PARIGI - L'Expo è di Milano. Certificato, assicurato. Di più: votato all'unanimità dall'assemblea generale del Bie a Parigi. E mentre in città parte la festa, il sindaco Letizia Moratti in quel di Parigi, traccia il passaggio alla fase due di Expo. Da una parte la piena «operatività»: «Siamo in una fase nuova». Dall'altra la necessità di riannodare il filo con la città. «Adesso, la priorità è il pieno coinvolgimento di Milano e dei milanesi nella preparazione dell'evento». Un coinvolgimento che è mancato. Non fosse che per i due anni di polemiche che si sono succedute senza sosta all'indomani della vittoria contro Smirne. Ne è consapevole anche il segretario generale del Bie, Vicente Gonzales Loscertales: «Prima era tutto oscuro e pieno di incertezze. Ora si è fatto chiarezza e dobbiamo iniziare a lavorare per recuperare un clima positivo con i cittadini, recuperare il rapporto con la città ed essere ottimisti». Loscertales, che nella sua vita ha visto Expo di ogni tipo e di ogni genere è consapevole che non sarà un compito facile: «Ora inizia la vera battaglia».

MORATTI, BRACCO, SALA - Ma intanto, si cerca di riassaporare quel clima che ci fu due anni fa e che portò alla vittoria milanese. La delegazione milanese gongola. Con la Moratti ci sono Diana Bracco, Giuseppe Sala, Claudio De Albertis per la Camera di Commercio e Bruno Dapei per la Provincia. «Una giornata positiva per Milano e per il Paese» dice la Moratti. «Milano non deluderà» assicura il governatore Roberto Formigoni. «Una straordinaria opportunità - attacca la presidente di Expo 2015, Diana Bracco -. La ripresa del Pil, parte da qui, dall'Expo». Interviene anche Silvio Berlusconi. Ringrazia il sindaco e i sui collaboratori e incassa parte del risultato: «Merito anche del governo». Unica voce discorde. Quella del capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino: «Quella del Bie è una conferma ovvia che non cancella le incognite». Due essenzialmente: i tempi stretti e i finanziamenti del governo. Sui tempi interviene anche il presidente del Bie, Jean-Pierre Lafon: «Il tempo è poco e corre via veloce». Gli risponde Giuseppe Sala, amministratore delegato della società: «Siamo tranquilli. Non siamo in ritardo, siamo nei tempi giusti». Sui finanziamenti tocca alla Moratti rassicurare gli animi: «Il governo ha confermato i finanziamenti. È una delle poche voci che non sono state toccate dalla manovra. L'impegno del governo è totale».

BERLUSCONI - In mattinata il sindaco aveva parlato a lungo con Berlusconi. Toccherà proprio al presidente del Consiglio inaugurare la fase due. Con l'invio di lettere a capi di stato e di governo per invitarli a partecipare a Expo. «L'obiettivo di portare 130 Paesi a Milano è assolutamente realistico - dice la Moratti -. Il mio augurio è quello di andare oltre». «Ma il nostro obiettivo - replica Sala - non deve essere solo quello di fare la corsa per avere più paesi possibili. Noi dobbiamo lavorare sui paesi rilevanti per l'affinità con l'argomento Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita». Difficile dargli torto. Il tema di Expo è forse il più misconosciuto e meno trattato di tutti. Disperso nelle polemiche, negli scontri di potere. Ma è stato anche l'asso nella manica di Milano per portare a casa l'Expo. Guai a trascurarlo.