.: Discussione: IL FUTURO DI METROWEB: ANCHE LA ZONA NE DEVE PARLARE

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Alessandro Rizzo

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Inserito da Alessandro Rizzo il 6 Ott 2006 - 12:53
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Qualche tempo fa mi è giunta una lettera di un caro cittadino utente della Rete in cui si evidenziava un provvedimento che sta per essere preso in merito all'amministrazione della società, oggi municipale, di Metroweb, avente come finalità l'erogazione di un sistema di comunicazione interattiva tramite l'accesso alla rete informatica: un sistema, è questo, di imprescindibile importanza per tutte e per tutti noi cittadine e cittadini, coinvolgibili da una fitta relazione informativa e comunicazionale.
Credo che, in qualità di Capogruppo della Lista Uniti con Dario Fo per Milano al Consiglio di Zona 4 di Milano, non possa esimermi dal considerarmi interessato e di prodigarmi a farmi latore, nell'ambito istituzionale dove opero, di questa istanza, che potrebbe essere considerabile anche come oggetto di una mozione consiliare, di forte interesse e importanza per tutte e per tutti le cittadine e i cittadini utenti della rete. Internet è ormai un canale universale di informazione e di comunicazione globale e generale che pone in relazione persone, soggetti e realtà in disparati ambiti e campi utili e primari nell'interesse collettivo della società contemporanea. Il patrimonio, quale la fibbra ottica, che congiunga diverse città dell'area metropolitana e provinciale di Milano, beneficiando quella rete di connessione e di intreccio di comunicazione, dalle conseguenze positive sull'assetto sociale e culturale, sull'assetto della sviluppo delle dinamiche commerciali, economiche, produttive, dell'elargizione dei servizi, delle dinamiche lavorative, culturali e civiche, non può essere svenduto al miglior offerente. La logica della privatizzazione, soprattutto, da quanto si evince da autorevoli testi di neoliberisti mondiali, nell'ambito come quello presente di un "monopolio naturale", come tu hai riportato, denatura la funzione politica e istituzionale di garanzia e di promozione pubblica che il Comunee le autorità istituzionali locali devono assumere, in vista di un beneficio generale e di un accesso libero e incondizionato, plurale, per un'utenza dalle diverse appartenenze a fasce di reddito, con particolare attenzione a quelle in maggiore difficoltà, interessata al servizio garantito fino a oggi da Metroweb. Un servizio pubblico, quale quello della creazione di una rete veloce ed efficente informativa e comunicazionale, non può non essere sottoposto alla direzione di un'autorità pubblica se si vuole garantire l'elargizione di un'offerta pubblica che corrisponda alle esigenze e alle necessità della molteplicità civile e sociale. Occorre creare le condizioni pubbliche di canali di garanzia della qualità del servizio, senza oneri dispendiosi per le fasce più disagiate, che possa costruire una reale e fitta rete interattiva metropolitana, efficace, diretta e controllata. Non posso chiaramente essere scusanti le due motivazioni addotte come ipotesi che possano rendere giustificabile, seppure giustificabile possa comprendersi in diverse eccezioni del caso, della svendita di questo patrimonio: in particolare non ha alcun fondamento la scusante della difficoltà in cui imperversa la società pubblica, addotta dall'amministrazione dell'AEM, in quanto non si comprenderebbe il motivo per cui un società multinazionale con sede a Londra possa volere rilevare un patrimonio ormai in grave condizione di bilancio ed economica. L'amministrazione, con atto di trasparenza del bilancio gestionale, requisito, questo, importante e fondamentale nell'amministrazione di un patrimonio pubblico, deve rendere conoscente l'utenza cittadina della strategia che è intenzionata perseguire, al fine di rendere virtuoso questo servizio pubblico e di rilevanza sociale non indifferente, mostrando, pertanto, e in aggiunta, l'intenzione di favorire un percorso partecipato e concordato nell'assunzione delle scelte amministrative e di direzione e di modalità e canali di elargizione di questo servizio: occorre creare un virtuoso principio di partecipazione pubblica, quindi collettiva e sociale, alla direzione delle linee strategiche che interesseranno questa società presente sul mercato e competitiva in qualità e in campo d'azione commerciale con altri soggetti imprenditoriali. Pubblico è bello, e necessario aggiungerei: ma pubblico non necessariamente significa statalizzazione ma, anche prendendo riferimento a modelli già consolidati in settori di servizio primari di alcune società straniere e municipali, come quella dell'acqua a Parigi, oppure quella dell'elettricità a Barcellona, singifica rendere partecipi la popolazione laovratrice e quella dell'utenza alla gestione e alla suddivisione dei benefici derivanti dall'amministrazione di una realtà amministrativa e muncipale pubblica. Aggiornerò voi tutte e tutti, e te in particolare, sulle procedure che riguarderanno la formulazione della mia istanza presso il Consiglio di Zona 4, umile realtà istituzionale, così mantenuta per gli interessi centralistici delle amministrazioni ultime precedenti di centrodestra, e le risposte in merito ottenute, nonchè i passi che occorreranno effettuare per rivendicare un diritto pubblico di interesse civile e generale.
Un fraterno saluto
Alessandro Rizzo
Capogruppo Lista Uniti con Dario Fo per Milano
Consiglio di Zona 4 Milano