.: Discussione: Sulla gestione del Pio Albergo Trivulzio

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Oliverio Gentile

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Oliverio Gentile il 22 Feb 2011 - 11:29
Leggi la risposta a questo messaggio accedi per inviare commenti
Da milano.corriere.it:

La Lega: il sindaco metta ordine in questa porcilaia. Il Pd: via tutti

Case Pat, vertice con la Moratti «Pronti ad azzerare il Cda»


Probabili le dimissioni del presidente Trabucchi e dei consiglieri della Baggina

MILANO - La squadra ha deciso: dimissioni dei vertici del Trivulzio. Volontarie, almeno ufficialmente. Il «summit» di ieri pomeriggio a casa di Letizia Moratti - riuniti intorno al sindaco c'erano il governatore Roberto Formigoni, il coordinatore del Pdl lombardo, Mario Mantovani, gli onorevoli Luigi Casero e Maurizio Lupi - ha elaborato la strategia: su Affittopoli bisogna intervenire senza esitazioni. Le dichiarazioni sono ovviamente più soft, anche per non dare l'idea che Emilio Trabucchi, presidente del Pat, venga scaricato. Ma la linea è chiara: azzerare. Oggi si riunisce il Cda.
Pubblicamente dicono che «non deve esserci la caccia alle streghe». Conferma Formigoni: «Un'analisi della faccenda andrà fatta per individuare con esattezza e trasparenza privilegi inaccettabili». E ancora: «Noi vogliamo che sia ristabilita la trasparenza e la giustizia». In realtà durante l'incontro di ieri tutti si sono trovati d'accordo sulla necessità di forzare la mano. Proprio per questo il sindaco ha contattato Trabucchi e, davanti alle sue resistenze, gli ha prospettato la possibilità che oggi si presentino con le dimissioni in mano i consiglieri del Trivulzio. Tutti. A partire dalla vicepresidente Francesca Zanconato (che avrebbe già pronta la lettera).

Riassumendo: fermezza, ma senza strappi violenti. La Lega, invece, è più dura. Il capogruppo a Palazzo Marino, Matteo Salvini, attacca: «Letizia Moratti si alzi in piedi e faccia il sindaco di Milano per mettere ordine in questa porcilaia». Ricordo privato: «Ho provato a chiedere al Pat un alloggio per una persona senza fissa dimora in difficoltà e non ci sono riuscito». Conclusione: «Siamo favorevoli alla nomina di un commissario per l'ente e abbiamo già fatto qualche proposta al sindaco».
Salto di schieramento, simile posizione: ieri in Consiglio comunale il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino, ha presentato una mozione urgente per chiedere le immediate dimissioni dei vertici del Pat. Scatenato pure il terzo polo, con un altro documento: Barbara Ciabò di Fli, Pasquale Salvatore dell'Udc e Carlo Montalbetti di Api hanno sollecitato Letizia Moratti a «nominare un commissario straordinario perché avvii un'indagine sull'operato del Pat e tuteli pazienti dell'istituto».
Doppia mozione, nessuna discussione, visto che serviva il consenso di tutti i gruppi consiliari. Giulio Gallera, capogruppo del Pdl, ha spiegato: «Siamo per il rigore e la trasparenza. E se emergeranno delle responsabilità saremo i primi a chiedere le dimissioni. Ma queste responsabilità vanno accertate. Siamo per condividere un documento in cui si definisca un percorso per capire cosa è successo. In tutti gli enti».

Clima teso in aula. L'opposizione: «Il centrodestra impedisce la discussione per tutelare gli atteggiamenti di corresponsabilità morale del sindaco Moratti». Replica di Fabrizio De Pasquale del Pdl: «È una barbarie rendere pubblici gli elenchi del Pat». E ancora: «Nel tentativo di creare un polverone, la sinistra si è auto-azzoppata il candidato». Attacchi e accuse sono destinati a continuare.

Annachiara Sacchi

22 febbraio 2011

Notizie correlate:

A rischio i vertici del Trivulzio (21 febbraio 2011)

Pio Albergo Trivulzio, aperta la lista: molti «nomi noti» tra gli affittuari

Pisapia: «Macchina del fango, Cinzia un pretesto per colpire me»

Escono i primi nomi: l'elenco

Tra i nomi, onorevoli ed ex assessori

«Io, compagna di Pisapia, contratto disdetto dopo 22 anni»

Case di lusso a prezzi low cost, scontro sulla lista degli inquilini (18 febbraio 2011)


Da milano.corriere.it:

Il presidente del consiglio comunale

Palmeri: «Ma dov'erano i controllori?»


L'aspirante candidato sindaco: «Troppo facile prendersela con Trabucchi. Un capro espiatorio»

MILANO - Troppo facile prendersela con «l'anello debole della catena», troppo semplice liquidare tutto con la «ricerca di un fin troppo facile capo espiatorio».
Il presidente del Consiglio comunale, Manfredi Palmeri, tra i papabili candidati sindaco del Terzo Polo, chiede di allargare il tiro sulla nuova Affittopoli milanese. Lo fa difendendo a modo suo il presidente del Pat, Emilio Trabucchi e chiamando in causa la gestione complessiva, politica e amministrativa, della Baggina: «Se si arrivasse solo a questo, alle dimissioni di Trabucchi - ha osservato Palmeri a Palazzo Marino dopo la consegna degli elenchi degli immobili venduti dal Pat - non credo che faremmo un buon servizio alla città. Temo fortemente che oggi si voglia colpire l'anello debole della catena. Bisogna invece contribuire all'accertamento della verità in relazione al passato e la determinazione di criteri oggettivi per la gestione dei patrimoni immobiliari per quanto riguarda il futuro».

Detto in altri termini: chi doveva controllare e non l'ha fatto? Soprattutto perché la vicenda delle case degli enti pubblici dati in affitto a prezzi di favore ricorre continuamente nella storia di Milano: negli ultimi quindici anni, almeno tre volte. «Premesso - continua Palmeri - che la documentazione merita un approfondimento, è già evidente a tutti che qualche problema c'è. Bisogna capire se questo problema è stato rilevato, se non è stato affrontato, se magari qualche grido d'allarme è stato lanciato e qualcun altro non ha ascoltato. Credo che non si possa liquidare qualcuno pensando che in questo modo si possa liquidare la questione».

Un attacco neanche troppo mascherato al sindaco, Letizia Moratti. «Il sindaco è il sindaco. La riflessione che ho ascoltato dal sindaco in relazione alla vicenda di un caso particolare sembrava essere più da candidato sindaco in campagna elettorale che da sindaco che gestisce. Però, credo che le prossime ore serviranno a fare chiarezza a tutti i livelli, quello gestionale del Pio Albergo Trivulzio dal punto di vista delle direzione generale e amministrativa, dell'organo di amministrazione del Pat e anche, è del tutto evidente, della rappresentanza politica».

Maurizio Giannattasio
22 febbraio 2011


Da milano.corriere.it:

Oggi la riunione del board

Terremoto Baggina, azzerati i vertici

Lasciano cinque commissari su 7. Si dimette il presidente Trabucchi. Moratti: «Ora il commissariamento»

MILANO - Il consiglio di amministrazione del Pio Albergo Trivulzio è formalmente decaduto. Cinque commissari su sette hanno presentato le loro dimissione durante l'odierna riunione del board: tra questi anche il presidente, Emilio Trabucchi. Letizia Moratti, nell'esprimere soddisfazione per questo gesto, ha prospettato l'inevitabile commissariamento della Baggina. «Esprimo soddisfazione rispetto a questo - ha detto Letizia Moratti -. Avevo parlato con i membri del Cda per spiegare che un passo indietro avrebbe consentito all'ente di avere una discontinuità rispetto a questo problema che si è drammaticamente creato». Letizia Moratti ha infine riconosciuto che ora la Baggina verrà inevitabilmente commissariata. «Credo che il passo successivo dovrà essere il commissariamento - ha concluso Letizia Moratti - anche questo lo deciderò assieme al presidente Roberto Formigoni, con il quale ho già condiviso tutti i passi che ci hanno portato a questa decisione sui vertici del Pio Alberto Trivulzio».

«GOGNA MEDIATICA» - Con una nota diramata dalla Baggina, il cda stigmatizza «la gogna mediatica» che ha indotto le istituzioni locali a chiedere l'azzeramento del board. «I cinque membri del consiglio - si legge nella nota diffusa - hanno rassegnato le proprie dimissioni su pressante richiesta delle istituzioni che sono state a loro volta sollecitate anche dalla gogna mediatica in merito alla gestione patrimoniale e non del Pio Albergo Trivulzio». I due consiglieri che non hanno rassegnato le dimissioni, Marco Antonio Giacomoni e Luca Storelli, motivano il loro gesto «ritenendo le dimissioni - si legge ancora nella nota - un'ammissione di colpa inaccettabile», perché non riconoscono che «generiche contestazioni di stampa giustifichino l'abbandono dell' incarico, che tutto il cda ha svolto con impegno e correttezza. Ritengono inoltre - si legge ancora - che i casi Boffo debbano essere assolutamente contrastati». Proprio in riferimento a quelle che la nota definisce «calunniose notizie», apparse su alcuni organi di informazione, il Cda ha dato mandato di intraprendere tutte le azioni legali volte alla tutela dell'immagine della Casa di Riposo. «Il cda è convinto - si legge infatti nel comunicato - di avere svolto il proprio mandato in modo ineccepibile, e confida che gli accertamenti che per primo sollecita, confermeranno la correttezza del proprio comportamento nella funzione di indirizzo e controllo».

UN SEGNALE DI DISCONTINUITÀ - Martedì mattina, ai microfoni dell'Alfonso Signorini Show (dalle 9 alle 10 su Radio Monte Carlo), il sindaco aveva chiesto «un segnale di assoluta discontinuità per dare garanzia che il patrimonio dell'ente sia amministrato nella maniera migliore e trasparente». All'indomani dell'incontro con il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sulla vicenda degli affitti low cost del Pio Albergo Trivulzio, aveva così chiarito la linea delle istituzioni locali: «Quello che credo dobbiamo rapidamente fare - ha detto ai microfoni - è creare questa discontinuità in modo tale da poter garantire che non ci siano danni d'immagine all'ente e che questo possa creare un impatto negativo».

«SINDACO MORALMENTE CORRESPONSABILE» -Duro l'attacco del Pd. Il capogruppo in Comune, Pierfrancesco Majorino ha affermato, in una nota: «Siamo di fronte ad una situazione sconcertante disvelata dalle vicende Pat e Policlinico. Favori, ambiguità, ipotesi di danni all’erario, case rimaste vuote e perfino appartamenti della collettività utilizzati dalla ’ndrangheta. Di fronte a ciò l’azzeramento dei vertici degli enti è davvero il minimo. Ma non basta. Il Sindaco Moratti è moralmente corresponsabile della degenerazione a cui abbiamo assistito in una città nella quale tantissimi cittadini perbene fanno fatica a trovare casa a prezzi accettabili. Ci faccia quindi il piacere, il Primo Cittadino, di tacere e di fare le valigie, anticipatamente. Il livello di malcostume raggiunto in questa città, quella nella quale sono state sperimentate le consulenze d’oro e le assunzioni facili, va cancellato da una radicale operazione che faccia piazza pulita. Ai vertici degli enti, delle società partecipate, delle classi dirigenti, va cambiato totalmente il personale, senza alcun tipo di titubanza e timidezza. Sono convinto che Giuliano Pisapia saprà non guardare in faccia a nessuno».

IL COMMISSARIO -
La nomina del nuovo commissario del Pat, che reggerà le redini dell'ospizio milanese dopo l'azzeramento del cda, spetta formalmente al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. La normativa sulle aziende per i servizi alla persona prevede infatti che sia il presidente della Regione ad avviare le procedure di commissariamento dal momento che questi enti ricadono sotto la responsabilità sanitaria di competenza delle Regioni.

IL CDA - Il consiglio di amministrazione del Pat è formato da sette consiglieri: tre nominati dalla Regione Lombardia e gli altri quattro dal Comune di Milano. Emilio Trabucchi, chirurgo in pensione in quota Pdl, ha presieduto il Trivulzio dal 2004. Al suo fianco, nelle vesti di vicepresidente, c'era Francesca Zanconato, moglie del numero uno di Eni Paolo Scaroni. Anche se è arrivata al Pat su indicazione del Pirellone, la Zanconato ha uno stretto legame con Letizia Moratti dal momento che fa parte del comitato «Amici di San Patrignano» e del consiglio direttivo dell'associazione «Casa di Letizia Moratti», diventato ora il comitato elettorale per la ricandidatura del sindaco. Molto legata al primo cittadino è anche la consigliera Stefania Bartoccetti, fondatrice nel 1992 del Telefono Donna. Di area centrista (Udc) è il consigliere Giuseppe Gencarelli, avvocato, mentre vicino alla Lega Nord è il chirurgo Marco Antonio Giacomoni (non dimissionario). Gli altri due posti nel board erano occupati fino ad oggi dal chirurgo cosentino Francesco Cetta e, dal 2007, dal commercialista Luca Storelli (non dimissionario). Il direttore generale, Fabio Nitti, siede anche nel consiglio provinciale di Milano, eletto nel Pdl.


Redazione online
22 febbraio 2011


Notizie correlate:

Case Pat, vertice con la Moratti «Pronti ad azzerare il Cda»

A rischio i vertici del Trivulzio (21 febbraio 2011)

Pio Albergo Trivulzio, aperta la lista: molti «nomi noti» tra gli affittuari

Pisapia: «Macchina del fango, Cinzia un pretesto per colpire me»

Escono i primi nomi: l'elenco

Tra i nomi, onorevoli ed ex assessori

«Io, compagna di Pisapia, contratto disdetto dopo 22 anni»

Case di lusso a prezzi low cost, scontro sulla lista degli inquilini (18 febbraio 2011)

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 21 Feb 2011 - 21:21
[ risposta precedente] [ torna al messaggio] [risposta successiva ]
[Torna alla lista dei messaggi]