1989 il sindaco Pillitteri decretò lo stato d’emergenza smog, per l’inquinamento schizzato oltre i limiti. Sarà certamente utile il congestion pricing, ma perché del modello straniero importiamo solo il lato economico? Perché, domando, bisogna far pagare per entrare in centro, perché non si fermano le auto fuori, collegando i parcheggi di corrispondenza con comodi convogli del metrò? Il sindaco Bloomberg punta sulle piste ciclabili. Per New York è una rivoluzione. Quel che per noi dovrebbe essere facile riesce estremamente difficile: siamo rimasti fermi alle bici rubabili, quelle degli anni Ottanta del Comune sparite ancor prima di essere utilizzate. Bloomberg punta sul centro a misura di bambino. Noi avevamo il centro chiuso al traffico. E c’eravamo abituati: bastava moralizzare l’ufficio permessi del Comune e licenziare in tronco i fornitori di pass impropri. Invece abbiamo azzerato tutto. E oggi non riusciamo neppure a pedonalizzare via Montenapoleone, dopo che i commercianti della strada si sono messi d’accordo. Il sindaco di Milano dovrebbe avere obbiettivi simili a Bloomberg per dare l’esempio al resto d’Italia, lei scrive. Obiettivi simili a New York, ma anche a Parigi che ha inventato i parchi a tema, a Londra che ha risanato l’aria e l’inquinatissimo Tamigi, a Madrid e Barcellona che hanno realizzato in tre anni una rete metropolitana straordinaria. Giriamo i suggerimenti al sindaco Moratti, e speriamo bene. Ma ci conceda un po’ di scetticismo.

Giangiacomo Schiavi

18 maggio 2007

In risposta al messaggio di Giovanni Gronda inserito il 6 Dic 2006 - 08:27
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