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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Sabato, 7 Ottobre, 2006 - 13:06

I LAV MILAN: UN'ESIGUA MISURA DI INTERVENTO

Riprendo, perchè di forte interesse per la città e la zona 4 che amministro in consiglio in qualità di capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano, un thread interessante, a cui, inseguito, rispondo, postato in Rete Cittadini di Milano di Rete Civica da Roberto Dicorato, giovedì 28 settembre 2006:
Un'azienda pubblica preposta a pulire i muri in una città al precollasso economico non spreca risorse per far sapere che pulisce i muri. Li pulisce e sta' muta, perché è il lavoro che parla e non occorre la banda coi tromboni: è di cattivo gusto e viene il sospetto che sia polverone per sviare l'attenzione da faccende assai più serie (le mutazioni genetiche indotte dallo smog, per esempio, e scusate se con la "guerra ai graffiti" mi ci pulisco il pianoterra). Per inciso, quanti soldi ha speso l'amministrazione Albertini ingaggiando prima Megan Gale e poi Moran Atlas per altrettante campagne educative (?) puntualmente - et prevedibilmente - cadute nel vuoto? Serve a dare lavoro alle agenzie di comunicazione? Che chiudano, per quanto mi riguarda e se questo serve ad avere un'AMSA migliore perché risparmia soldi e paga meglio i netturbini.
rd

Io penso che oltre alle critiche esposte da Roberto si debba anche fare diverse puntualizzazioni, che sono altrettanto importanti. In Consiglio di Zona 4 abbiamo discusso il programma dell'iniziativa in commissione territorio esattamente 3 giorni prima della stessa e senza possibilità di intervenire a correggere, magari a integrare alcune sue parti proprio perchè già preconfezionata presso il tavolo della giunta. Io penso che questo, come abbiamo denunciato, sia un atto di un grado di accentramento potestativo del città che crea precedenti che si stanno avvicendando in modo continuativo anche in altre occasioni politiche e per altri progetti. Penso, quindi, che occorra fare una precisazione: la cittadinanza più volte in Consiglio, all'inizio della seduta, riportano casi di degrado urbano e sociale, che inficiano al paesaggio, alla manutenzione dell'arredo, alla tutela dei parchi e dei giardini. Manca certamente una funzione di raccordo tra l'AMSA, gli organi politici istituzionali, di cui siamo espressione, e le doglianze della cittadinanza della zona tale da rendere soluzioni avvertite come necessarie e tempestive alle istanze giustamente sollevate. Io penso che una giornata di pulitura dei muri delle case in città sia, seppure lodevole e di ampio valore civile, un palliativo di immagine, una sorta di promozione della figura degli amministratori a fini di proporsi come bravi e attenti persecutori della pulizia della città. Io penso che la pulizia dei muri debba essere vista come uno dei tanti problemi che riguardano complessivamente la città e la tutela del proprio patrimonio urbanistico, inteso come realtà appartenente a tutte e a tutti, colettiva e accessibile nelle giuste forme con il senso del rispetto civile e delle regole di convivenza sociale. La presenza di un degrado generale del panorama urbanistico cittadino è dovuto essenzialmente non solo ai problemi economici che vive l'azienda preposta, ma a un'assenza totale, da qualche decennio a questa parte, di una risposta politica e di direzione dell'amministrazione cittadina alla soluzione dei disagi avvertiti dalla cittadinanza, coinvolgendola, come dicevo, a un governo del territorio con la consapevolezza della ricchezza pubblica derivante dalla tutela della città, delle sue strade, delle sue vie, dei suoi parchi, seppure ancora modesti e pochi, troppo pochi, del suo demanio. Crescita civile è sinonimo di democrazia partecipata e di responsabilizzazione della cittadinanza. Ma non è possibile attuare questi principi se prima non si concepisce l'urgenza di rendere effettivo il governo partecipato delle circoscrizioni, nello spirito di municipalità che coinvolge diversi sistemi di decentramento efficaci presenti nelle città europee: da Barcellona all'Ile de France, da Londra a Lione. Ecco che occorre classificare questa iniziativa come iniziativa lodevole certamente, ma come fulmine in piena estate, che dura un attimo senza conseguenze continuative di intervento per la tutela del pubblico e del paesaggio civico. Un maggiore raccordo tra amministrazione e organi politici determinerebbe una continua possibilità di intervento di risoluzione delle problematiche che affliggono la nostra comunit e città. E la questione della consapevolezza del patrimonio pubblico della città come demanio di tutte e di tutti deve certamente essere conseguente al rispetto delle regole di convivenza, ma anche, e soprattutto, deve essere conseguente a un'azione di inclusione sociale e di promozione dei diritti di cittadinanza, partendo con forme aggregative che aiutino a incrementino il sentimento del ben vivere la città, le sue strade, il suo territorio municipale. Solo così si può partire dando soluzione ai problemi della tutela del patrimonio civico, divenendo cittadine e cittadini a pieno titolo integrati e protagonisti della città e nella città.
Un cordiale saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano