.: Discussione: L'INIZIATIVA UPSIDE TOWN IN CORSO DI PORTA TICINESE SU CONCESSIONE DEL COMUNE

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Lorenzo Castellini

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Inserito da Lorenzo Castellini il 30 Giu 2006 - 09:47
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Gentile Signor Benaglia,

 
comprendiamo e teniamo in grande considerazione le sue opinioni, come quelle di tutti i cittadini che vivono nelle aree interessate dai nostri interventi.

 
Comprendiamo e rispettiamo la diversità di esigenze e stili di vita che caratterizzano ognuno degli abitanti della città, e conosciamo la delicatezza del tema della convivenza pacifica tra di essi.

Abbiamo preventivamente inviato agli abitanti della zona una lettera, per avvertirli della nostra presenza e spiegar loro il nostro progetto.

 
Riteniamo che il nostro desiderio di intervenire in corso di Porta Ticinese, con un progetto culturale, sia qualcosa che non si possa semplicisticamente ridurre ai toni poco edificanti, di bivacco di nomadi.

 
Non si tratta di una discoteca a cielo aperto, né di un concerto abusivo, né tantomeno di un rifugio per senzatetto randagi.

 
La compagnia Marcido Marcidorjs, in scena al Piccolo Teatro, non avrebbero sicuramente suscitato lo stesso sdegno, né i ballerini di tango argentini, o né tantomeno quelli della compagnia Aldes di Roberto Castello.

 
Portare artisti, unanimemente riconosciuti come tali anche dalle istituzioni più tradizionali, in una zona che fino al giorno prima era uno spazio pubblico abusivamente trasformato in parcheggio privato, per presentarli gratuitamente ad un pubblico  insolito, multiforme, e con le caratteristiche che Lei poco dignitosamente gli riconosce, è a parere nostro un intervento degno di rispetto, un progetto culturale che ci piacerebbe che il Comune sostenesse in prima persona (ma questa è un’altra storia).

 
Rendere viva un’area, non chiuderla, è l’unico modo per renderla una città; stimolarla culturalmente non reprimerla; aprirla a frequentazioni differenti da quelle abituali, illuminarla, dotarla di bagni chimici (invece che a cielo aperto, come li si usa), ripulirla ogni mattina manifesta l’amore per Milano e tutte le sue componenti, che non posso né devono essere trattate come semplici problemi di ordine pubblico (che sicuramente ne sono una degenerazione).

Per risponderLe in modo coerente alla sua esposizione, Le facciamo notare:

 
- l’aggregazione spontanea è un’utopia a cui lavorando stiamo da un decennio; riteniamo sia uno dei segnali  che indicano il grado di civiltà di un quartiere  e di una città.

Dare la possibilità a giovani e meno giovani, di dondolare su di un’amaca, di leggere un libro e di scambiare due parole, perché è questo quello che accade in questi pomeriggi caldissimi, non ci sembra essere un’induzione alla disobbedienza.

La mancanza di spazi di aggregazione è invece purtroppo sempre di più la causa di quei fenomeni di randagismo che Lei, anche giustamente, vede con sospetto.

Tale aggregazione non è notturna, poiché le amache vengono smontate, e sostituite con altre pulite la mattina successiva;

 
- il problema sicurezza, come Lei accennava dipende da ben altri fattori, che ci piacerebbe poter controllare, davvero! Musica, danza e teatro, hanno in questo caso molto poco per poter peggiorare la situazione; ci spingeremmo più in là, credendo che invece abbia il potere di renderla migliore, ma anche questa è un’altra storia.

Riteniamo infatti che offrire spettacoli di valore, piuttosto che abbandonare le persone alle porte dei bar e alla vetrine dei negozi, sia più gratificante per lo spirito di tutti;

 
- per quanto riguarda, il problema parcheggio, che notiamo Le sta molto  a cuore, non si preoccupi, l’area di uso pubblico Le verrà riconsegnata, tra un giorno, in modo da poter prontamente tornare alle sue socialmente utili funzioni di parcheggio privato e di orinatoio pubblico.

 
Cordialmente

 
Gli organizzatori di Upside Town
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In risposta al messaggio di Andrea Benaglia inserito il 28 Giu 2006 - 17:05
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