.: Discussione: Corso Buenos Aires, passeggiata indecente

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 8 Dic 2006 - 07:10
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La questione degli ambulanti abusivi non va anacquata con i falsi pietismi, a parte lo stazionamento e l'ingombro si porta dietro una serie di problemi gravi, e su scala nazionale sono un fattore economico negativo molto rilevante. La complessa filiera del commercio abusivo raggruppa una serie di persone che compie reati a vari livelli, non solo fiscali ma anche penali, dove il tassello terminale (il venditore sul marciapiede) è spesso una ricattabile vittima disperata che per sopravvivere si dedica al commercio abusivo; la fase repressiva ed investigativa è quindi doverosa per eliminare questa grande ed articolata sacca (racket) di illegalità, che parte dalla frode doganale, alla frode in commercio, la falsifcazione dei marchi e dell'origine della merce, il commercio illegale e talvolta il furto e la ricettazione; va stroncato sopratutto chi sta dietro questo fenomeno e si avvale di braccia poverissime e bisognose per vendere.

Bloccare la vendita significa proprio questo, bloccare il circuito perverso che danneggia tutti: stato, produttori italiani, maestranze che producono in Italia, categorie vittime di concorrenza sleale e costretti a chiudere, alimentando il tasso di disoccupazione nazionale, fattore gravissimo. Poi c'è un dovere morale verso i commercianti, ai quali si chiede con sempre maggiore giusto accanimento di pagare le tasse, e poi si lascia dilagare l'abusivismo sfacciato, dando un pessimo esempio che crea rancore e risentimento diffuso verso le istituzioni, e mantiene viva in tutti la mai sopita propensione a frodare il fisco perchè nemico cieco e ingiusto. La cultura della legalità deve farsi strada nella nostra società, se non vogliamo soccombere, sono in gioco tutti i valori su cui si fonda la nostra società.

Tornando a Corso Buenos Aires lo spettacolo indecente è sotto gli occhi di tutti, a prescindere dall'esistenza di frange di abusivismo commerciale, credo che non prendere provvedimenti radicali sia una grave omissione di buona amministrazione. I parcheggi in quegli ambiti devono servire a far sparire le auto dei residenti e creare spazi fruibili e verdi in superficie, pensare a parcheggi diversi, per i visitatori, data la massa che viene attratta nella speranza di un posto auto temporaneo nei parcking è impensabile: non sarebbe possibile nè creare nuove idonee vie di comunicazione per gestire i flussi di traffico aggiuntivi, nè creare in sotterraneo sufficienti parcheggi sia per residenti che per le migliaia di visitatori assidui od occasionali. Senza contare i problemi di inquinamento e qualità dell'aria gà oggi insopportabili, ed il fatt che Corso Buenos Airs ha una serie di fermate dellla MM1-Linea Rossa che tolgono ogni alibi agli incalliti abusatori dell'auto.


Il problema di Corso Buenos Aires è molto complesso, va studiato con iniziative collaterali diffuse e concentrate nella loro fase realizzativa che possiamo riassumere in uno schema molto esemplificativo come segue:
 
1 .studio e realizzazione parking per residenti che non vadano ad abbattere quel poco verde significativo del comprensorio, vanno costruiti a sufficiente profondità e con metodi adeguati per non fare danni nè all'ambiente nè agli edifici circostanti;

2. studio e realizzazione di modifiche radicali alla circolazione delle auto e della sosta in tutto il comprensorio;

3. creazione di aree verdi leggere in superficie (non potendo piantare alberi d'alto fusto a causa della sottostante MM1-linea rossa) con vasche ed impianti adeguati, allargamento dei marciapiedi ed eliminazione dei parcheggi nel Corso, lasciando solo zone tecniche di scarico/carico merce in aree idonee;

4. una strada così lunga e grande richiede anche uno sforzo aggiuntivo di sorveglianza, sopratutto nei primi tempi di avvio della nuova veste della zona;

5. occorre una gara internazionale d'alto livello tecnico-estetico, di grande prestigio, con indirizzi precisi, ed una forte convergenza politica che sappia portare in porto la raccolta delle risorse e la realizzazione di un restiling urbano di pregio, sia a livello progettuale d'insieme, che di dettaglio nelle pavimentazioni e negli arredi urbani.

Mettere mano a Corso Buenos Aires e sperare risultati sinificativi per la data Expo-2015 significa attivarsi e partire subito con un accurato studio di fattibilità (se già non è troppo tardi).
 
Enrico N. Vigo
In risposta al messaggio di Camillo Ferraris inserito il 6 Dic 2006 - 12:27
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