MILANO - Partenza dura per il bilancio 2011. L'assessore Giacomo Beretta presenta in consiglio comunale la relazione sul documento di previsione di spesa e chiede collaborazione, ma il centrosinistra boccia l'impostazione e avverte: sarà ostruzionismo. «Questo bilancio deve essere ritirato e riscritto - attacca il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino -. Se si realizza la disponibilità a voltare pagina noi siamo pronti a fare la nostra parte, altrimenti l'unica strada è di ostacolarne in tutti i modi l'approvazione, sapendo che la partita vera si giocherà dopo le elezioni». In aula arriva anche il sindaco e spetta a lei la prima replica. «Questo bilancio è stato impostato con l'obiettivo preciso di continuare a garantire i servizi ai cittadini - controbatte Letizia Moratti, a margine dei lavori -. Abbiamo fatto delle scelte: la quotazione della Sea mantenendo la maggioranza e la richiesta all'Atm dei dividendi straordinari, perché la società è in grado di darli. I bilanci devono quadrare e se l'opposizione contesta l'impostazione deve dire come si può fare. L'alternativa è mettere nuove tasse e aumentare le tariffe. Se è la loro proposta, questo non è il tipo di politica che vogliamo attuare».

S'infuria anche l'assessore Beretta. «Ci dicano come recuperare 250 milioni di euro per garantire i servizi alla città». Ma per il Pd il bilancio 2011 «si pone in miope continuità con ciò che è stato realizzato in questi anni», insiste Majorino. Il capogruppo attacca il sindaco per non essersi opposta alla manovra romana: «Non ha fatto sentire la voce propria e di Milano - dice -. Ha scambiato la candidatura con il silenzio nei confronti del governo Berlusconi». Secondo il Pd, per far fronte a un taglio di 54 milioni si è deciso di «indebolire le società partecipate». Bisogna evitare, invece, di «svuotare le casse di Atm». «Al contrario - spiega Majorino - vanno chiesti e pretesi impegni più forti su mobilità e trasporti». Quanto alla Sea, no al «progressivo indebolimento. Sea in mano pubblica fino e oltre il 2015». Attacchi per la gestione dei rom, sull'emergenza freddo, sui tagli alle zone «che oggi sono massacrate».

La giunta respinge le accuse. Beretta, che nel suo intervento cita don Giussani, ricorda che sono state individuate tre «grandi priorità»: la spesa sociale, le opere pubbliche e «una nuova politica delle entrate». «Nessun cittadino sarà abbandonato dal Comune», promette. Assicurati anche «i cantieri delle nuove metropolitane, così come le piccole manutenzioni quotidiane». «Realizzeremo - assicura l'assessore - una politica delle entrare che non tocchi le tasche dei cittadini». Palazzo Marino conta di incassare per il biennio 2012-13 circa 7,5 milioni dalla lotta all'evasione fiscale. Altri 135 milioni verranno da «attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare e mobiliare comunale». In tema di dividendi: 83 milioni da A2A e altri 50 da Atm. «Nessun incremento all'Ici - ribadisce Beretta - nessun aumento alla Tarsu e delle tariffe». E una spesa corrente complessiva che ammonta, per il 2011, a 2,4 miliardi di euro. «Di cui solo meno di un terzo arriva da Stato e Regioni». Infine l'appello: «Non posso non chiedere ai consiglieri - azzarda Beretta - di tenere primariamente in conto questi miei rilievi nella loro valutazione».