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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Sabato, 14 Ottobre, 2006 - 13:32

Anna Politkovskaya, una voce spezzata

 di Ajò Marta La giornalista russa, Anna Politkovskaya, è stata assassinata all'ingresso della sua abitazione, a Mosca.

Autrice di reportage molto critici verso la politica del Cremlino nella guerra in Cecenia, Anna Politkovsakya, 48 anni, era famosa per aver svelato gli abusi
sui diritti umani commessi dalle truppe russe e, già in passato, aveva ricevuto minacce.
La giornalista era in contatto con la Cecenia da tempo e già dal 2002, aveva partecipato in prima persona alle trattative per liberare gli ostaggi all'interno di un teatro assediato dai terroristi.
Ella aveva una conoscenza approfondita della situazione in Cecenia e della violazione dei diritti umani perpetrata dai russi ai danni di questa popolazione.
Attraverso il suo lavoro era diventata la principale accusatrice contro il governo russo e non aveva taciuto niente: il regime di terrore da parte dei  militari russi contro i cittadini ceceni, le esecuzioni sommarie, le torture, gli stupri ed i campi di concentramento di cui aveva raccolto materiali documentali.
Tanto coraggio non passò inosservato né all'estero, per cui la Politlovskaya divenne il simbolo del giornalismo coraggioso e della capacità di resistenza alle intimidazioni, né ai responsabili politici e militari di questi azioni cruente e omicide.
In un comunicato stampa dell'ISF, web magazine sulla libertà di stampa, www.isfreedom.org/index.html, si legge:
“ L’omicidio della collega Politikovskaja è una morte annunciata e conferma la Federazione Russa come uno dei luoghi del mondo a maggior rischio per i giornalisti. Anna era una delle poche voci libere e coraggiose che in Russia sfidavano la morte per denunciare il genocidio ceceno e il dilagare della corruzione nella Federazione Russa. Nel suo ultimo libro, La Russia di Putinsi accusava il leader del Cremino di avere messo in mano l’apparato statale a centinaia di ex funzionari del Kgb e di tendere a restaurare sostanzialmente un regime nazionalista , razzista e poliziesco sul modello di quello dei Soviet.
Ma nessun editore ha avuto il coraggio di editare quel libro nel suo Paese. Arrestata , avvelenata durante la vicenda di Bslan , la Politikovskaja, che
all’estero mieteva allori e riconoscimenti, era sostanzialmente isolata . Tanto da poter essere uccisa nel proprio appartamento “.
Occorrono poche parole per non dimenticarla.
Anna Politkosvakaya era una donna ed una giornalista onesta, che credeva in quello che faceva nel nome dei diritti e delle libertà.
Anche lei, come tutte/i avrà avuto dei sogni, delle speranze da giovane; le speranze che coltivava ancora oggi nelle sue idee , con i suoi comportamenti.
Con la sua morte lascia a tutte/i, non solo in Russia o in Cecenia, una pesante eredità.