.: Discussione: Sant’Ambrogio. Civiche Benemerenze - Moratti: “Milano è i suoi cittadini”

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Oliverio Gentile

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Inserito da Oliverio Gentile il 7 Dic 2010 - 14:35
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Dall'Ufficio Stampa del Comune di Milano:

7 dicembre 2010

Sant’Ambrogio. Civiche Benemerenze
Moratti: “Milano è i suoi cittadini”

Il Sindaco alla tradizionale cerimonia che premia i protagonisti – donne, uomini e associazioni – di un anno di vita del capoluogo lombardo. L’accento sull’impegno, “individuale e corale per far crescere la città”

Il sindaco Letizia Moratti

Milano, 7 dicembre 2010 – “Questa è Milano. Questa è la Città che vogliamo": l’impegno civile e l’orgoglio di appartenere a una comunità forte e generosa sono i temi che hanno contraddistinto l’intervento del Sindaco Letizia Moratti, in occasione del tradizionale conferimento delle Civiche benemerenze, in corso al Teatro Dal Verme. Un impegno che è “luminoso, quotidiano, costruttivo, così come vuole lo spirito ambrosiano", un contributo costante “a far crescere la Città, consolidando le sue eccellenze e ponendo le basi per il raggiungimento di nuovi traguardi. Questa Città – ha detto il Sindaco Moratti -  abituata a darsi da fare e ad anticipare il nuovo, è un modello straordinario di indipendenza, di amore per la libertà. Libertà di pensare, libertà di fare. Ma nella sua capacità di essere autonoma non dimentica chi ha bisogno, non lascia indietro chi è in difficoltà".


L’intervento del Sindaco

Cari amici,
care e cari milanesi,

Il 7 dicembre Milano riconosce se stessa. Il 7 dicembre Milano ha una parola di gioia da dire al mondo. La gioia di dire sì alla positività, alla voglia di impegnarsi a vantaggio di tutti e di ciascuno.

La festa di Milano è la festa dell’orgoglio profondo e condiviso di essere milanesi, di essere persone capaci di creare, innovare, rendere il mondo migliore di come l’abbiamo trovato.

La tradizione racconta che Ambrogio fu eletto grazie alla voce di un bambino. Quel bambino è il futuro. Ambrogio fu un appassionato costruttore di futuro. Lo siete voi premiati di oggi, lo sono le donne e gli uomini  che fanno di Milano una grande città del mondo, una speranza per l’Italia che celebra 150 anni di Unità Nazionale.

Il 7 dicembre è la festa del nostro Santo Patrono, simbolo della storia, della tradizione, dell’identità di noi milanesi.

Questa è la nostra festa.  Ci sono giorni speciali, giorni in cui ci si ferma a riflettere su quanto è stato fatto. C’è uno scorrere quotidiano di eventi e c’è un momento di sintesi che racconta il lavoro svolto per la Città, un lavoro che è il frutto del contributo di tutti, ognuno con le proprie responsabilità, capacità, competenze.

Oggi accendiamo le luci su alcuni cittadini meritevoli e nello stesso tempo accendiamo le luci su tutta la nostra Città. Siamo qui dopo un anno di lavoro per illuminare un impegno vastissimo: iniziative culturali, sociali, delle imprese, del mondo scientifico, una grande opera individuale e corale che arricchisce Milano.

Oggi premiamo voi, benemeriti di Milano, e diciamo grazie a tutti i milanesi che ogni giorno, in modo costruttivo - così come vuole lo spirito ambrosiano – contribuiscono a far crescere la Città, consolidando le sue eccellenze e ponendo le basi per il raggiungimento di nuovi traguardi.

Milano «è» i suoi cittadini. Questa Città, abituata a darsi da fare e ad anticipare il nuovo, è un modello straordinario di indipendenza, di amore per la libertà. Libertà di pensare, libertà di fare. Ma nella sua capacità di essere autonoma non dimentica chi ha bisogno, non lascia indietro chi è in difficoltà.

Milano è la capitale dell’economia, dell’innovazione, della creatività. Ed è nello stesso tempo la capitale della solidarietà. Non c’è contraddizione tra queste diverse vocazioni, c’è continuità, c’è armonia.

È una formula magica: impegno individuale più attenzione per gli altri. Manca ancora un elemento per aver un’idea del perché Milano è Milano: la capacità di realizzare i sogni.

Io sono enormemente grata a Milano per questa capacità di trasmettere fiducia nella vita e nel futuro.

Milano è la Città dello sviluppo e dei primati. Ogni giorno, grazie a tutti voi, progredisce nella ricerca scientifica e tecnologica, nella cultura, nella formazione, nell’editoria e nella comunicazione, nell’architettura e del design, nella moda, nel volontariato, nello sport.

La Mediolanum posta al centro del mondo occidentale continua a essere uno snodo internazionale. È un ruolo che deriva dalla sua posizione geografica, dall’essere un centro di scambi e relazioni, ma che deriva anche dal suo essere un luogo di accoglienza, di confronto, di cultura, di conoscenza.

Vi ringrazio per la positività che Milano riesce a trasmettere. Una positività che è una risorsa fondamentale in questo momento per il Paese.

Il Cardinale Tettamanzi ieri nel suo discorso alla Città ha sottolineato questo aspetto della vita di Milano: la sua “componente intraprendente non soltanto nel produrre per sé ma anche per dare a tutti vita, speranza, dignità, autonomia".  Il Cardinale ha  parlato di questa caratteristica positiva di Milano pensando a “chi pone competenze a servizio di altri in campo amministrativo, economico, nel servizio alla salute, nella risposta al disagio e al bisogno".

Operosità, spirito di servizio, passione: questo è il vero patrimonio di Milano. Tutti voi che oggi venite premiati rappresentate questi valori.

È importante, per la nostra Città e per il nostro Paese, sottolineare questo slancio vitale.
Vorrei citare a questo proposito una frase del  cardinale John Henry Newman, beatificato quest'anno: "La crescita è l'unica prova della vita" : una frase che si addice a Milano, a una Città che non si ferma mai, una Città che cresce perché è viva, perché sa donare, perché sa amare.

L’Amministrazione sente forte la responsabilità di accompagnare la Città in questo percorso di crescita.

In questi anni abbiamo fatto tanto, voi e noi. Voi come singole persone, come associazioni, come imprese. Noi come Istituzione, lo dico con orgoglio, ascoltando la Città, le sue esigenze, le sue aspirazioni, lavorando per unire energie pubbliche e private, per offrire nuove opportunità, per dare impulso alla cultura, per rafforzare le politiche sociali e la sicurezza.

Le persone, le imprese, le associazioni che oggi premiamo con la più alta onorificenza cittadina compongono il ritratto di Milano, della professionalità, delle eccellenze della nostra Città. Persone e realtà che ci raccontano una Milano che vive, che propone, che innova.

Penso anzitutto alla straordinaria figura di Liliana Segre, testimone diretta della più grande tragedia del Novecento. Deportata ad Auschwitz a soli tredici anni. Milano non dimentica il suo passato e costruisce sulla memoria un futuro di convivenza e di civiltà.

Penso ad Alessandra Kustermann, la prima donna primario della Mangiagalli,   responsabile del Centro per la lotta contro la violenza sessuale, una donna che ha messo la sua professionalità anche al servizio delle istituzioni collaborando con il Comune su progetti di sostegno alle donne vittime della violenza.

Milano è una città che rafforza continuamente il suo ruolo nella cultura, nella comunicazione, nell’arte. Una cultura di rilievo internazionale, ma anche diffusa, partecipata, vissuta da tutta la città.
Penso all’impegno dei Volontari del Touring, che ci hanno consentito di ampliare l’orario di apertura di tanti luoghi d’arte milanesi.

Una cultura diffusa anche con l’impegno di Rosellina Archinto, una vera innamorata del libro, e del libro di qualità, capace di comunicare emozione e bellezza in particolare nel campo della letteratura per ragazzi.

Una cultura che è anche creatività e si diffonde attraverso la moda: oggi premiamo Lorenzo Riva, stilista, un maestro di eleganza classica e di modernità.

Insieme a loro Radio 24 rappresenta l’innovazione comunicativa dei media milanesi. Oggi Radio 24 diffonde informazione multitematica in tutto il mondo attraverso il web. Una apertura al mondo testimoniata anche dalla benemerenza ad Al Delmi Fawzi, poeta e pittore iracheno che ha diffuso in Italia la conoscenza della poesia araba contemporanea. Ma anche una cultura che a Milano diventa strumento di inclusione sociale, di promozione della persona. Una cultura non per pochi ma per tutti. In questo senso agiscono realtà come la Scuola Popolare Gratosoglio, che consente a decine di ragazzi di recuperare e completare i percorsi di studio, ma anche l’Associazione Nazionale Subvedenti, che offre strumenti per la lettura, l’informazione e l’accesso alla conoscenza anche in collaborazione con le Biblioteche del Comune di Milano. Una cultura diffusa in tutti i quartieri cittadini: penso all’azione svolta  dalla Fondazione Milano Policroma e dall’Associazione culturale Barocco. Una cultura capace di nutrire lo spirito, di dar voce alla domanda di senso e di bellezza che risuona in ciascuno di noi. I premi al cardinale Giacomo Biffi e al Pontificio Istituto di Musica Sacra sono il riconoscimento di una straordinaria capacità di coltivare e comunicare bellezza e verità.

Le benemerenze di quest’anno mettono in luce il ruolo di Milano nell’economia nazionale ed europea. Un ruolo di innovazione, di rilancio, particolarmente prezioso per tutti. Realtà come il Centro Studi Grande Milano, che promuove il sistema Milano nel mondo.

Molti dei riconoscimenti di oggi valorizzano una dimensione che fa parte dell’identità profonda di Milano: la solidarietà. Una solidarietà concreta, che offre una opportunità a tutti. Penso all’impegno di Mirabilia Dei sulla disabilità, a quello di Itaca nel campo della salute mentale, a quello della Associazione Koala nel campo della neuropsichiatria infantile, ai Donatori di Sangue Fidas. Una solidarietà attenta ai nuovi bisogni sociali, come quella espressa dalla Associazione Papà Separati, che riconosce e sostiene l’amore che tanti papà in situazioni difficili vogliono donare ai loro figli.

Una solidarietà che si manifesta sul territorio: il premio a don Piergiorgio Perini attesta il suo contributo di vitalità umana e spirituale, ma anche quello di tutte le Parrocchie cittadine, veri presidi di socialità, di comunione, di educazione spirituale ma anche civile.

Penso all’impegno di realtà come la Casa della Carità, un laboratorio di accoglienza e di speranza che vede il Comune e la Diocesi di Milano insieme per un progetto concreto e di alto profilo sociale e umano.

Quest’anno premiamo i Volontari dei Centri Socio Ricreativi per anziani del Comune di Milano che collaborano ogni giorno con le Istituzioni per vincere la solitudine e rendere migliore la vita di tanti anziani della nostra città.

Una solidarietà che passa anche attraverso il tempo libero e lo sport. Penso a presenze come la Bocciofila Caccialanza, la più antica di Milano, che agisce come fattore di positività e prevenzione in una zona su cui abbiamo lavorato in collaborazione con le realtà del territorio.

Oggi è presente anche la Milano della ricerca scientifica con il professor Pier Mannuccio Mannucci, uno dei padri della moderna ematologia, un pioniere nello studio delle malattie del sangue.

Oggi premiamo Gualtiero Marchesi che in sessant’anni di attività ha innovato la cucina milanese e italiana rimanendo fedele alla tradizione e all’identità di Milano.

E premiamo Stefania Berti, testimone dell’aggressione costata la vita al tassista Luca Massari. È anche grazie al suo coraggio e al suo senso civico se i colpevoli sono stati assicurati alla giustizia.

Grazie a tutti voi. Grazie perché siete per me e per Milano fonte di vera felicità oltre che una motivazione forte nel mio lavoro quotidiano. Un lavoro che ha dato buoni risultati.

A Milano, politica, è sinonimo di “fare" e di “servizio". “Servizio" come lo intesero Sant’Ambrogio e San Carlo.

Di San Carlo vorrei citare la frase "Omnia cooperantur in bonum" "Tutto serve al bene": la scritta del suo cartiglio episcopale. Questa frase esprime  fiducia che tutto ciò che proviene da un impegno consapevole, dalla passione di crescere, al di là delle appartenenze, serve al bene di tutti.

Milano identifica il bene con l’incontro tra innovazione e tradizione.

Pensiamo come simbolo di tutto questo al nuovo Museo del Novecento.  Pensiamo a come lo abbiamo voluto: una grande scala che sale, e che ad ogni livello, sottosuolo, terra, cielo trova genio e capacità innovativa, dalla metropolitana fino al neon di Lucio Fontana.

Così deve essere Milano: energia per crescere, tensione creativa e positiva per generare una idea nuova di società, di Paese, che valorizza il merito, che premia il bello, che incoraggia i giovani, che investe nella modernizzazione, che offre ad ognuno libertà e opportunità per scegliere e costruire il proprio futuro.

Questa è Milano. Questa è la Città che vogliamo.
Grazie.