.: Discussione: Moratti: «Più poteri per la città metropolitana»

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 25 Lug 2006 - 16:39
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti
http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/07_Luglio/24/moratti.shtml

Il sindaco: il governo ci dia la possibilità di introdurre tributi di scopo

Moratti a Prodi: una legge speciale per Milano

Penati cita rapporto Ocse: città in bilico, non riesce a fare sistema. Formigoni: niente assistenzialismo, un nuovo rapporto con Roma


Letizia Moratti si attende i poteri speciali che consentano a Milano di disporre davvero delle leve per il proprio sviluppo. Filippo Penati drammatizzerà i risultati di un denso rapporto Ocse che parla di Milano come «città in bilico». Mentre Roberto Formigoni chiede soprattutto «un nuovo metodo: il senso di questa iniziativa non è assistenzial-rivendicativo ma cultural-politico». Nasce oggi, con tutta l’ufficialità del caso, il «Tavolo per Milano». Lo aveva promesso Romano Prodi in campagna elettorale, Enrico Letta ne è stato l’architetto e ieri se ne è avuta una sorta di prova generale al convegno «Collaborare per crescere a Milano» organizzato dallo Provincia e a cui ha partecipato il ministro per gli Affari regionali Linda Lanzillotta.

Qui, Letizia Moratti ha anticipato alcuni dei temi — tutti normativi — che vorrebbe inseriti in agenda, le «leve che consentano di gestire al meglio politiche di pianificazione del territorio, delle grandi reti infrastrutturali, delle opere pubbliche». Insomma: «Una legge che consenta a Milano di avere quello che altre città hanno già, come ad esempio Roma». Tra le priorità, la possibilità di introdurre «tributi di scopo» e una riforma del catasto: «Il passaggio dall’agenzia governativa al comune è fondamentale per poter conoscere le proprie risorse e decidere le politiche appropriate». Terzo, forme di «premialità con incentivi allo sviluppo per le amministrazioni che rispettano il patto di stabilità». Quarto, ma non ultimo, Letizia Moratti si attende un ragionamento sui city users, gli utilizzatori della città non residenti, pendolari ma non solo: «Sono il doppio dei residenti milanesi». Come dire: la città eroga servizi per una platea doppia di quella su cui sarebbe dimensionata per gettito fiscale e trasferimenti statali.

Filippo Penati da tempo ritiene che «gli strumenti di governance del territorio non sono più adeguati allo sviluppo di Milano» e ritiene che la dimensione più adeguata sia quella della città metropolitana. Una convinzione che trova rispondenza nelle conclusioni che il territorial review dedicato a Milano dall’Ocse sembra avallare. Per l’organizzazione internazionale, che esamina il posizionamento competitivo e le sfide che la attendono, Milano è «una città in bilico». Deve «completare il suo processo da capitale industriale a una capitale dell’economia della conoscenza basata sull’innovazione». Può ambire ad essere una «capitale regionale dell’europa meridionale nella produzione di servizi avanzati e una capitale globale nei settori della moda e del design». Ma ci sono alcune minacce. Oltre alla competizione di altri territori, le «difficoltà di crescita e innovazione del sistema locale». E qui, «particolarmente grave è la difficoltà degli attori locali di raggiungere una visione comune dei problemi sul tavolo e di lavorare insieme a soluzioni di sistema». Insomma, quella «piena volontà di collaborazione tra istituzioni» che alla vigilia del tavolo tutte le parti assicurano di volere e perseguire, secondo l’Ocse è addirittura uno dei fattori strategici per il futuro di una «città in bilico».

di Marco Cremonesi

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 24 Lug 2006 - 16:48
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]