Non so dove hanno preso quei dati: io copio e incollo quelli ufficiali che anche lei puo' trovare sul web:

-cut
1.303.43731-12-06
-cut
1.331.445  (28 2 2007)
-cut

Non credo che in due mesi ci sia stata una falcidia degli abitanti di Monaco e che 300.000 persone siano annegate nell'Isar, l'avrebbe detto la televisione.
Lascio a lei decidere qual è il dato di Monaco e quale quello Milano e dirmi dove sono i 300.000 abitanti di differenza.

Quanto all'area metropolitana è una storia certo complicata, ma anche Monaco ha un grande bacino. Non so se è utile, se vuole risparmiare tempo posso allegarle delle immagini, ma per mostrarle che non gliele tarocco vada lei stesso su google map, centri l'immagine su Monaco e (con la stessa scala) la confronti con quella di Milano anche via satellite e vedrà che come conglomerati siamo lì.
A parte questo, l'area conglomerata esterna (non la traduco forse bene ma è cosa ben nota agli urbanisti) di Milano è maggiore, ma non mi dica che un bresciano o un varesotto puo' venire a lavorare a Milano in bici, questo mezzo di spostamento "ritaglia" il suo raggio d'azione in un ambito piu' ridotto dell'area esterna, per cui le due città possono essere considerate coincidenti.
Per la struttura urbana e per la percorribilità, ma non certo per le piste: qui ogni differenza urbanistica si siede tramortita davanti alla differenza: discutere di qualche centinaio di abitanti in piu' o in meno mi pare rasenti il comico.


***

Quanto al core del suo messaggio, da tempo un collega (lorenzo) che abita dalle sue parti (io ci lavoro solo come docente e abito altrove) ha tentato di mettersi in contatto con lei, per una proposta concreta ma pazienza.
http://www.serenoeditore.com/ospiti/muoversi/index.htm
Giustamente questo collega suggerisce ALMENO le righe sui marciapiedi ad esempio tra
1-le stazioni del metro' di Lambrate e Piola che possono essere collegate con città Studi e
2-ad una circolazione interna a città studi.

Con magari il collegamento del parco Lambro con via Rombon e da qui a città studi passando ancora per la stazione di Lambrate. (attraverso via Viotti o via Rodano)
Facile a questo punto il raccordo da via Tajani (in fondo a via Peroni) con la pista ciclabile (tra l'altro non segnalata) sul cavalcavia Buccari, e da qui il collegamento con quella che percorre via Mecenate attraversando il parco Forlanini. E si potrebbe andare avanti passo dopo passo, a costi irrilevanti per il bilancio del comune: ripeto, delle righe per terra. Si potrebbe immaginare di andare avanti ancora con il collegamento di questo parco Lambro con il controviale di via Palmanova e le stazioni della linea verde corrispondenti, e magari con la pista di viale Padova, ma non voglio mettere troppa carne al fuoco.

In questo caso ci sarebbero diversi chilometri di pista senza dar neanche fastidio
1-nè ai pedoni
2-nè alle macchine
3-con semplici righe dipinte

Non so se lei è mai stato in via Peroni (da via Bassini giu' giu' fino a largo Murani) e ha mai percorso i marciapiedi di via Ponzio , via Celoria, Piazza Leonardo, via Golgi... Tutte strade in cui ci stanno benissimo macchine, pedoni e ciclisti. Se non c'è mai stato provi a farci un giro e si renderà conto che basta una riga e qualche biciclettina disegnata per terra per indicare la presenza della pista. Anche dal punto di vista normativo non c'è problema (il comune puo' dichiarare "marciapapiede" quello che vuole, tanto è vero che quando vuole ci disegna sopra le righe per il parcheggio delle auto/bici/moto), quindi questa è una scusa un po' penosa (non dico proposta da lei, ma è una baggianata che si sente in giro ed è facilmente smontabile)


Sono lieto se (come dice) lei prosegue sulla sua strada, tuttavia (in tutta onestà) non ho capito quale strada sia: ho notato insomma che di piste ciclabili al di la del tanto parlare in pratica non ce ne sono ne' in cantiere nè in progetto.

cordiali saluti
Marco