.: Discussione: Milano città difficile: multe, sanzioni, emergenza sociale

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 21 Ott 2006 - 08:47
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Vivere a Milano comporta più rischi di multe e sanzioni (codice della strada) rispetto a chi vive a Vidigulfo o a Vertemate con Minoprio. Sono d'accordo che le infrazioni vadano sanzionate e riscosse, ma oggi le sanzioni sono diventate una percentuale del reddito che incide troppo sulla grande massa dei cittadini sempre più in difficoltà (Finanziaria 2007 e riflesso sull’inasprimento prevedibile delle tasse locali docet).

Certo chi viaggia in SUV magari considera la multa per divieto di sosta sui marciapiedi equivalente alla tariffa di un "comodo" parcheggio, e dato il reddito (non sempre dichiarato e censito dalle statistiche ufficiali del Tesoro) se ne strafrega dei Vigili Urbani o degli Ausiliari del Traffico, altri invece con una semplice multa si vedono erodere pensione o stipendio già dimezzato dall'era dell'EURO e dall'inflazione non più censita in termini reali. La multa o la sanzione quindi cominciano ad essere una vera preoccupazione sociale per la maggioranza dei cittadini, che le istituzioni farebbero bene a prendere maggiormente in considerazione.

La mia posizione personale è quella di un moderato giustizialismo, cioè sono contro gli accanimenti di un giustizialismo sfrenato e ingiustificato che si porta dietro più danni che benefici e sono contro il lassismo istituzionale altrettanto negativo e diseducativo. Moderazione quindi e ponderazione e aggiornamento attento dello stato della socialità per tarare la sanzione in modo che abbia un giusto effetto e non sia una punizione sproporzionata, considerando che in Milano in 12 mesi all'anno rimanere assolutamente indenni anche da casuali e non pericolose infrazioni non è cosa facile, Milano è un "Camel Trophy" anche se non ce ne accorgano del tutto.

Certo il consiglio è quello di alzare convenientemente la soglia di attenzione, di abituarsi a comportamenti virtuosi, di far spazio a maggiore cultura civica e civile, ma pretendere dalle istituzioni che la multa o la sanzione siano più ponderate e non un metodo subdolo e perverso di riscossione tributi per le esangui casse comunali. La mia paura è che passata in Parlamento una Finanziaria 2007 rigorosa e penalizzante per Regione, Provincia e Comuni, si dia sfogo a sadismi tributari a 360° gradi, dove a pagare è il più indifeso, come l’impiegato di Melegnano, la Pensionata di Rho, l’operaio della Bovisa o lo studente di Rogoredo, che non hanno studi legali e commercialisti (specialisti in paradisi fiscali) a proteggerli dalle facili mazzate delle istituzioni in termini di fiscalità indiretta, palese  o mascherata. Pagano solo i più deboli, solo quelli che possono soccombere agli accanimenti giustizialismi tributari del nostro Vice-Ministro Visco.

Faccio quindi appello a moderazione e ponderazione agli effetti sociali di multe e sanzioni, pagate sempre e solo dalle fasce più deboli della società.