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.: Il Blog di Alessandro Rizzo
Martedì, 9 Novembre, 2010 - 10:46

In consiglio si discuterà l'intitolazione di una via a Craxi. Ma non ci sono altre priorità?

Dipende come si ricorda il politico socialista milanese. Mi diranno che di meriti ne avrà avuti anche Craxi. Rispondo dicendo che in un'intera e luna carriera strabiliante a livello politico i meriti come gli errori e gli orrori sono facili da commettere. Credo quindi che Craxi debba essere ricordato, ma non con trionfalismi retorici che rimuovono ciò che la storia di questo Paese ha vissuto sulle proprie spalle. Mi viene da ridere, se non in senso disperato, a vedere gente come La Russa o come il vicesindaco Decorato riabilitare con grande gioia questa stessa figura di "statista", dal momento che alcune fotografie del 1992 li ritraggono a un tavolo con volantini che mostravano cappi al collo e le scritte inneggianti l'azione della Magistratura. Certo che di posizioni politiche si alterano, spesso dettate magari da convenienze e opportunità del caso. Proprio perchè la memoria è corta per molti e molti non ricordano come l'onorevole La russa e l'onorevole Decorato invocassero nel 92 giustizia contro quelli che loro definivano essere componenti della partitocrazia corrotta, con toni generalizzanti e populisti occorrerebbe ricordare quell'intera cupa e triste pagina di uno stato in caduta libera sia istituzionale sia etica. Oggi il fenomeno della corruzione nelle istituzioni non è stato rimosso, ma ritorna prepotentemente con pratiche più subdule e spesso pmeno "raffinate". Craxi latitante fu quello che ha aperto questa stagione di immoralità, lo denuncerà anche un Berlinguer quando dirà che il sistema dei partiti era al collasso in quanto sistema clientelare e affaristico, ponendo per primo la grande questione morale. Nessuno lo ascoltò e queste furono le conseguenze, nel 1992 con l'avvento della stagione Mani Pulite, nell'attualità con l'avvento di mazzette e ingerenze affaristiche di ogni specie all'interno dei governi e delle istituzioni. Anche a Milano, la "città che era da bere": da bere fintanto che si poteva sperperare fondi pubblici e ricchezze, portando alla bancarotta di fatto un intero apparato amministrativo. Non sono un termidoriano, sia chiaro, nè voglio costituire comitati di salute pubblica, seppure in alcuni casi servirebbero: ma sarebbero alquanto anacronistici. Occorre agire su altre forme e canali: la conoscenza della storia, della memoria storica attraverso i fatti, la cronaca dei tempi, le circostanze contingenti, le cause e gli effetti, le conseguenze. Craxi non sia riabilitato: nominare una via alla sua memoria può essere fatto solamente se si pone sulla lapide che intitolerebbe il luogo toponomastico la scritta "latitante", perchè questo fu, questo l'aggettivo appropriato e reale, fondato. Craxi sia letto e studiato soprattutto per le nuove generazioni e per tramandare a loro quella conoscenza non filtrata, non travisata da interessi familiari o faziosi clientelari di parte, utile a costruire un futuro umano e sociale più giusto e che si basi sulla trasparenza e sull'eguaglianza delle opportunità, dei diritti, delle garanzie. Ma mi domando: si può sapere chi siano i nomi dei consiglieri sotoscrittori di tale mozione? Lo dico perchè un fatto di questa portata, giusta e condivisbile la volontà del presidente del consiglio comunale di portare il dibattito in consiglio e non renderlo solo appannaggio e privilegio della Giunta, non può rimanere, però, oggetto di discussione dei soli consiglieri, ma deve circolare nella città data la altrettanto discussa e discutibile figura in oggetto. Si sappia chi deciderà di appoggiare tale proposta per fare, poi, le debite e conseguenti analisi e bilanci politici di attività di un consiglio. Ma mi domando, infine: è così, poi, urgente parlare di intitolazione di una via alla figura di Craxi? E' questo il tema principale che la città offre come emergenza? O non sarebbe più interessante dibattere in consiglio comunale, con lo stesso spirito collettivo e democratico nell'assise eletta dalla cittadinanza di altri temi che ritengo essere avvertiti dalla cittadinanza stessa come magiormente fondamentali per la propria vita quotidiana, nons empre facile, anzi spesso ostica, in questa "metropoli" dalle mille contraddizioni? Ci sono immigrati che si arrampicano sulle ciminiere perchè gridano la loro sofferenza di essere invisibili sfruttati; ci sono nomadi che vengono sgomberati senza un minimo di dialogo preventivo e di soluzione condivisa per la loro condizione umana e sociale; ci sono interi quartieri in mano alle 'ndrine, spesso organizzatrici e gestrici del mercato illecito degli alloggi popolari sfitti o "illegalmente evacquati"; ci sono intere famiglie e persone che vivono drammaticamente la seconda settimana del mese per procedere fino alla conclusione del mese stesso in quanto non hanno i soldi per pagare mutui, acquisto dei beni vitali; ci sono scuole che cadono a pezzi, molte altre senza strutture, vediamo istituti che hanno classi che fanno lezioni nelle palestre perchè non ci sono aulee sufficienti e capienti per contenerle, oppure madri di ragazzi disabili che devono rimanere in classe per assistere il proprio figlio in quanto non c'è personale di sostegno, ridimensionato e annullato da una finanziaria "tagliaerbe"; vediamo clochard morire per strada e che vivono alla diaccio, in preda al freddo. Ma quanti altri temi si dovrebbero aggiungere e di cui occorrerebbe discutere prioritariamente invece di fare mozioni inutili per intitolare una via a una figura poco esemplare per la storia gloriosa di questa città, ma utile magari ad assicurare a qualcuna la ricandidatura e la rielezione a sindaco, oppure per cancellare dalla memoria il fatto che chi ha latitato ed è fuggito dalla giustizia debba essere considerato immorale rispetto a chi ha applicato la legge cercando, dico cercando, di portare moralità ed eticità in un Paese offeso e vilipeso da pratiche amministrative illecite e prevaricanti. Ma quanto è distante, devo concludere, il consiglio comunale e questa magioranza dalla cittadinanza e dalle sue esigenze sociali, culturali, civili prioritarie: uno scollamento sempre più palese e oserei dire spesso voluto.

Alessandro Rizzo

Capogruppo La Sinistra - Uniti con Dario Fo per Milano

Consiglio di Zona 4 Milano