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.: Il Blog di Donatella Elvira Camatta
Lunedì, 17 Luglio, 2006 - 13:03

PALESTINA,ISRAELE,LIBANO: COME USCIRE DALLA SPIRALE DI VIOLENZA?

Rifiutiamo la violenza di tutti i gruppi implicati in questo conflitto, che dura da anni e che è costato tante vite umane.
In particolare denunciamo l’invasione delle Forze Armate Israeliane a Gaza ed in Libano e chiediamo il ritiro immediato delle truppe israeliane dai territori occupati.
Allo stesso modo denunciamo gli attacchi degli Hezbollah e di Hamas   contro il popolo israeliano ed esigiamo la liberazione immediata dei giovani israeliani prigionieri di questi gruppi armati.
Non c’è giustificazione alcuna per gli attacchi terroristi contro la popolazione civile, sia essa di origine palestinese o israeliana. Tutte le fazioni implicate stanno seguendo ciecamente la logica irrazionale della violenza, in una spirale infinita di vendetta.
Ripetiamo ancora una volta che la violenza fa parte della preistoria umana ed è contraria ai desideri della grande maggioranza della popolazione mondiale.

Per uscire dalla spirale di violenza, proponiamo:
- in primo luogo che tutti quelli che stanno invadendo i territori si ritirino immediatamente e che vengano messe in pratica le risoluzioni e le raccomandazioni delle Nazioni Unite. Questo implica che Israele deve distruggere il muro, che è stato definito dall’ONU come “contrario al diritto internazionale”.
- In secondo luogo, la creazione di una forza militare diretta dall’ONU che stabilisca corridoi che proteggano entrambi i popoli.
- In terzo luogo, il disarmo nucleare totale tanto di Israele quanto di tutti i paesi in possesso di armi nucleari come priorità internazionale.
- E infine l’avvio di un processo di riconciliazione, sull’esempio della Commissione per la Verità e la Riconciliazione realizzata in Sudafrica per uscire dal dramma dell’apartheid.
Il futuro dell’umanità non può basarsi nell’autoaffermazione di un popolo a spese di un altro. Il processo dell’umanità va verso la creazione di una Nazione Umana Universale, nella quale confluiscano le diversità, in una direzione comune di superamento del dolore e della sofferenza degli individui e dei popoli.
In particolare desideriamo che questo messaggio arrivi ai più giovani, sia in Palestina che in Israele, perché possano condividere con noi una rivoluzione non violenta.
Regionale Umanista Europea