.: Discussione: Zona 4 e degrado

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 9 Nov 2006 - 16:18
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Caro Pierfilippo, trovo anch'io paradossale, quanto meno sconcertante, affermazioni che vengono fatte in tal senso da chi dovrebbe avere la responsabilità di governare con delle proposte di cambiamento la città. Nella mia analisi ho cercato di dare delle risposte possibili nella mia minima competenza potestativa, per dare delle indicazioni su come procedere e in che direzione riguardo a una piaga che tende a corrodere la civile convivenza. Ha ragione il signor Lettini, che ringrazio di avere, come tu dici chiaramente, Pierfilippo, preso l'occasione per dare attuazione al cosidetto canale di interrelazione e di confronto attivo e diretto in questo forum, aperto all'interno di un contesto, quale quello del sito comunalimilano2006.it, privo di sostegno da parte delle autorità istituzionali, in primis il Comune, il magiore referente interessato ad attivare e promuovere ogni canale di partecipazione e di diretto confronto tra elettrici ed elettori, da una parte ed elette ed eletti dall'altra. Questo è indicativo di una tendenza più generale scolata dall'amministrazione, da 15 anni a questa parte, dove non esiste nessun provvedimento ulteriore e aggiuntivo, nonchè migliorativo, per dare al decentramento, presupposto politico di organizzazione istituzionale fondamentale e imprescindibile per dare vita al cosidetto contesto partecipato. Condivido pienamente il sig. Lettini quando dice che il populismo demagogico è il prodromo alla degenerazione della democrazia: il riferimento osessivo ed ossessionante al termine astratto "popolo" è solamente la scusante per chi detiene il potere di procedere aribitrariamente, senza nessun confronto in quanto "il popolo" è una realtà astratta, una non realtà. Io parlo di "cittadinanza", nel senso reale del termine storico di impostazione francese: ossia un luogo comune e collettivo di gestione della sovranità sul proprio territorio, con senso alto di rispetto e di condivisione del arattere pubblico di ogni elemento propedeutico a una convivenza sociale e democratica: dai diritti alle garanzie, ai canali di partecipazione diretta. La delega in bianco è un presupposto distorto di concepire l'autorità da parte di coloro che detengono il potere. La delega si deve verificare, sottoporre ad analis e giudizuio permanente da parte di coloro che hanno dat la delega, appunto, ai rappresentanti loro più vicini nelle proposte, nel programma, nelle idee. Non voglio soffermarmi su questi concetti di massima teoria filosofica del diritto, ma voglio solo dire che sarà mio impegno dare delle risposte, o, perlomeno, sollevare queste problematiche nelle sedi opportune; come sarebbe buono promuovere una buona partecipazione, con adeguata comunicazione capillare, in parte fatta, della cittadinanza nella fase istruttoria svolta dalle commissioni, momento in cui si analizano e ci si confronta sulle istanze del territorio, dando conseguenza a forme di proposte che siano attuative e che abbiano effetti vincolanti sulla zona. Dalla proposta alla mozione, alla delibera. Un cordiale saluto Alessandro Rizzo
In risposta al messaggio di Pierfilippo Pozzi inserito il 2 Nov 2006 - 12:29
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