.: Discussione: Parco Sud, una discarica abusiva-miasmi nel parchetto giochi le Terrazze

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 18 Feb 2011 - 12:10
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Da milano.repubblica.it:

IL CASO

La discarica abusiva nel Parco Sud
un'inchiesta per scoprire chi inquina


Di notte un viavai di camion che pagano 60 euro a viaggio per scaricare sui terreni della zona
I proprietari si difendono e a loro volta puntano il dito su una società che aveva affittato le aree
di SIMONE BIANCHIN

C’è un’indagine della polizia giudiziaria sulla discarica abusiva nascosta all’interno del Parco Sud, alla fine di via Selvanesco, dove alcuni terreni sono ricoperti da detriti tossici, amianto e rifiuti ospedalieri. Si indaga su tre fronti per capire se sono stati commessi dei reati e di chi siano le responsabilità: dal comportamento di una società che fino al 2005 usufruì dei terreni come affittuaria, la Milanfer srl di Giovanni Battista Bertuzzi, azienda che tratta il ferro, ai proprietari dei terreni, alle attività dei rom insediati lì vicino. I proprietari si difendono dalle accuse di aver inquinato la zona: un’area di 3mila metri quadrati ridotta a discarica appartiene a Umberto Sozzi, titolare della Socart, società specializzata nel trattamento della carta da macero.

La discarica a cielo aperto (foto)

Sozzi dice: «Passiamo per inquinatori dei terreni, ma io ho sempre fatto presente la situazione di degrado a enti e istituzioni, senza risultati. Sono i rom che utilizzano il mio terreno: portano lì furgoni rubati, li smontano e gli danno fuoco per recuperare il ferro. Bruciano i cavi dell’alta tensione per ottenere il rame. Si sono aperti una strada sterrata per entrare nella mia proprietà e in quella del mio vicino». Un campo di altri mille metri quadrati carichi di rifiuti, è di un architetto, Massimo Donizelli: «Il terreno è di mia madre, Silvana Benedetti, in comproprietà con la signora Anna Rovati», spiega. «Io e Sozzi avevamo affittato a Bertuzzi, che avrebbe dovuto ricoverare lì i camion della sua azienda Milanfer. Invece si dedicò a ben altro, inquinando. Lo denunciammo perché non ci pagava l’affitto. Vincemmo la causa, ma lui sparì».

Giovanni Battista Bertuzzi, dicono gli inquirenti, è deceduto. Ma avrebbe un fratello che nella Milanfer era stato suo socio. Donizelli racconta: «Il Tribunale aveva ordinato a Bertuzzi di pulire l’area e di lasciarla. Ma lui se ne andò e basta. Il nostro terreno è sotto sequestro preventivo e conservativo dal 2 luglio 2002, e non è stato bonificato. Abbiamo macerie e limature di ferro. I produttori della nostra immondizia sono i rom, che lì di fianco si sono comperati lo spazio su cui hanno costruito il campo nomadi. Abbiamo chiesto ad alcune aziende che hanno le ruspe di venire a pulire i terreni, ma non escono. Hanno paura di prendersi una coltellata. Come noi. Arrivano anche camioncini di piccole imprese a scaricare rifiuti, e pare che ogni volta paghino sessanta euro ai nomadi». Lo conferma anche Umberto Sozzi.

Donizelli dice di più: «L’amianto e i rifiuti ospedalieri sono in un’area accanto alla nostra, intestata a una società di Bergamo. Ci sono altri terreni vicini che invece appartengono a una società immobiliare di Milano». Dal servizio unità operative specialistiche ambiente della polizia locale di Milano dicono: «L’attività investigativa è complessa, stiamo facendo un monitoraggio su tutti i soggetti interessati». Il rischio per i proprietari dei terreni è di essere accusati, se non di mancata vigilanza, di abbandono.

(18 febbraio 2011)
In risposta al messaggio di Agostino Filoscia inserito il 10 Feb 2011 - 13:13
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