MILANO - Il sindaco scrive al presidente del consiglio comunale e detta le priorità di fine mandato per i lavori dell'aula: venti delibere tra cui - oltre al Bilancio 2011 - le modifiche statutarie della Sea per consentire l'aumento di capitale e la successiva quotazione in Borsa, la ratifica degli accordi di programma per Expo e Cascina Merlata, la variante Garibaldi Repubblica e la riqualificazione della Sogemi. Provvedimenti «urgenti e improrogabili», per i quali sono già state convocate 5 sedute. Ma a giudicare dal ritmo consiliare degli ultimi mesi, è assai improbabile che la tabella di marcia di Letizia Moratti possa essere rispettata, anche perché, proprio sulla Sea, non mancano perplessità da parte degli uffici, secondo cui sarebbe necessaria una delibera quadro a garanzia dell'operazione di vendita e non basterebbe, come ritiene la giunta, il via libera con l'approvazione del Bilancio e la modifica statutaria. «Non serve altro - assicura l'assessore Giacomo Beretta - perché l'operazione di quotazione sarà gestita dalla società, a noi spetta il compito di controllare con un advisor legale».

Ma le nubi sulla possibilità di far fronte alle priorità indicate dal sindaco riguardano anche la capacità della maggioranza di garantire il numero legale. Ieri la seduta convocata per concludere la discussione sul bilancio non si è neppure aperta. L'opposizione è rimasta fuori dall'aula e all'appello sono risultati presenti 26 consiglieri: 11 assenti nel centrodestra, compresa la Moratti. Su 32 sedute sul documento di spesa, per ben 19 volte è caduto il numero legale. In 78 ore di sedute si sono svolte 294 votazioni e il sindaco non ha mai partecipato. Oggi l'assemblea si riunisce in seconda convocazione e per il Bilancio potrebbe essere la volta buona (restano 60 emendamenti). Beretta ha chiesto alla Moratti di essere presente e il quorum, oggi, è di 20 consiglieri. «Sarebbe imbarazzante - commenta Barbara Ciabò (Fli) - approvare il bilancio in seconda convocazione».