.: Discussione: Mobilità e ambiente: un milione e mezzo di euro per i taxi ecologici - aperto un bando

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Agostino Filoscia

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Inserito da Agostino Filoscia il 14 Gen 2011 - 03:08
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mi piacerebbe sapere come fanno a ricaricare una flotta di veicoli ad emissione zero senza una rete di ricarica.
 A Giugno 2010 in occasione del convegno "diamo una scossa alla città", il sindaco di Milano e il direttore A2A, avevano annunciato che per fine 2010 sarebbe stata ultimata un infrastruttura  composta da 270 punti di ricarica, mentre ad oggi, Gennaio 2011, di colonnine ne sono state installate solo 4, per altro facenti parte di una rete pilota sperimentale, quindi  non accessibili ai Cittadini  privati già possessori/utilizzatori da anni di veicoli elettrici.

Gli stessi Cittadini Milanesi che ad Ottobre 2010 avevano offerto gratuitamente disponibilità con i propri veicoli elettrici a  testare la rete sperimentale di ricarica di A2A Emoving , potendo fornire un contributo di qualità grazie all'esperienza maturata in centinaia di migliaia di km a impatto zero percorsi in città, su pista, e nella vicina Svizzera.

Proposta alla quale da A2A non è giunto per ora alcun  riscontro.
Purtroppo, sembra proprio che  le buone intenzioni di molti cittadini Milanesi sul tema della mobilità ad impatto zero ( piste ciclabili, rastrelliere alle fermate, colonnine di ricarica ) restano solo belle idee.

Si, la Svizzera, dove i privati cittadini Milanesi, appassionati utilizzatori di veicoli elettrici, sono costretti ad "emigrare"  ogni qualvolta organizzano un raduno ecologico o una gita fuori porta con gli amici o la famiglia: In Svizzera, nel canton Ticino, le colonnine di ricarica sono presenti ovunque, da molti anni; nei parcheggi, nei centri commerciali, in autostrada, in montagna. L'abbonamento costa solo 22 Euro l'anno e si puo' ricaricare quanto si vuole  (A2A aveva annunciato 25 Euro al mese).

Io trovo sia un vero peccato che l'indotto economico generato da questi appassionati cittadini Milanesi con i loro raduni/gare/escursioni ecologiche. debba per forza di cose andare a beneficio di un altra nazione solo perchè qui non si riesce a rendere fruibile qualche semplice presa da 220 V che invece in altre città Italiane come Roma e Firenze hanno reso disponibili da anni.


La vicenda delle colonnine di ricarica a Milano è una storia infinita, cominciata nel 2005 con la società Zincar (di cui il Comune di Milano era azionista di riferimento della società col 51 per cento del capitale,) che aveva  installato, 4 colonnine, mai entrate in esercizio, e poi  fallita lasciando una voragine di 18 Milioni di Euro. Un effetto praticamente nullo sul miglioramento dell'aria di Milano , visti i record di sforamento delle soglie di inquinamento, e devastante per i conti del Comune.
In risposta al messaggio di Oliverio Gentile inserito il 12 Gen 2011 - 22:35
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