.: Discussione: Sulla gestione del Pio Albergo Trivulzio

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 21 Feb 2011 - 11:08
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Da milano.corriere.it:

Il sindaco incontra Formigoni. In arrivo anche le liste di Policlinico e Redaelli

A rischio i vertici del Trivulzio


La Moratti valuta il commissariamento. Oggi i nuovi elenchi degli immobili saranno consegnati in Comune

MILANO - Tremano i vertici del Pio Albergo Trivulzio. Dopo lo scandalo affitti facili (e oggi a Palazzo Marino, nelle mani del presidente dell'aula Manfredi Palmeri, arriverà anche la lista della quarantina di appartamenti venduti a prezzi di favore dal Pat nel corso degli anni), Letizia Moratti sta pensando al contrattacco. Domenica, a margine dell'inaugurazione delle due nuove fermate della linea verde al forum di Assago, ha studiato con il presidente lombardo Roberto Formigoni le possibili contromosse. Non ultima l'ipotesi di un commissariamento dei vertici del Trivulzio, considerati almeno in parte responsabili della discutibile gestione del patrimonio immobiliare dell'ente. Sindaco e governatore si rivedranno nelle prossime ore per mettere a punto la strategia.

Settimana cruciale. Perché oltre all'elenco
degli alloggi venduti dal Pat, nei prossimi giorni si dovrebbero conoscere le liste di altri due «giganti immobiliari»: il Policlinico (quasi duemila alloggi) e il Redaelli (i cui manager sono attesi in audizione a Palazzo Marino venerdì pomeriggio).
Nel frattempo il clima politico si fa incandescente. La presidente della commissione Casa di Palazzo Marino, Barbara Ciabò (Fli), punta il dito contro la Moratti: «Il sindaco non può in ogni circostanza scaricare le responsabilità su altri. Ogni volta si trova un capro espiatorio diverso. E invece sarebbe un segnale importante per la città che anche la Moratti ammettesse i propri errori, visto che nel cda del Trivulzio siedono quattro membri nominati direttamente dal Comune».


Le case del Trivulzio

Le case del Trivulzio   Le case del Trivulzio   Le case del Trivulzio   Le case del Trivulzio   Le case del Trivulzio   Le case del Trivulzio   Le case del Trivulzio

Situazione ingarbugliata anche sul fronte opposto
. Con il candidato sindaco Giuliano Pisapia che ammette qualche «leggerezza» rispetto alla gestione del caso dell'immobile preso in affitto ventidue anni fa dalla sua compagna Cinzia Sasso. «Vicenda su cui in ogni caso non c'è nessun aspetto oscuro». «E se qualcuno nel Pd mi vuole attaccare lo faccia apertamente», aggiunge il trionfatore delle primarie di novembre con una nota di rammarico.

Nel comunicato sull'affaire Trivulzio, firmato ieri dal segretario metropolitano del partito Roberto Cornelli, si trova anche un riferimento diretto al caso Pisapia-Sasso: «Chiediamo a tutti lo stesso rigore nel chiarire la posizione. Per noi democratici milanesi non c'è stato alcun fango in tutta questa vicenda, ma la giusta richiesta di trasparenza e la giusta indignazione di tanti che vedono un patrimonio pubblico gestito con approssimazione e favoritismi».
L'obiettivo di fondo del Pd rimane chiaro: ottenere le dimissioni dei vertici del Pat. Per questo il capogruppo Pierfrancesco Majorino chiederà che il Consiglio comunale discuta una mozione ad hoc già oggi. «E ci auguriamo che la Lega si associ a noi e voti a favore della richiesta».

Nei commenti raccolti tra i palazzi della politica si rincorrono le analogie storiche. Secondo la consigliera comunale pd Carmela Rozza «questa "Affittopoli" è molto più grave di quella emersa nel '92». «In quegli anni - spiega - si favorivano gli amici. Ma con l'equo canone il mercato degli affitti aveva delle regole uguali per tutti. Oggi invece favorendo gli amici si compie un danno per le casse pubbliche. E il sindaco di questo non può non rispondere, non può far finta di niente».
E agli anni della Prima Repubblica si richiama anche Roberto Biscardini, segretario del Psi: «Adesso siamo proprio noi socialisti a volere chiarezza. Per anni siamo stati infangati dalla doppia morale di chi mentre parlava dei "socialisti ladri" rubava soldi pubblici attraverso centinaia di affitti di favore. Ora pretendiamo giustizia». Corsi e ricorsi storici.

Andrea Senesi
21 febbraio 2011

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Da milano.corriere.it:

Il candidato sindaco per il Pd risponde alle accuse: «dovevo chiarire in fretta»

«Forse ho commesso una leggerezza ma tutelo i miei affetti»


Pisapia e Affittopoli: «Non accetto che si getti fango sulla persona che ho di più caro per colpire me»

MILANO - È amareggiato «perché se leggerezza c'è stata è stata di non aver chiarito velocemente alcune questioni». È arrabbiato «perché non tollero che colpiscano il mio affetto più grande per colpire me». È preoccupato «perché stiamo perdendo di vista il fatto che abbiamo davvero la possibilità di vincere: se qualcuno ha qualcosa da contestarmi, abbia il coraggio e la lealtà di farlo apertamente».

Giuliano Pisapia, candidato del centrosinistra alle elezioni comunali, vuole spiegare una volta per tutte la vicenda che lo ha messo sulla graticola negli ultimi giorni: la presenza della sua compagna Cinzia Sasso negli elenchi dei beneficiari delle case del Pat.

Avvocato Pisapia, ma dove ha visto la macchina del fango?
«Quando ho usato questa espressione non intendevo negare che ci fosse un fatto oggettivo. Ma non accetto si getti fango sul mio affetto più caro per colpire me: se qualcuno vuole delegittimarmi, in un momento in cui emerge in città la voglia di cambiamento, lo faccia senza strumentalizzare situazioni che non mi riguardano direttamente e mettendo in giro voci infondate».

Ad esempio?
«Beh, avevano cominciato a dire che in quella casa si tenevano le riunioni del mio comitato elettorale, poi che era stato messo in casa uno straniero e altre sciocchezze ancora. A che scopo? Colpirmi. Perché se Cinzia non fosse stata la mia compagna, nessuno ne avrebbe parlato».

Però lo è. Quindi le è stato chiesto di chiarire: è trasparenza, no?
«Verissimo. E infatti ci eravamo mossi da tempo: teniamo presente che si tratta di vicende molto lontane e che non mi riguardano direttamente perché, ricordo, io abito in un'altra casa».

Ma non si è mai posto, con la sua compagna, il problema?
«Certo. Perché se voglio amministrare la città non posso avere la compagna che vive, per quanto in modo legittimo, nella casa di un ente che controllo».

E quindi?
«Avevamo fatto da tempo una scelta precisa. Avevamo deciso di andare a vivere insieme e la nostra casa avrebbe dovuto essere pronta per novembre, cioè per quando si sarebbero fatte le primarie. Poi, come immagino sia accaduto a molti, ci sono stati ritardi nei lavori e abbiamo cercato una soluzione alternativa: c'è già una casa in cui Cinzia si trasferirà con suo figlio e il trasloco sarà concluso entro due settimane».

Come ha avuto la casa del Pat, la sua compagna?
«Nell'88 Cinzia, che allora neppure conoscevo, e il suo ex marito avevano casualmente incontrato l'allora sindaco Pillitteri e gli avevano spiegato che non riuscivano a trovare un appartamento. Pillitteri aveva consigliato di fare domanda in alcuni enti e così avevano fatto nell'88 rivolgendosi anche al Trivulzio. La loro pratica era stata esaminata e, oltre un anno dopo, si era stabilito che avevano i requisiti richiesti: nel '90 sono entrati nella nuova abitazione spendendo, tra l'altro, 42 milioni per ristrutturarla».

Ma il contratto è ancora intestato alla Sasso.
«Dopo la separazione, Cinzia era subentrata nell'affitto stipulando un regolare contratto con l'assistenza della Confedilizia e del sindacato inquilini. Il contratto è stato rinnovato nel 2003, sempre attraverso il sindacato ed è scaduto nel 2008: a quel punto si è aperto un contenzioso fra il Pat e il sindacato che si è concluso pochi giorni fa e che riguarda molti immobili. Ma Cinzia aveva già dichiarato di non essere interessata al rinnovo: come ho spiegato avevamo preso casa altrove».

Perché la Sasso ha avuto la casa e altri più bisognosi no?
«Da un lato ha ragione, dall'altro dico che bisogna ricostruire i fatti dall'origine. E comunque non si può addebitare a me il fatto che non ci sia stato un controllo nell'assegnazione delle case e nella gestione dei contratti. Io voglio cambiare l'attuale amministrazione anche per questo: perché la Moratti non ha vigilato sui vertici del Pat, sulla gestione delle case popolari e di tutto il patrimonio immobiliare della città?».

Si è sentito isolato in questi giorni?
«Ho avuto molti incontri con la base e i vertici e mi è stata manifestata una grande solidarietà: abbiamo tutti insieme molta voglia di vincere le elezioni».

Tra i vertici del Pd i malumori ci sono...
«Se c'è qualcuno che vuole porre dei problemi sono disposto ad affrontarli apertamente, ma l'importante è che queste persone abbiano il coraggio e la lealtà di uscire allo scoperto. Vediamo di non farci del male da soli».

Elisabetta Soglio

21 febbraio 2011

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I nomi eccellenti: guarda



Da milano.corriere.it:

AFFITTOPOLI

Pisapia: no passi indietro su candidatura

Grande solidarietà dagli elettori, vado avanti per vincere. La mia vicenda è assolutamente chiarita

MILANO -
«Nessun passo indietro, la mia vicenda è assolutamente chiarita». Lo ha detto il candidato sindaco del centrosinistra Giuliano Pisapia, a proposito delle polemiche seguite alla vicenda degli affitti del Pio Albergo Trivulzio. «Nessun problema Pisapia - ha detto l'avvocato milanese -, anzi i miei elettori mi hanno manifestato grande solidarietà e quindi vado avanti, vado avanti per vincere». La ridefinizione dei criteri per l’assegnazione delle case degli enti pubblici, ha poi aggiunto Pisapia, sarà tra i punti programmatici della campagna elettorale. «Bisogna trovare dei criteri seri - ha detto - delle regole precise e soprattutto dei garanti che controllino che tutte queste regole e questi criteri siano ottemperati e considerati in modo che non ci siano diseguaglianze». «Questo sarà uno dei punti focali della mia campagna elettorale, più trasparenza, più serietà, più correttezza».

21 febbraio 2011

In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 20 Feb 2011 - 19:33
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