.: Discussione: Grande Milano, Grande Malpensa, Grande Alitalia.

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Enrico Vigo

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Inserito da Enrico Vigo il 16 Ott 2006 - 12:12
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Ringrazio il Consigliere Giancarlo Pagliarini per il suo contributo di innegabile chiarezza.

Grazie anche al Sindaco Letizia Moratti per aver difeso con grande compostezza lo scalo di Milano Malpensa (un grazie lo merita anche il Presidente Formigoni anche lui in azione, mentre dal Presidente Penati finora silenzi che fanno terribilmente pensare ad una sudditanza psicologica al Centrosinistra romano Veltroni-Rutelli, e nonostante la Provincia di Milano non sia certamente un attore secondario nella vicenda Malpensa).

Dove sono i politici di Centrosinistra in questo momento sempre pronti ad elemosinare voti in campagna elettorale, ma poi sempre assenti nei momenti cruciali della politica?

Sulla questione dell’accessibilità a Malpensa vorrei rispondere al Sindaco Moratti che il problema esiste e non può essere troppo semplicemente liquidato. Infatti è verissimo, l’aeroporto è scomodo, il treno shuttle Milano Garibaldi FN – Malpensa è lentissimo, siamo in attesa del completamento di infrastrutture tutt’ora in costruzione per diminuire di circa 10 minuti il transito (poco, ma meglio di niente).

La superstrada Malpensa-Boffalora è in grave ritardo sulla tabella di marcia e bisogna spingere ANAS e la società che ha in appalto la costruzione a ridurre i tempi rimodulando i lavori  su più turnazioni tali da recuperare qualche mese ancora del 2007, anno di prevista apertura, ma senza adeguate garanzie e con la politica ancora colpevolmente lontana dall’interessarsi al problema.

Poi c’è la Autostrada Pedemontana, con i cantieri non ancora partiti (?) che aprirebbe un ben altro scenario nella mobilità del nord Italia anche in funzione dell’accessibilità a Malpensa.

Infine la nuova tratta ferroviaria Arcisate-Stabio (collegamento Lugano-Malpensa via Varese), dove il Canton Ticino ha dimostrato grande interesse e preoccupazione per le disattenzioni del Governo Prodi e di Regione Lombardia, tali da far pensare addirittura ad un dirottamento dei fondi su un’altra infrastruttura, cosa che se accadesse davvero sarebbe una vera tragedia per Milano, per Malpensa e per l’Italia e per la credibilità nazionale.

Sacrificare un tratto ferroviario che aprirebbe scenari nuovi portando una grande efficienza al sistema di tutta la mobilità Italia-Svizzera sarebbe davvero imperdonabile per tutti gli attori istituzionali interessati.

Pertanto vorrei dire al Sindaco Moratti che sulla questione infrastrutture non può limitarsi a cenni eccessivamente rapidi e troppo dimessi, le statistiche sono poco veritiere, infatti se Malpensa avesse avuto i collegamenti che le mancano ben più robusto sarebbe stato il premio in passeggeri trasportati a consuntivo, accelerando lo sviluppo del sistema aeroportuale milanese.

Poi c’è la questione SEA (azionista il Comune di Milano) con i suoi ritardi nel completamento dell’infrastruttura aeroportuale tutt’ora in attesa di date certe di completamenti dei lavori, date che siano compatibili con l’esigenza dello scalo di aumentare la sua potenzialità come il mercato richiede (qui il Comune può dare indirizzi a SEA di accelerare i lavori). In ultimo vorrei ricordare che per  riordinare Linate e farlo diventare un vero City Airport bisogna ritornare al Decreto Burlando e cancellare lo scempio e la vergogna dell’infausto Decreto Bersani, maturato in un contesto che oggi è nettamente superato.

Gravissimo rimane infine il comportamento del vice Ministro Rutelli a favore della “bottega romana” che raccoglie e sponsorizza gli immeritati propositi pro-Fiumicino a danno degli interessi nazionali, di cui la Finanziaria 2007 è scandalosamente il braccio armato con i suoi tagli ai comuni e la conservazione di quote di finanziamenti a favore di Roma totalmente in contrasto con l’austerità dichiarata, incoerenza sfacciata.

Concludo che per il nostro paese serve una Grande Milano, una Grande Malpensa ed una Grande Alitalia ben ristrutturata e rilanciata (in stile nuova Parmalat). Le logiche industriali devono prevalere sulle baronie gattopardesche degli incipriati salotti romani, oggi “troppo ben frequentati” in modo trasversale, tanto che anche il Centrodestra milanese e lombardo dimostra parecchio impaccio nello smarcarsi dalle posizioni nazionali di alcuni leader, e questo è un dato gravissimo che palesa ancora una volta la necessità di uno strappo di Milano con Roma qualora dovesse prevalere il regionalismo deleterio di interessi contro le regole del mercato e contro il primario interesse della collettività nazionale, interessi di cui la città di Milano è portatrice da sempre.


Enrico N. Vigo

In risposta al messaggio di Giancarlo Pagliarini inserito il 13 Ott 2006 - 21:56
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