.: Discussione: I "fascisti rossi" si fanno paladini della cultura

Opzioni visualizzazione messaggi

Seleziona la visualizzazione dei messaggi che preferisci e premi "Aggiorna visualizzazione" per attivare i cambiamenti.
:Info Utente:

Angelo Mandelli

:Info Messaggio:
Punteggio: 0
Num.Votanti: 0
Quanto condividi questo messaggio?





Inserito da Angelo Mandelli il 8 Dic 2010 - 11:10
Discussione precedente · Discussione successiva
Fa veramente ridere (se non ci fosse da piangere) vedere i centri "sociali" strillare per la difesa della "cultura"  (anche dalle mie parti si è mosso il centro sociale abusivo "sos-fornace" ed è andato ad okkupare i binari della stazione Garibaldi) .  

Proprio loro che sono l' emblema del disprezzo di ogni forma di cultura.  La cultura della legalità la calpestano promuovendo le okkupazioni abusive e gli espropri "proletari". La cultura della bellezza la distruggono imbrattando i muri ed esaltando i graffitari. La cultura del rispetto del prossimo la irridono sottoponendo la popolazione a musiche assordanti notturne.  La cultura della libertà di espressione e del pluralismo la uccidono con gli assalti e i candelotti fomogeni lanciati a chi dice cose a loro sgradite.  Dove si installano loro prospera lo spaccio di alcool, la droga e la puzza di urina e i ragazzi che muoiono per overdose.  Certo una bella "cultura".  Ma tant' è che , come tutti i fascisti, quando c' è da "sfasciare" qualcosa si mobilitano. Ed oggi (come nel ventennio), si attaccano alla cultura. 

Non c' è termine più ambiguo e demagogico della parola "cultura".  Vuol dire tutto e il contrario di tutto.   Una espressione ottima per essere brandita come arma di lotta politica (come un tempo la parola "operaio", "studente", "massa popolare", ecc. ecc.). Ma pessima per identificare qualcosa che deve essere finanziato coi soldi pubblici.   
Pensate che Vittorio Sgarbi, (amico dei writers delinquenziali e paladino del libero imbrattamento dei muri post-1965) in nome della "cultura" aveva fatto da testimonial per una mostra sulla CACCA (non sto scherzando, cercate su Internet...).   E, ovviamente, anche questa per lui era "cultura".  E probabilmente la mostra sugli stronzi "d' autore" l' avremo pagata noi, tramite qualche finanziamento pubblico alla "cultura".  

Ed è proprio questo il punto, che i Kompagni si rifiutano di capire (perchè sono disonesti e tiranni).  La Cultura (con la C maiuscola) non esiste.   Esistono tante espressioni di attività umana,  quasi tutte opinabili e legate alle scelte di valore e ideologiche.  Di tutte queste "cose", solo alcune e molto ben selezionate possono essere affibiate a tutti e fatte pagare soi soldi delle tasse.  Ma tutto il resto dovrebbe NON essere finanziato dallo Stato, e lasciato alla libera scelta delle persone.  Altrimenti, eccoci in un regime fascista (rosso o nero non importa),  dove uno non è più libero di scegliere i valori e le idee di cui farsi promotore, ma dove si è costretti con la forza (della Guardia di Finanza) a sostenere delle idee e dei valori che non si condivide, e che anzi combatte.
E' proprio per questo che i Kompagni insistono sulla "cultura" pagata dallo Stato. Perchè loro sono dittatori e totalitari per natura.   E vogliono che le loro idee vengano imposte a tutti.   Vogliono uno stato che non sia solo dispensatore di servizi, ma distributore di ideologie.  Ultimamente quella ecologista va per la maggiore.
Ed è per questo che, tutte le volte che le sinistre prendono il potere, si caratterizzano per le più scandalose  forme di uso ideologico delle istituzioni.  Basti pensare al precedente assessore provinciale all' istruzione, Barzaghi,  che promuoveva raduni studenteschi a base di Dario Fo e graffitari (tutti rigorosamente legati ai centri sociali).  Ovviamente per lui questa era la Verità (Pravda)  che tutti dovevano obbligatoriamente condividere.
Ed è per questo che non si riesce a fare piazza pulita nelle università dei diecimila corsi assurdi e ideologici (ai miei tempi c' era chi insegnava pure il "materialismo dialettico").   Ed è per questo che ci sono 3 radio e 3 televisioni di Stato ma adesso col digitale molte di più),  pagate coi soldi nostri, e con trasmissioni faziose e a senso unico al 100% (basti pensare a Caterpillar su rai radio 2).
Ed è per questo che i fascisti rossi oggi si danno tanto da fare contro la riforma Gelmini (e contro qualsiasi cosa).   Vogliono continuare a prosperare coi soldi pubblici.   E noi, popopolo bue, dobbiamo stare zitti e continuare a pagare le tasse,   per  mantenere la loro propaganda (falsa) e i loro abusi di potere.    Altro che i signorotti medioevali o i nobili dell' ancient regime!!!   Altro che la "repressione" della "polizia", o della perfida Moratti o del bieco Berlusconi.
Sono loro la quintessenza dell' abuso di potere  e dell' imposizione.  E proprio per questo cercano di far passare gli altri come "cattivi" e impositori.