.: Discussione: "Milano mangerà a chilometro zero": ecco il progetto firmato Slow Food

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 16 Dic 2010 - 13:19
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Da milano.repubblica.it:

IL PROGETTO

"Milano mangerà a chilometro zero"
Ecco il progetto firmato Slow Food

Petrini lancia un piano per convertire la città. Le proposte: filiera corta per le mense di scuole e ospedali, mercati di prodotti locali ogni settimana. Per scoprire che la campagna è vicina
di ANNA CIRILLO

Portare ai consumatori milanesi, ma anche nelle mense scolastiche e ospedali, prodotti della terra, di qualità e a chilometro zero, provenienti da un magnifico serbatoio agricolo a due passi da Milano. Far incontrare la città con la campagna produttiva che la circonda, il parco agricolo Sud, poco conosciuto dai cittadini, e realizzare un connubio felice: questo è il sogno di Carlo Petrini, patron di Slow Food, cheha presentato i primi passi concreti del progetto "Nutrire Milano, energie per il cambiamento" avviato un anno fa. E che deve arrivare nel 2015, questa la tappa, con una serie di realizzazioni concrete. Per definire un modello agroalimentare metropolitano basato sull’equilibrio tra la città e il suo territorio.

L’obiettivo non è dietro l’angolo: una indagine commissionata da Slow Food a Ipsos dice che i milanesi sono sì forti consumatori di frutta e verdura, ma che solo il 44 per cento apprezza veramente gli alimenti a chilometro zero, contro il 76 per cento del campione nazionale. Forse perché il territorio intorno alla metropoli non è percepito per quello che è, una realtà agricola con produzioni di qualità. Infatti il parco Sud è conosciuto solo dal 39 per cento dei milanesi, anche se gli intervistati dicono di volere più informazioni su questo mondo.

«È un’impresa difficile, ridare speranze a chi vuole lavorare la terra e far incontrare contadini e consumatori, ora così distanti. Ma se ci riusciremo sarà questo il vero biglietto da visita di Milano per l’Expo — spiega Petrini — Anche perché se perdiamo la scommessa il parco Sud è già pronto per finire ad altra destinazione» evocando con queste parole lo spettro della cementificazione o quello non meno inquietante «dei pannelli solari che desertificano il terreno». E allora ecco, in questo primo anno Slow Food (con la consulenza di Politecnico, università di Scienze gastronomiche e il contributo di Fondazione Cariplo e Comune) ha messo in piedi il sito www.nutriremilano.it, dove si trovano tutte le notizie del work in progress e indicazioni pratiche sulla promozione delle filiere. Ma sono stati avviati anche alcuni progetti pilota, vera forza di "Nutrire Milano".

Il Mercato della Terra, per esempio, che tutti possono toccare con mano ogni terzo sabato del mese nell’ex largo Marinai d’Italia, dove arrivano gli agricoltori con i loro prodotti. E qui Petrini chiede al Comune che il mercato, molto gradito vista l’affluenza del pubblico, diventi almeno settimanale. In lavorazione, poi, c’è anche la ricostruzione della filiera corta per il pane: sono stati ricercati dei campioni di farina bio all’interno del parco, verranno seminati 8 ettari, il prodotto verrà macinato e panificato per avere, già nel 2011, 340 quintali di pane. In fase di studio la filiera orticola e frutticola, per creare «cassette del contadino» del parco da acquistare sul sito, da distribuire a domicilio o attraverso i Gas e i mercati contadini.

Ma in ballo c’è pure l’attuazione di una filiera della carne, con il recupero della varzese, unica razza bovina autoctona lombarda. Nel giro di pochi anni il progetto intende creare una rete di piccoli allevamenti con carne di qualità da inserire anche nel circuito alimentare delle mense scolastiche e ospedaliere. «Se Milano si metterà a consumare i prodotti del suo territorio allora avremo vinto — conclude Petrini — Stiamo lavorando per ridare valore al cibo e questo è anche il tema centrale dell’Expo».

(15 dicembre 2010)