Vedo che Adele Vignola ha spulciato la brochure presentata dalla Provincia (come del resto abbiamo fatto anche noi) riportandone stralci..
Vediamo ora le perplessità del Comitato. Questo progetto è detto “Polo della Formazione, dell’Innovazione e dell’Eccellenza”. Quindi esaminiamo una a una queste definizioni, e forse ci capiremo meglio.
Formazione. Nessuna formazione in più rispetto a quella esistente e funzionante da anni in via Soderini, nell’area Vigorelli (adiacente  all’area verde del Vivaio). Si tratta di tre scuole professionali “di base” (grafica, informatica e estetiste), per la cui iscrizione non è necessario alcun particolare titolo di studio.  Non ci sogniamo assolutamente di metterne in dubbio l’utilità, ma parlare di “Innovazione” ci pare un po’ troppo. Le tre scuole, (tutte e tre complessivamente), hanno un numero di i frequentatori che, attraverso indagini, abbiamo stimato in 150-160 ragazzi a giorno scolastico. E allora, come mai la provincia parla invece di 1.000  iscritti?  Semplice: vengono anche organizzati corsi extra-curriculari di qualche settimana (un’amica mi ha detto che sono ben fatti). Sommando quindi tutti gli iscritti annui può anche darsi che si tocchi la cifra di mille, ma questo è truccare le cifre.
Abbiamo la netta impressione  che, anche dal momento che larga parte degli edifici nell’area Vigorelli sono abbandonati, le tre scuole godano attualmente di spazi molto vasti che i vicini istituti scolastici della zona, liceo scientifico compreso,  sovraffollati e con strutture marcescenti, si possono sognare. Ora le tre scuole otterranno anche una palestra in più (me ne compiaccio sinceramente) e, a detta dell’assessore Vimercati, anche un’aula magna in cui estetiste, grafici  e informatici potranno riunirsi insieme (a che fare, non so).
Innovazione. In buona sostanza nessuna attività diretta volta verso l’innovazione è prevista, fatta eccezione per gli spazi dedicati a incubatore d’impresa. Essi sono ben poca cosa, comunque, (come del resto ha ammesso anche Vimercati di fronte a noi) se si pensa che sono inferiori a quelli previsti per i due bar.  La realtà è, molto più semplicemente, che tutti gli uffici, tranne questa ridottissima eccezione ricordati sopra, saranno dedicati a ospitare enti burocratico-istituzionali, magari utili, ma il cui  scopo non è certo produrre direttamente innovazione o eccellenza.  In particolare si trasferiranno nell’area ex Vigorelli  i due assessorati provinciali del Lavoro e della Formazione Professionale, attualmente siti in viale Jenner. Essi occuperanno l’edificio 1 in area  Vigorelli che è un lungo palazzo di ben 6 piani, più l’edificio 2 ora occupato dagli uffici del Polo di Orientamento (che verrà spostato su ben 1.000 mq nella nuova stecca in area Vivaio)  più infine una parte della grande stecca in area Vivaio. . Non conosciamo quali spazi siano ora disponibili in viale Jenner:  certo è che  non staranno stretti.  
Nell’edificio 3, che ora ospita la scuola Professionale Paullo, si stabilirà la neo costituenda “Agenzia dell’Innovazione”.  I suoi scopi ci sono oscuri: ci è stato detto (e Vignola  conferma), che “coordinerà le attività del complesso”. Escluso il fatto che coordinerà le attività degli Assessorati e delle Scuole (che si coordinano da soli), o che si occupi delle lampadine fulminate e della potatura dei cespugli in giardino,  supponiamo per esclusione che dovrà gestire i congressi e gli spazi espositivi. Per ciò (chissà perché) ha bisogno di un intero edificio.
Poi l’elenchino degli altri uffici. Uffici di rappresentanza delle Università, innanzitutto. In tempo di telefono, Internet Adsl, e-mail e forum virtuali occorre evidentemente la presenza di “funzionari dell’Università” presso gli uffici burocratici della Provincia. Bah.
Poi  gli uffici di Milano Metropoli. una società mista a prevalente capitale pubblico con un ruolo (anche questi d rappresentanza? O la sede).
Eccellenza.   Quale? Polimeri?. Ricerca sulle cellule staminali? Nano tecnologie? Niente di tutto ciò.
Spazi espostivi e congressuali. Ecco, ci siamo. Il realtà, anche allargandosi al massimo, le funzioni burocratiche riescono ad occupare solo una parte non tanto grande del nuovo Polo. Ed ecco il via agli spazi espositivi (sia in area Vigorelli che Vivaio, al chiuso e all’aperto), agli uffici temporanei a servizio di tali spazi,  all’auditorium per congressi. E a centinaia di box per servirli. Abbiamo chiesto d persona a Vimercati se esistono programmi   largo raggio o comunque ambizioni su cosa farsene. Non ci hanno dato risposte, ancorchè fragili e  poco consistenti. L’impressione ricavata (gusta o sbagliata che sia) è che non sapesse che pesci pigliare.