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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Lunedì, 24 Luglio, 2006 - 12:20

Dite 3 " SI " Alla Pace

COMUNICATO STAMPA
Alla  vigilia del vertice di Roma la Tavola della pace  lancia un nuovo appello
Dite 3 “Si” alla pace
Si al cessate il fuoco. Si ad una forza di pace dell’Unione Europea. Si al negoziato politico con tutti.
L’incontro di Roma è un fatto importante, segno tangibile dell’avvio di una nuova politica estera dell’Italia. Non sarà la pace ma deve essere almeno un passo nella direzione giusta.
L’Italia deve continuare ad agire, insieme all’Onu e al resto della comunità internazionale per imporre alle parti l’immediato cessate il fuoco.
Questo è e resta il primo e più urgente obiettivo.
Tutto il mondo lo chiede. Solo gli Stati Uniti e la Gran Bretagna continuano a sostenere la continuazione della guerra impedendo all’Onu di imporre alle parti l’immediato cessate il fuoco e l’invio nella striscia di Gaza e nel sud del Libano  di una propria forza di interposizione. L’Italia deve agire con fermezza e determinazione per impedire la paralisi delle Nazioni Unite e della comunità internazionale. Non possiamo tollerare che si ripeta la vergogna dei Balcani e del Ruanda.
Perché sia realmente una “Forza di pace”, la forza di interposizione e di stabilizzazione dell’Onu deve essere autenticamente “sopranazionale”. Il comando sul campo, sempre sotto diretta autorità delle Nazioni Unite, deve essere assicurato dall’Unione Europea e non dalla NATO. L’UE è a ciò legittimata dal Trattato sull’UE e dagli accordi sottoscritti con le Nazioni Unite e ha strutture e capacità operative idonee per assolvere a questo compito.
L’aiuto umanitario è indispensabile ma non basta a coprire l’inazione politica. L’Italia e l’Europa devono assumersi la responsabilità di agire in modo incisivo con un proprio piano di pace, globale e lungimirante.
L’incontro di Roma deve aprire la strada al negoziato politico con tutte le parti coinvolte, inclusa la Siria e l’Iran. Solo un negoziato serio e credibile, basato sul rispetto e l’applicazione di tutte le risoluzioni dell’Onu, della legalità e del diritto internazionale dei diritti umani, contro la prassi devastante dei due pesi e delle due misure può costruire le basi del rispetto reciproco e della convivenza in Medio Oriente.
L’incontro di Roma non deve dimenticare la guerra in corso a Gaza e nella Cisgiordania. Sarebbe un gravissimo errore.