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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Venerdì, 25 Agosto, 2006 - 12:58

Cosa deve fare l' Italia?

 

Impostare una politica internazionale fondata sulla costruzione della 
pace
con mezzi di pace, sull'accoglienza, sulla cooperazione: una politica
internazionale nonviolenta.
E' parte di questa politica fare passi di disarmo unilaterale, di
riconversione dell'industria armiera a produzioni civili, di contrasto
al
commercio delle armi; fare passi di progressiva smilitarizzazione della
politica della difesa, sostituendo sempre piu' lo strumento militare
con
forme di difesa popolare nonviolenta e corpi civili di pace; fare passi
di
sostegno ad ipotesi di creazione di uno strumento di polizia
internazionale
non militarizzato delle Nazioni Unite; fare passi di costruzione della
sicurezza comune attraverso una politica di incentivi positivi alle
scelte
di disarmo e di democrazia.
*
7. Cosa non deve fare l'Italia?
Non deve fare quello che l'attuale governo (come gia' quelli
precedenti) sta
sciaguratamente facendo: una politica internazionale fondata
sull'intervento
militare, una politica internazionale razzista e stragista nei
confronti dei
migranti, una politica internazionale di partecipazione alle guerre,
una
politica internazionale di potenza, di rapina e a suo modo colonialista
ed
imperialista e complice dell'imperialismo e del colonialismo.
*
8. Si e' di fronte a un'alternativa secca: o centrare la politica
internazionale di sicurezza comune su intervento nonviolenti e quindi
di
pace, o continuare con gli intervento militari e quindi di guerra.
Le due cose insieme non sono possibili.
Il risultato degli interventi militari di guerra e' sotto gli occhi di
tutti. Lo strumento militare e la scelta della guerra stanno portando
l'umanita' alla catastrofe.
Anche sulla base di un mero calcolo utilitario e' giunta l'ora della
scelta
della nonviolenza come principio-guida delle relazioni internazionali.
*
9. Occorre lottare perche' prevalga la scelta che salva le vite invece
di
esporne ancor piu' alla morte.
Occorre lottare per far prevalere la pace, ed essa puo' prevalere solo
attraverso il ripudio delle guerre, degli eserciti e delle armi.
I conflitti culturali vanno affrontati e gestiti sul piano culturale.
I conflitti politici vanno affrontati e gestiti con la negoziazione
politica.
I confliti militari vanno aboliti, trasferendoli sul piano della
politica,
del diritto e della cultura.
La cooperazione economica-ecologica e' lo strumento principe della
politica
internazionale.
I crimini vanno perseguiti con le polizie ed i tribunali.
A tutti gli esseri umani vanno riconosciuti tutti i diritti umani.
*
10. Chiediamo al parlamento italiano:
a) l'immediato completamento del ritiro del contingente militare
italiano
dalla guerra irachena;
b) l'immediata cessazione della partecipazione militare italiana alla
guerra
afgana;
c) l'abolizione di tutte le parti lesive dei diritti umani e del
dettato
costituzionale contenute nell'attuale legislazione italiana
sull'immigrazione, la denuncia e la rinegoziazione degli accordi di
Schengen, l'accoglienza dei migranti sulla base di quanto disposto
dall'art.
10 della Costituzione della Repubblica Italiana;
d) la scelta di rifiutare l'invio di un contingente militare italiano
nel
teatro di guerra libanese, ed anzi proporre all'Onu che l'unico
intervento
internazionale consista di aiuti umanitari ed interposizione non armata
e
nonviolenta.